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 2017  dicembre 27 Mercoledì calendario

Il «flash crash» di Natale e l’attacco all’euro

Milano Mentre milioni di europei nelle tavole imbandite il giorno di Natale si scambiavano auguri e brindisi, l’euro ha vissuto un piccolo terremoto. La moneta unica è arrivata a perdere, nel giro di qualche ora, il 3% fino a scendere a 1,15 contro il dollaro, dagli 1,18 della vigilia. Numeri di grande peso per le valute, che dovrebbero oscillare in maniera più soft e garantire la stabilità al sistema dei prezzi. Invece, i mercati hanno assistito a un brusco crollo a cui è poi seguito un repentino recupero. Quello che in gergo tecnico si chiama «flash crash», un movimento anomalo dei prezzi. Avvenuto, in questo caso, in un giorno di mercati chiusi. 
Che cosa è accaduto, allora: errore tecnico o c’è lo zampino della speculazione? Secondo il blog americano ZeroHedge, che segue il settore ed è stato citato dal «Financial Times», la colpa sarebbe da attribuire agli algoritmi dei roboadvisor che impostano in maniera automatica le operazioni di compravendita. E fanno partire gli ordini: in questo caso la vendite di euro. I volumi ridotti e l’assenza di persone nelle sale operative (per tutti è Natale…) hanno fatto il resto. Cioè un ritorno della moneta unica a valori che non si vedevano da mesi. 
Ma c’è un’altra spiegazione: secondo alcuni analisti, già da diversi giorni il sentiment attorno alla divisa europea era di debolezza. In particolare, l’incerto risultato delle elezioni in Catalogna avrebbe debilitato l’euro. Perché allora non approfittarne per un attacco speculativo in piena regola – ecco il ragionamento – mentre l’Europa è distratta dalle feste?
Di sicuro, questi «flash crash» avvengono quando una divisa è già sotto pressione. Lo dimostra il caso più recente (ottobre 2016) della sterlina in difficoltà dopo la vittoria della Brexit: in una notte sui mercati asiatici ha perso il 6,1% contro il dollaro.
Intanto la diffusione delle criptovalute, bitcoin in testa, sta preoccupando le autorità al punto che in Israele l’Autorità per sicurezza ha convocato per la prossima settimana un vertice con i regolatori finanziari per discutere la messa al bando delle società che commerciano principalmente in valute virtuali dal mercato azionario di Tel Aviv. Per «tutelare gli investitori» ha spiegato il direttore dell’Autorità, Shmouel Hauser.