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 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Salasso bollette nel 2018: 952 euro in più a famiglia

I prezzi delle materie prime, che sono ancora relativamente bassi (a parte impennate come quella registrata dal greggio ieri), non sembrano condizionare la bolletta degli italiani. 
Con il nuovo anno arriveranno sorprese negative sul fronte delle tariffe. Un «salasso» che l’associazione Adusbef ha calcolato in 952 euro a famiglia.
Quasi mille euro in più per pagare utenze, trasporti e servizi della banca e delle assicurazioni. Nel conto dei rincari ci sono quelli dell’energia elettrica, che sconterà l’abbandono graduale del mercato tutelato. Le bollette della luce, ha spiegato il presidente dell’associazione Elio Lannutti, sono destinate ad aumentare per 22 milioni di famiglie dal primo gennaio 2018, in previsione del processo di riforma delle tariffe che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali. Quindi con un potenziale impatto redistributivo tutt’altro che irrilevante».
Rincari anche per «il gas, pedaggi autostradali, assicurazioni e servizi bancari». Poi trasporti, servizi idrici e la tassa sui rifiuti. «Il nuovo anno è alle porte, ma a giudicare dai primi segnali sul fronte dei prezzi nulla di buono aspetta i consumatori italiani, che nel 2018 – spiega Lannutti – subiranno la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota 952 euro annui, per una famiglia media, con il traino verso l’alto di trasporti, alimentazione, Rc Auto, servizi bancari, Tari (invece di essere restituita dato l’errato calcolo), prodotti per la casa, spese per la scuola, tariffe professionali».
Rincari che arrivano in un periodo di inflazione bassa e finiranno per pesare su famiglie sempre più in difficoltà, con effetti negativi consumi, Ma gli aumenti peseranno anche sule imprese, soprattutto piccole. La bolletta energetica italiana resta la più cara dall’Unione europea e condiziona la competitività del Paese.
Lanutti punta il dito contro «fenomeni speculativi» che pesano più di fattori inevitabili come il costo dell’energia e fanno lievitare bollette e servizi finanziari. Poi le «inefficienze di sistema». Il tutto a danno dei consumatori che, a detta dell’associazione consumerista, non hanno a disposizione lo strumento della class action bloccata a suo tempo «per espresso veto di Confindustria e banche».
Qualche buona notizia per i consumatori per il 2018 c’è e viene da una novità normativa arrivata con la legge di Bilancio. A partire da marzo entra in vigore la legge che archivia i maxiconguagli, cioè le bollette di importo elevato che riguardano consumi passati. L’emendamento fortemente voluto da Simone Baldelli di Forza Italia e approvato da tutti i gruppi parlamentari della Camera dei deputati, prevede che non si possano richiedere conguagli per periodi superiori a due anni. Le aziende avranno 24 mesi di tempo e non più cinque per richiedere il pagamento di consumi passati rilevati dal contatore e non addebitati. La norma entra in vigore dal marzo 2018 per la luce, a gennaio 2019 toccherà al gas e a gennaio 2020 all’acqua. I rimborsi dei conguagli dovranno avvenire entro tre mesi.
Sempre sul fronte bollette, nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo Economico ha messo in guardia il rischio che gli operatori di Tlc aggirino il divieto delle bollette ogni quattro settimane. La norma, ha precisato, «impone agli operatori esclusivamente l’adeguamento dei contratti limitatamente alla periodicità della fatturazione senza incidere su altre condizioni sottoscritte tra le parti». Quindi cambiamenti dei contratti in corso, «non risultano ammissibili e tantomeno legittimi».