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 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Barbareschi pronto a salvare Brizzi, gli produrrà tre nuovi film

Roma Fausto Brizzi salvato da Luca Barbareschi. Abbandonato da tutti dopo la bufera sulle presunte molestie sessuali svelate dalle Iene, il regista trova un sostegno professionale nel titolare del Teatro Eliseo, produttore ed ex deputato di Alleanza nazionale. Il quale non conferma e non smentisce, si limita a dire: «Non abbiamo ancora firmato nulla». Barbareschi avrebbe offerto a Brizzi un contratto per tre film con la sua casa di produzione Casanova Multimedia, specializzata in fiction e allestimenti teatrali ma che ha anche un settore cinema. La proposta mette insieme molte cose: il gesto di solidarietà a un collega molto in difficoltà e un affare per la propria azienda visto che Brizzi, campione d’incassi con le sue pellicole, oggi “costa” molto meno di un mese fa.
Era proprio novembre quando è esploso lo scandalo intorno al regista di Notte prima degli esami, Ex, Maschi contro femmine e Femmine contro maschi e l’ultimo, fortunato, Poveri ma ricchissimi.
La trasmissione di Italia 1 Le Iene – sull’onda del caso di Harvey Weinstein il produttore americano indicato da decine di attrici (Asia Argento tra loro) come un molestatore seriale, uno stupratore, un orco – è andata a caccia di una figura simile nell’ambiente del cinema italiano. L’impressione è che avessero già qualche traccia su quello che hanno chiamato il “Weinstein italiano” perché dopo alcune puntate preparatorie, hanno ottenuto la testimonianza non anonima di due attrici che puntavano il dito contro Brizzi. Anche chi lavorava con il regista ha fatto capire di credere alle accuse, malgrado nell’intera vicende manchi l’elemento della denuncia all’autorità giudiziaria, almeno finora. La Warner ha escluso Brizzi dalla promozione del suo ultimo film nella sale Poveri ma ricchissimi e ha interrotto qualsiasi collaborazione con un secco comunicato. Si voleva addirittura cancellare il nome dell’autore dai titoli di testa, poi le regole sul diritto di autore hanno evitato almeno questa ghigliottina. Brizzi si è anche autosospeso dalla casa di produzione Wildside, da lui fondata insieme con altri soci. I colleghi hanno fatto il resto. Alcuni lo hanno difeso, ma il grosso si è tenuto alla larga con motivazioni del tipo «certo sarebbe meglio non fare i provini alle attrici a casa propria». Una pratica che era abituale per Brizzi. Così il Re Mida del botteghino è rimasto solo, dopo gli anni dei successi e dei riconoscimenti (un David di Donatello). Successi che lo avevano portato anche a mettere in scena alcune edizioni della Leopolda, la manifestazione legata al nome di Matteo Renzi.
Qui entra nell’inquadratura Barbareschi. Personaggio controverso. Attore, regista a sua volta. Ora produttore e titolare del Teatro Eliseo, salvato dal fallimento. Attaccabrighe, guascone, sempre pronto ad accendere una polemica. Come sulla gestione del palcoscenico romano di Via Nazionale. Per il quale ha invocato nuovi fondi pubblici, ha litigato con il ministro della Cultura. Alla fine, ha strappato al fondo per lo spettacolo una bella cifra. Allora si sono risentiti gli altri teatri per una presunta corsia preferenziale e lo stanziamento è stato limato. Quando ha fatto politica Barbareschi ha sempre sposato una linea garantista. Lo fa anche adesso con Brizzi. E prova a riportarlo a galla.