Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Kane, il re del gol. Segna più di Messi e ora sfida la Juventus

La normalità fatta record. Dietro ai due primati stabiliti ieri in un colpo solo da Harry Kane, centravanti del Tottenham che porta già nel nome il senso dell’uragano – hurricane in inglese -, c’è una vita apparentemente banale, o, meglio, semplice, come nel buon calcio di una volta: la fidanzata conosciuta sui banchi di scuola, il disinteresse per le discoteche, la passione per il golf. Non ha tatuaggi particolari, non beve durante la stagione, ha persino assunto un nutrizionista per mangiare sano. Questo signore che non hai mai partecipato a qualche rissa da pub e invece di andare a spasso con cani da guerra preferisce la compagnia di due labrador, Brady e Wilson, è diventato ieri il nuovo primatista di gol nell’anno solare della Premier, raggiungendo quota 39 e mettendosi alle spalle Alan Shearer, 36 reti nel 1995 con il Blackburn. Kane aveva raggiunto il predecessore con la tripletta al Burnley di sabato scorso e contro il Southampton, con un altro tris, è ora il re solitario. Alan Shearer, galantuomo vero e volto importante della Bbc, lo ha omaggiato su Twitter: «Un onore essere superato da un campione come Kane, record meritato».
RE D’EUROPA Kane ha però centrato un altro primato che lo proietta ben oltre i confini della Manica: con 56 gol in 52 presenze – media 1,08 a gara – è il miglior realizzatore in Europa del 2017. Kane precede Messi (54 reti), Lewandowski e Cristiano Ronaldo (53, il polacco in 55 partite, mentre il portoghese in 59) e Cavani (52). La corsa dei suoi rivali era già finita, quella dell’inglese si è conclusa ieri. È un record, questo, che proietta Kane sulla scena internazionale: «Per me è stato un anno fantastico in tutti i sensi perché è nata anche Ivy Jane. Il fatto di essere il miglior marcatore in Europa mi dà una particolare soddisfazione perché sono riuscito ad essere più bravo di Messi e Ronaldo, i due fuoriclasse dell’ultimo decennio e che saranno ricordati tra i più grandi di tutti i tempi. Essere accostato a loro o alle loro cifre è una bellissima sensazione».
MERCATO Kane potrebbe un giorno giocare con Cristiano Ronaldo: le cronache di mercato la scorsa estate hanno ricamato spesso e volentieri su una possibile maxi offerta da parte del Real. Harry prolungò nel dicembre 2016 il contratto col Tottenham, attuale scadenza 2022. Lo stipendio annuale è di 4,68 milioni di euro, una cifra sicuramente non spropositata considerato il livello delle star. Il problema, semmai, è il cartellino, valutato tra gli 80 e i 100 milioni, ma colossi come Real, Psg, City e Barça non hanno problemi di questo tipo.
UNO SPUR DI FERRO Una proposta da parte un club di questo rango non lascia indifferente nessuno, ma altra cosa è il rapporto di Kane con la sua maglia: un legame di ferro. «Sono cresciuto a quindici minuti di tempo dallo stadio del Tottenham. Nella mia famiglia erano quasi tutti tifosi degli Spurs. Per me è normale amare questi colori». Il bello è che Kane prima di approdare alle giovanili del Tottenham fece una tappa nell’accademia dell’Arsenal, nemico storico degli Spurs. I responsabili dopo qualche mese lo lasciarono andare e Wenger di recente ha commentato: «Errore imperdonabile». Nel suo girovagare prima di diventare protagonista nel Tottenham, Kane ha giocato con Leyton Orient, Millwall, Leicester e Norwich. Solo nel 2014, diventò titolare in pianta stabile. Il primo gol in Premier è datato 7 aprile 2014, al 59’ della gara con il Sunderland: quel giorno cominciava una nuova storia.
LA FUGA A SYDNEY L’allenatore delle giovanili, Alex Inglethorpe, racconta: «Quando arrivò da noi era un po’ macchinoso e goffo, ma aveva una buona tecnica e, soprattutto, una voglia feroce di arrivare. La prima volta che lo vidi giocare lo misero in mezzo, ma fu subito avanzato in attacco. Crescendo divenne veloce e bravissimo negli inserimenti». Il 2014 è stato l’anno della consacrazione, il 2015 quello della presa di coscienza della popolarità. Un episodio avvenuto a Sydney quell’estate rende l’idea: fu costretto a lasciare un centro commerciale su un minibus per proteggersi dall’assalto dei fan.
CAPOLAVORO Il 2017 agli sgoccioli lo consegna alla storia del calcio inglese e potrebbe orientare la sua carriera. Ora, dopo un Boxing Day da protagonista, racconta: «Scendere in campo e sapere di avere due record da centrare non è una situazione ideale, ma mi sono concentrato sulla squadra e sulle sue esigenze. Dopo la prima rete è diventato tutto più semplice. Il gol di questo 2017? Il secondo segnato all’Huddersfield, lo scorso settembre, forse il mio capolavoro: controllo, avversari saltati in dribbling e pallone all’incrocio». Sì, un capolavoro.