Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Non solo Bitcoin, la Blockchain è multiuso

Può tracciare il percorso dei bagagli negli aeroporti, gestire cartelle mediche e dati clinici. Un giorno, forse, sostituirà anche il notaio. Ha un valore di 170 milioni di euro e varrà oltre otto miliardi nel 2022 (stime Gartner, 2016). La blockchain, tecnologia usata per estrarre e veicolare i Bitcoin, ha un futuro che va oltre la moneta virtuale. Tant’è che la stessa Gartner l’ha inserita tra le dieci tecnologie destinate a cambiare il mercato nei prossimi anni. Una blockchain può essere pubblica, aperta a tutti, come quella che regola il mercato Bitcoin; o privata e aperta solamente agli operatori del settore che eseguono operazioni su di essa. 
La blockchain è un «libro contabile» distribuito che viene condiviso tra una rete decentralizzata di partecipanti: registra transazioni e dati inseriti. Eventuali aggiornamenti o modifiche vengono condivisi tra tutti gli utenti e, se non autorizzati, immediatamente segnalati dalla rete stessa. «È una tecnologia ancora immatura – commenta Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio mobile payment del Politecnico di Milano – ma i fondi stanno iniziando a investirci (160 milioni di euro gli investimenti ricevuti nel 2017 nel mondo da startup del settore, ndr. ) e sono tanti gli ambiti di sperimentazione». 

I primi testUno su tutti il turismo, dove società come Amadeus investono in ricerca e sviluppo. «Stiamo per partire con i test per il tracciamento dei bagagli nei viaggi con scali – dice Sara Pavan, capo Innovation partnership di Amadeus –. Possono essere coinvolte nel processo fino a sette organizzazioni diverse che mettono mano sulle valigie dei passeggeri e non sempre sono collegate». Trascrivendo nella blockchain le informazioni sul passaggio dei bagagli si avrà una traccia affidabile e validata da tutti i partecipanti alla catena e in caso di smarrimento sarà più veloce il recupero. La blockchain potrà avere un ruolo anche nel processo d’identificazione del passeggero durante il viaggio dalla prenotazione, al check-in, all’imbarco e all’arrivo. «A ognuno di questi passaggi diamo il documento d’identità senza sapere che cosa facciano dei nostri dati – continua Pavan —. Con la blockchain si possono registrare le informazioni identitarie in un token e ogni volta mostrare il codice, da cui l’autorità estrarrà solo le informazioni necessarie». Vantaggi? Processo scorrevole, più sicurezza dei dati. 
Ma le applicazioni blockchain sono diffuse anche nei settori finanziario, sanitario, contrattuale. Per l’Osservatorio Fintech & digital finance del Polimi le banche hanno aumentato le sperimentazioni. E il 67% di 185 test e servizi (gennaio 2016-settembre 2017) viene da enti finanziari.

Assicurazioni e preziosi
Allianz è invece la prima a lanciare un prototipo di blockchain per il mercato assicurativo. Lo fa sui captive, i programmi assicurativi globali con il trasferimento di contanti tra Paesi. «I captive sono creati da organizzazioni multinazionali che si autoassicurano invece di acquistare la polizza – dice Hartmut Mai, nel board di Allianz —. Questi programmi possono coprire oltre cento Paesi e centinaia di milioni di dollari di beni assicurati». 
La tecnologia blockchain collega automaticamente tutte le parti coinvolte nel programma di assicurazione (i gestori della captive, le filiali locali e l’assicuratore) promettendo un metodo più trasparente e sicuro per distribuire le informazioni e registrare le transazioni tra parti. 
La startup inglese Everledger, invece, ha sviluppato una piattaforma per la provenienza di diamanti, gioielli, opere d’arte e vini da collezione. Collega l’identità fisica a quella digitale e riduce il rischio di frode. Anche le utility sono coinvolte. In ottobre Eon ed Enel hanno scambiato per la prima volta elettricità su una piattaforma con blockchain: in futuro tutti, aziende e privati, potranno così comprare o vendere energia a tutti i nodi della rete. Ma la blockchain può anche farci risparmiare sulle spese notarili. «Non serve più il notaio-garante perché il certificato del bene venduto sarebbe condiviso e validato dai nodi della blockchain», dice Portale.