22 dicembre 2017
Tuban le vacche chiocciano
STAMATTINA 22-12-2017
Forse cambierò la rubrica intitolata «Cose di cui parlano tutti» in cui mescolo alla rinfusa le cose di cui parlano tutti i giornali. Parecchi lettori mi chiedono una rassegna stampa più compiuta, dato che, per il resto, Anteprima, a parer loro, non è più davvero una rassegna stampa, quanto piuttosto un quotidiano vero e proprio. Ne discutiamo già nelle Lettere, con Diego Antonelli. Fatemi sapere che ne pensate e intanto correte ad abbonarvi al sito www.anteprima.news: il tempo dell’invio gratuito sta per scadere. Ci vediamo dopo.
Clamoroso
Il cardinale Oscar Maradiaga si fa dare dall’Università dell’Honduras uno stipendio di 35 mila euro al mese [Rep]. L’Honduras ha un Pil per abitante di cinque dollari e mezzo al giorno ed è al 126° posto nel mondo per indice di sviluppo umano [Calendario Atlante De Agostini].
Cose di cui parlano tutti
• Affluenza record in Catalogna (86%) e vittoria dei separatisti (70 seggi su 135) anche se il primo partito è l’unionista Ciudadanos (37 seggi): i popolari di Rajoy quasi scompaiono;
• l’Onu condanna la decisione americana di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, ha votato contro Trump anche l’Italia (titolo del Giornale: «L’Italia sta con la Palestina»), l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikky Haley ribadisce: «ci ricorderemo di questo voto»;
• Renzi insiste nella candidatura della Boschi;
• Paolo VI verrà fatto santo;
• la Camera ha votato la fiducia al governo sulla legge di Bilancio che verrà convertita oggi (approvazione definitiva domani al Senato);
• la Boldrini si presenterà candidata con Liberi e Uguali;
• sul caso Regeni mossa dei magistrati italiani che forniscono ai colleghi egiziani la lista di dieci sospetti;
• il Papa contro i profittatori della Chiesa;
• il Comune di Roma ha imposto lo stop alla videogogna pretesa dai vigili urbani (vedi Anteprima di ieri);
• Salvini cancella il Nord e la Padania dal simbolo della Lega;
• Saeed Nori, 32 anni, l’australiano di origine afghana che a Sidney ha lanciato la sua Suzuki Vitara bianca a ottanta all’ora contro la folla di Flinders Street che aspettava il tram (19 feriti, Saeed arrestato);
• le partite del Mondiale di calcio saranno trasmesse da Mediaset, che secondo il Sole spenderà per l’evento, tra diritti e altro, 45 milioni, ampiamente coperti dalla pubblicità (è la prima volta nella storia che non vanno su un vanale Rai, Anzaldi attacca);
• Poletti ha fatto rimuovere l’inserzione dell’imprenditore di Pavia che pagava 400 euro al mese una «bella presenza». Sallusti sul Giornale: «La stupidità del ministro, istigata da Gramellini, rischia di minare il diritto di un imprenditore a scegliere collaboratori di “bella presenza”, cioè nel senso universalmente riconosciuto curati nella persona, puliti, ordinati, che non si presentino sul posto di lavoro vestiti in modo sciatto e disordinato. In poche parole, persone educate e consapevoli di ciò che è loro richiesto per il bene dell’impresa a cui partecipano».
• A Brescia un ragazzino albanese di quattordici anni portava nello zaino sei chili di cocaina. I finanzieri gliene hanno scoperti in casa altri nove, poi lo hanno accompagnato all’istituto penale minorile Beccaria di Milano.
Delitti
«Catania. “La gente non moriva per mano di Dio”. Le parole di un collaboratore di giustizia prima a Le Iene, poi ai pm hanno acceso i riflettori sul business di un barelliere in combutta con i clan: un’iniezione di aria ai malati terminali durante l’ultimo viaggio verso casa. Con l’obiettivo di spillare 300 euro ai familiari per la vestizione e indirizzare il funerale a una data agenzia funebre. Davide Garofalo, 42 anni, tra 2012 e 2016 avrebbe ucciso così almeno tre persone. Ma sono oltre 50 i casi esaminati dalla procura, che si è concentrata su dieci vittime dopo l’esame delle cartelle cliniche. L’uomo è stato arrestato per omicidio volontario aggravato dall’aver favorito la mafia, perché parte dei ricavi finivano ai clan di Adrano e Biancavilla. Sarebbero stati loro, dopo aver sottomesso il proprietario di un’ambulanza, a scegliere il personale di bordo. Altre due persone, tra cui un altro barelliere, sono indagate» [Bruno, Rep]. Il Messaggero ha titolato: «Malati uccisi in ambulanza e venduti alle pompe funebri»].
Sacro
Gli italiani che si dichiarano cattolici sono oggi il 60,1%, erano il 79,2% nel 2000. Quelli che dicono di non credere in nessuna religione sono uno su tre. Gli «assidui ai riti» risultano il 25,6%, dimezzati rispetto al 2000 [Marini, Sta]
Pd
I tesserati del Pd sarebbero in calo, «il numero parziale resta sotto l’asticella dei centomila iscritti» [Ciriaco, Rep].
Più migliori
«Secondo voi al ministro dell’Istruzione può scappare un “più migliori?”. Certo che sì, se il ministro è Valeria Fedeli, donna così ben educata, così simpatica, ma un po’ deboluccia sui fondamentali. Da traccie anziché tracce, a Vittorio Emanuele III che incontra Napoleone anche se hanno cento anni esatti di differenza, al «sarebbe opportuno che non si fermasse ma prosegua» di pochi giorni fa. È stato un 2017 complicato per tutti, anche per lei. E poi viviamo tempi in cui la forma è roba da professorini scemi, conta la sostanza, conta farsi capire. Breve elenco di cose scorrette ma decisamente sostanziose dette o scritte negli ultimi anni dai nostri rappresentanti: se voglio dirle qualcosa la telefono; mi facci finire; lo smonto di tutto l’anfiteatro costerà; sarò breve e circonciso; l’onorevole Ciancio da questo pulpito è stata quasi dilapidata; vadano avanti, concorrino al clima di pacificazione; chiesimo (passato remoto di chiedere); il migrante è un gerundio; i kazakistani; se c’è rischio che massime istituzioni dello Stato venissero spiate; vorrei che ne parliamo; menomenarne la personalità; che tutto cambi perché nulla cambia; effetti psicotroci; se ci troveressimo; a me hanno imparato; lei non mi interrompi; le banche scrivino; il totale soddisfamento; i cittadini hanno uscito il portafoglio; io non ho nulla da cui scusarsi; senza n’è sentire n’è verificare; le chiedo se potrebbe controllare; la donna viene sparata; dirimuto; favoriggerato. Evvài, che siamo i più migliorissimi» [Mattia Feltri, Sta].
Legge di bilancio
«Una manovra da 1.247 commi» [titolo del Sole 24 Ore».
Legge di bilancio
«Si tratta di una manovra da circa 5,5 miliardi di euro netti con misure che vanno dall’anticipo pensionistico (Ape sociale) per i lavoratori di 15 categorie usuranti al bonus bebé (solo per il primo anno), dalla web tax (dal 6 al 3%) alla stabilizzazione di 18 mila insegnanti precari, dallo stop agli stipendi in contanti al canone Rai a 90 euro» [Voltattorni, CdS]
Debito
Il debito pubblico italiano paga tassi d’interesse più alti del debito pubblico portoghese e spagnolo, cioè gli investitori (o speculatori) ritengono il debito pubblico di quei paesi più sicuro del nostro. Il tasso d’interesse del debito pubblico italiano influenza il tasso d’interesse applicato alle imprese che perciò «hanno sempre più l’incentivo a spostarsi nei Paesi dove il costo di finanziamento è più basso. Ciò avviene attraverso la semplice delocalizzazione, la cessione di ramo d’azienda, oppure la fusione con aziende estere e lo spostamento della sede in un altro Paese» [Bini Smaghi, CdS].
Legge di bilancio
«È stato un vero assalto alla diligenza. Fuori dalla porta c’era tutta l’Italia, ci chiedevano di intervenire su questo e su quello, mi ha colpito la valanga di richieste di soldi per le bande musicali e per le associazioni degli italiani all’estero» [Francesco Boccia, relatore della legge di bilancio, a Lorenzo Salvia, CdS].
Del Vecchio
Nel 2006 Banca Etruria comprò il 71,3% di Banca Federico del Vecchio stimandola 120 milioni, un valore, secondo una perizia del momento, molto inferiore alla realtà. Banca Federico del Vecchio «dal 1889 la cassaforte dei patrimoni privati dei ricchi fiorentini, aveva vissuto un’esistenza tranquilla, controllata dalle famiglie della città, prima i del Vecchio eredi del fondatore Federico e i Benini, quindi anche i Bagnoli del gelato Sammontana, i Festini e altri ancora». «Del Vecchio sta a Etruria come Antonveneta sta a Monte dei Paschi». Impossibilità alla fine per Etruria di vendere quella partecipazione, postata in bilancio per 70 milioni, un numero troppo alto che avrebbe reso fatale la svalutazione [Bologni, Rep].
Spelacchio
Ci siamo volutamente disinteressati di Spelacchio, l’infelice albero di Natale piazzato dalla giunta Raggi in piazza Venezia a Roma, per parlarne a ridosso del Natale. Riassumiamo: di Spelacchio s’è interessato tutto il mondo, il nome Spelacchio è stato inventato da Vittorio Zucconi di Repubblica che, mezzo americano com’è, scrisse però nel suo tweet «Spellacchio» [Zucconi, Rep 21/12]. Poi: la giunta Raggi ha sostento che Spelacchio è stato regalato a Roma dalla magnifica comunità di Fiemme (determina del Campidoglio del 13 novembre) e che i 48 mila euro messi a bilancio (il triplo rispetto al passato) coprono solo trasloco e allestimento. Invece nel preventivo inviato dalla comunità montana di Fiemme lo scorso 24 ottobre risulta un costo di acquisto di 8.000 euro più Iva a cui vanno aggiunti 41 mila euro di spedizione. Al preventivo è allegata anche la foto di un abete rosso «e c’è una bella differenza tra l’immagine recapitata insieme al preventivo e il fusto emaciato piazzato davanti all’Altare della Patria alla vigilia dell’Immacolata». Stefano Cattoi, dell’ufficio forerstale della Val di Fiemme: «Quell’abete, alto 22 metri, era centenario ed era sopravvissuto perfino all’alluvione del ’66. Evidentemente, quando è arrivato a Roma, non ha retto». Secondo i giardinieri del Comune «l’albero sarebbe morto per via degli addobbi agganciati con fili troppo stretti agli aghi penzoloni dell’alberone. Ma basta dare un’occhiata alle foto dell’arrivo della pianta a piazza Venezia, per rendersi conto che l’abete era già consumato dall’agonia». [De Cicco. Mess 20/12] «In genere un albero resiste un mese e mezzo. A Roma, che tutto corrompe, ha tirato le cuoia in otto giorni» [Vecchio, Rep 20/12].
Aghi
Aghi presenti in un pino di grandi dimensioni: 500 mila [Focus 12/17]
Spelacchio
«... perché è vero che “Spelacchio” è un caso esemplare di come non vanno trattati gli alberi. Ma è pur vero che chi ama le piante sa che nessuno degli abeti che compaiono nelle nostre piazze a inizio dicembre e durano lo spazio delle feste ha margini per continuare la sua vita. E chi dice il contrario dice una bugia, la stessa che ogni anno ci si racconta quando si parla degli alberi di Natale che potranno essere ripiantati o, addirittura, riutilizzati.
La causa è nel loro essere così alti, così mastodontici, in una gara tra città che non fa il bene delle piante. Per sopravvivere, un abete dev’essere piccolo o, al massimo, non superare i due metri. E poi dev’essere espiantato a regola d’arte. Il che vuol dire che va individuato almeno con due anni di anticipo. E, da qui, “preparato”: significa che le radici vanno tagliate per tre quarti della zolla, in modo tale che, due anni dopo, la pianta avrà creato un apparato di piccole radici nuove che possono consentire la sopravvivenza dell’abete. È un po’ quello che accade nei vivai. Con un albero di 20 metri e più, invece, non se ne parla proprio...» [Pejrone, Rep 16/12].
Alberi di Natale
«... da allora si diffuse la tradizione dell’albero di natale che oggi ambientalisti e verdi vorrebbero far morire. La loro ragione, molto emotiva e poco razionale, è che migliaia se non milioni di abeti vengono così sacrificati, che boschi vengono distrutti con grave danno ecologico. E si indignano. Ma le cose non stanno così. Intanto si può dire che dove per così tanto tempo questa tradizione è viva e viene praticata, i boschi non sono affatto scomparsi. Nei Paesi del Nord Europa le foreste di conifere coprono ancora grandi estensioni di quei territori ed è da credere che le superfici boscate sono aumentate. Ben altre sono le minacce alla loro vita! Da noi, invece, per i boschi delle nostre montagne, devo dire che non saranno certamente gli alberi di natale a stravolgere l’ambiente [,,,] La migliore foresta, la più utile all’uomo sotto ogni aspetto, non è la foresta vergine o quella abbandonata a se stessa, ma quella mista, disetanea e coltivata. Lo dicono da tempo l’esperienza e gli studiosi che tutta la vita hanno dedicato al bosco; e per coltivarlo, per averne i benefici, bisogna appunto tagliare o agevolare lo sviluppo. La foresta ci deve dare legname da opera e da carta, legna per riscaldarci. E anche alberi di natale per ricordarci il ritorno del Sole e la nascita di Cristo» [Mario Rigoni Stern Arboreto selvatico Einaudi, Torino 1991].
Albero di Natale
Quella famiglia di Los Angeles che tiene in vita il suo albero di Natale reciso da 34 anni piantandolo ogni volta in un nuovo vaso, innaffiandolo e riportandolo in casa per decorarlo. È l’equivalente di non bruciare 600 chili di carbone [Bizio, Rep 21/12]
Catalogna
«In teoria i separatisti hanno i numeri per formare un nuovo esecutivo. Però Madrid è pronta a impedirlo o a dissolverlo, se non sarà rinnegata l’indipendenza. Per Puigdemont e Junqueras sarebbe un’umiliazione. L’alternativa resta l’esilio, o il carcere. A meno che i due prendano strade diverse. In fondo non hanno presentato una lista comune, per riservarsi la possibilità di altre alleanze. Una coalizione di sinistra arriverebbe vicina alla maggioranza assoluta; ma i socialisti chiederebbero la rinuncia alla secessione, offrendo in cambio un nuovo Statuto e la richiesta di una riforma federalista della Costituzione. Rajoy potrebbe essere costretto ad accettare: ha già promesso una commissione di studio; cercherà semmai di prendere tempo. Non è escluso che in Catalogna si ripeta quanto è accaduto in Spagna: dove si votò pochi giorni prima del Natale 2015, e sei mesi dopo si tornò alle urne» [Cazzullo, CdS].
Stati Uniti
I capitali lasceranno l’Europa dopo il taglio delle tasse alle imprese deciso da Trump e approvato dal Congresso, a meno che a sua volta la Germania non tagli le tasse (col disavanzo che ha, può) e Francia e Italia, impossibulitati a tagliare le tasse, aumentino la loro produttività, l’Italia spostando risorse dall’inefficiente settore pubblico a quello dove si lavora. Così Alesina sul CdS, il quale esorta a privatizzare le imprese pubbliche parassitarie vincendo la resistenza delle «lobby potenti, in primis i politici che non vogliono perdere il controllo sulle ex-municipalizzate (e il consenso che esse portano). La scossa che arriverà con la grande riforma fiscale di Trump potrebbe essere l’occasione per abbatterne il potere».
Onu
Però al voto contro Trump delle Nazioni Unite non hanno partecipato ventuno delegazioni e tra queste Ucraina, Zambia e Kenia. L’Unione europea ha perso il blocco orientale: «Repubblica Ceca, Romania, Ungheria e, all’ultimo, anche Polonia, Croazia e Lettonia si sono astenute, preferendo irritare i big del Vecchio Continente. Ma anche il Canada di Justin Trudeau, fino a oggi equidistante in modo cristallino tra israeliani e palestinesi, non ha preso posizione. L’elenco degli astenuti è interessante: c’è il Messico, già sottoposto a pressione dagli americani per via del Muro e dell’accordo commerciale Nafta. E poi una larga rappresentanza dell’America centromeridionale: dalla Colombia a Panama, all’Argentina» [Sarcina, CdS].
Egitto
In Egitto esiste il reato di «incitamento alla dissolutezza» (condanna della cantante Shyma) [Natale, CdS].
Russia
La Russia ha depenalizzato la violenza domestica [ibid.].
Navi
L’ultima nave da crociera di Msc, battezzata ieri a Miami col nome di Forte Mare (Seaside) e costruita da Fincantieri, è «lunga 323 metri, larga 41 e alta 72 . Con la sua stazza lorda pari a 154.000 tonnellate, può ospitare fino a 6.592 persone. Il settore delle crociere vale 17 miliardi in Europa e 4 miliardi in Italia. Msc appartiene alla famiglia Aponte. Entro il 2026, grazie a un piano di espansione da 10,5 miliardi, avranno una flotta di 24 navi» [De Cesare, CdS].
Amazon
Amazon ha chiesto all’editore Sandro Ferri di e/o (Elena Ferrante) una percentuale più alta sul prezzo di copertina, Sandro Ferri ha risposto di no, Amazon allora «ha sospeso l’acquisto di tutti i nostri libri e ha reso quelli che aveva in magazzino». L’editore accusa Amazon «di monopolio, di politiche di prezzo “ai limiti del dumping», di “costringere alla chiusura tantissime librerie”, di “elusione delle tasse”» [Rastelli, CdS].
Macron
Il cuoco di Macron, di nome Guillaume Gomez, 40 anni, una figlia di nome Venise, segue il presidente in Niger dove metterà a tavola 700 militari in missione. A Parigi ha al suo servizio 28 persone, cucine di 500 metri quadri nelle antiche scuderie del palazzo, usa pentole di rame che risalgono ai tempi di Napoleone, sforna una media di 200 coperti al giorno, hashtag #ILoveMyJob. «La première dame filiforme vuole mangiare molta frutta e verdura, almeno dieci varietà di stagione ogni giorno, mentre il presidente ama i Cordon Bleu, che Gomez ha imparato a fare in miniatura, versione cocktail. L’unico della famiglia presidenziale che non assapora le prelibatezze di Gomez è Nemo, il cane». Piatti tipici: la “Soupe Vge”, inventata da Paul Bocuse nel 1975, ai tempi di Valery Giscard d’Estaing, a base di brodo di carne, verdure, tartufo e una crosta di pasta sfoglia. Un altro classico della casa sono le capesante con il tartufo o la “patata Eliseo”, a base di burro e formaggio Comté, già servita per De Gaulle» [Ginori, Rep].
Carne
Carlo Cracco mangia carne massimo una volta alla settimana, poi verdura e cereali. «Siamo il Paese dei cereali, non solo pasta o riso ma anche avena, grano saraceno, grano arso e via dicendo» [Dal Monte, CdS].
Cina
I cinesi hanno firmato un protocollo con l’Italia per l’importazione della nostra carne disossata di bovini con meno di trenta mesi. La nostra filiera della carne bovina vale dieci miliardi di euro (6 miliardi per l’ industria, 4 per gli allevamenti) [Messaggero 20/12].
Mammut
«PARIGI Il più grande scheletro di mammut in mano a privati è stato venduto all’asta dalla casa Aguttes di Lione per 548 mila e 250 euro. Lo ha comprato l’imprenditore di Strasburgo Pierre-Étienne Bindschedler, a capo dell’azienda famigliare Soprema (materiali per costruzioni), che ha come logo un mammut e che negli ultimi anni ha raddoppiato il fatturato. Il mammut, eccezionalmente ben conservato, è vecchio di 15 mila anni, è alto tre metri e 40, lungo 5,40, pesa mezza tonnellate e ha zanne da 80 chili l’una. Bindschedler lo piazzerà nella hall della sua società» [Montefiori, CdS 17/12].
Cena
Nel 1951, alla cena annuale dell’Explorers Club di New York, presenti Teddy Roosevelt e Neil Armstrong, venne servita carne di tartaruga presentata però come carne di mammut [ibidem].
Panino
Che cos’è il panino per la Glass Hostaria?
«Un panino alla liquirizia con una scaloppa di foie gras e un finto ketchup di mango con chips di riso. Alla “Glass Hostaria”, anche se è un ristorante di alto livello, non ci sono tovaglie» [Cristina Bowerman a Alain Elkann, Sta 17/12].
Zattera
Jellyfish Barge, zattera-serra a forma di ottagono, larga dieci metri e galleggiante nel Canale dei Navicelli, tra Livorno e Pisa, su cui si coltivano ortaggi e fiori. L’inventore Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale all’università di Firenze: «La zattera è completamente autonoma. Dissala l’acqua del mare, sfrutta l’energia solare, non usa terreno perché le piante sono coltivate dentro un flusso di sostanze nutritive e acqua. I vegetali prodotti possono sfamare due famiglie di otto persone. Essendo modulare, si possono creare villaggi galleggianti». Mancuso dice anche che le piante memorizzano e imparano, comunicano tra di loro attraverso molecole, si scambiano informazioni su attacchi dei nemici, cambiamenti dell’ambiente, ecc. «Sono reti viventi, costruite come internet, secondo un modello distribuito che rappresenta la modernità. Quello verticistico del corpo animale, un cervello che governa degli organi, è superato. Wikipedia, le monete elettroniche, la nuova industria musicale... tutti modelli distribuiti come le piante» [Bellon, Panorama 14/12].
Babbo Natale
Babbo Natale, cioè Santa Claus, cioè San Nicola, che si credeva sepolto a Bari nella basilica di San Nicola, si troverebbe invece ancora a Demre, 30 mila abitanti, l’antica Myra di Turchia da cui si racconta che proprio i pugliesi, nell’anno 1087, l’avrebbero rapito. Lo proverebbero gli scavi condotti da Cemil Karabayram anche con mezzi molto moderni (tra cui i geo radar) in un antico santuario sotterraneo. Il Babbo Natale di Bari sarebbe un uomo defunto nell’XI secolo (mentre san Nicola è vissuto nel V secolo). Altra ipotesi: i pugliesi mille anni fa portarono via solo una parte delle reliquie e i resti di Santa Claus si troverebbero quindi in due posti diversi. O forse in tre, dato che anche i veneziani trafugarono spoglie attribuite a San Nicola e che si trovano oggi in San Nicola del Lido [Grossi, Giornale 19/12].
Natale
Sui canti natalizi, Giuliano Palma pubblica un Happy Christmas in cui «trasforma in ballabili tutti i classici, piegandoli al suo scanzonato stile di canto», swing e improvvisazioni «del jazzista Fabrizio Bosso e il suo quartetto arricchito dai cantanti Walter Ricci e Karima nel brano The Christmas Song («lo stravolgimento delle canzoni è totale, l’elemento malinconico prevale con un sax disperato che ribalta Jingle Bells»), «Sergio Sylvestre, 26 anni, lanciato da Amici, che in duetto con una voce femminile propone nel suo album Big Christmas un ameno collage fra Jingle Bells e Jingle Bell Rock. Nella accattivante rilettura di White Christmas si dimostra diligente crooner . Un velo di tristezza nella letterina datata 25 dicembre: Il primo Natale senza mio padre. Fantastica la riproposta di un antico classico anni 50, I Will Follow Him di cui è più nota le versione in francese (Chariot cantata da Petula Clark). Sylvestre valorizza l’aspetto mistico del brano». C’è anche Laura Pausini che «ripropone una versione di Laura Xmas Deluxe uscito lo scorso anno con l’aggiunta di altre canzoni in spagnolo e un dvd con i videoclip di Santa Claus Is Coming to Town, Santa Claus llego a la ciudad e Noël blanc, e uno speciale girato al Teatro Comunale Ebe Stignani di Imola» [Luzzatto Fegiz, CdS 19/12].
White Christmas
«La canzone di Natale più famosa della storia, White Christmas, oltre 50 milioni di copie vendute nel mondo (da noi è diventata Bianco Natale) la scrisse Irving Berlin nella notte di Capodanno del 1940, mentre si trovava a Banning, in California, un luogo dove nevica raramente. Mentre guardava fuori dalla finestra, sopreso dai fiocchi che cominciavano a scendere, accolse l’ispirazione che bussava alla porta e poi telefonò alla sua segretaria: «Lo so che è Capodanno e siamo in piena notte, ma ho appena scritto la più grande canzone di tutti i tempi, per cui prendi carta e penna e scrivi» [Cotto, Sette 14/12].
Dna
Nuova tendenza diffusa negli Usa per i regali di Natale: i test del Dna fai da te. Con 99 dollari si riceve una scatola che, una volta rispedita al mittente con un campione della propria saliva, permette di risalire all’albero genealogico di famiglia. Con 199 dollari si può anche sapere se il proprio profilo genetico sia predisposto a far sviluppare una decina di patologie. In questo caso, il kit del Dna più gettonato è quello rilasciato dalla 23andMe (23 sono le coppie di cromosomi del genoma umano), azienda che al momento ha un patrimonio genetico di 2 milioni di genomi [Maddalena Guiotto, La Verità 29/11].
OGGI
Tempo
Fa ancora freddo ma le massime sono in lieve aumento. C’è il sole su gran parte dell’Italia. Qualche nuvola solo su Piemonte, Val d’Aosta e Basilicata. Da oggi le giornate cominciano ad allungarsi.
Ape
Da oggi l’Inps comincia a pagare, arretrati compresi, l’Ape sociale a 9.839 beneficiari (il 78% di quelli che hanno presentato domanda entro il 15 luglio).
Banche
La settimana chiave della Commissione Banche si chiude a Roma con l’audizione di Flavio Valeri, ad di Deutsche Bank Italia (alle 11) e del senatore a vita Mario Monti, già premier e ministro dell’Economia (leggi qui – ilsussidiario).
• Oggi a Milano il primo cda del Monte dei Paschi, eletto dall’assemblea della banca di lunedì scorso. Il consiglio è formato da 14 membri, di cui 11 eletti dalla lista presentata dal ministero dell’Economia e tre da quella delle Generali, guidato dalla neo presidente Stefania Bariatti. Con il 68,2% del capitale, il dicastero di via XX Settembre è il nuovo socio di maggioranza (leggi qui – Il Sole 24 Ore).
• Questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, verrà resa nota la data di regolamento dell’aumento di capitale in opzione di Banca Carige, della tranche riservata e dell’Lme (leggi qui - la Repubblica).
Funerali
• Nella chiesa di Sasso Morelli (Bologna), alle 15, si celebrano i funerali di Giacomo Chelli, il giovane calciatore, colto da un malore venerdì sul campo da calcio della Sanpaimola (giocava da difensore), morto domenica all’ospedale Santa Maria della Scaletta senza mai riprendere conoscenza. Aveva 15 anni (leggi qui).
• Nella chiesa di Incredula (Rovigo), il mondo del calcio dà l’ultimo addio ad Antonio Caniato, classe 1945, presidente onorario della Turchese, squadra di calcio che gioca nella seconda categoria. Premiato dalla Figc nella stagione 1998-99 con la Benemerenza sportiva. Ha avuto anche un passato da ciclista nella Mantovani. Aveva 72 anni (leggi qui).
• Nella chiesa di San Francesco d’Assisi di via dei Cappuccini a Latina si svolgono i funerali di Bruno Poeta, per anni presidente del club di basket del capoluogo, con il quale - negli anni Ottanta - conquistò la massima serie. Campionato che Latina non poté poi giocare per la mancanza di un campo adeguato (leggi qui).
• Nella concattedrale di San Siro a Sanremo, alle 15.30, i cittadini della città dei fiori si stringono intorno alla famiglia per rendere gli estremi onori a Vincenzo Ambesi, 74 anni, storico benzinaio del Porto Vecchio. Lascia la moglie e due figli, di cui uno è ora in coma farmacologico a seguito di un incidente con lo scooter.
• Dopo gli accertamenti medico-legali compiuti a Milano, la salma di Serena Mollicone torna oggi ad Arce, in Ciociaria. La studentessa, ritrovata cadavere il 1° giugno 2001 in un boschetto di Anitrella con un sacchetto di plastica sulla testa, è stata riesumata nel quadro di una svolta alle indagini. Al momento sono accusati di omicidio l’ex comandante della stazione di Arce, il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Anna. Nei prossimi giorni, prima di essere nuovamente tumulata, verrà celebrato un nuovo funerale. Al momento del delitto aveva 18 anni (leggi qui).
Processi
• Al tribunale di Vibo Valentia si svolge il processo Purgatorio che vede imputati l’avvocato Antonio Galati, accusato di associazione mafiosa, e gli ex vertici della Squadra Mobile Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò, colpevoli, secondo i pm, di concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di segreti d’ufficio. Oggi parlano i difensori (leggi qui).
• A Ravenna ultima udienza del 2017 del processo a carico di Matteo Cagnoni, il dermatologo accusato di aver spogliato e ucciso a bastonate la moglie trentanovenne Giulia Ballestri. Era il settembre 2016. Il corpo massacrato fu trovato 48 ore dopo il delitto (leggi qui - Il resto del Carlino).
• A Salerno continua il processo alle maestre della scuola elementare di Caselle in Pittari. Rosa Fiscina, Rina Lovisi, Ines Stella ed Anna Gerardina Torre sono state accusate di aver rimproverato, strattonato e in genere maltrattato alcuni alunni nel periodo 2011-2014.
• Al tribunale di Ancona va avanti il processo alla bidella del liceo classico Vittorio Emanuele di Jesi che, secondo l’accusa, approfittava dell’ora di educazione fisica per mettere mano ai portafogli degli studenti lasciati negli spogliatoi. La donna sarebbe stata ripresa dal cellulare di alcune studentesse detective, stufe di vedersi rubare i soldi. Oggi vengono ascoltati i poliziotti che hanno acquisito il filmato (leggi qui).
• Ad Aversa, tribunale di Napoli Nord, si tiene una nuova udienza del processo Medea per gli appalti concessi dal settore idrico della Regione alle ditte vicine al clan Zagaria. Tra i sette imputati c’è anche l’ex senatore dell’Udeur Tommaso Barbato (l’uomo che sputò a Nuccio Cusumano durante la mozione di sfiducia al governo Prodi). Per Barbato il pm ha chiesto una pena di sette anni per corruzione con l’aggravante mafiosa (leggi qui – Il Mattino).
• A Forlì, nuova udienza per Graziano Castiglia, il sessantenne di origini siciliane accusato di stalking, Si tratta dell’indomito rompiscatole dell’amministrazione comunale di Cesena, che fu già denunciato dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi (e processato) per aver condizionato in 13 anni la sua operatività con circa 500 accessi agli atti amministrativi e 218 tra istanze, richieste di chiarimenti, esposti e denunce contro il Comune indirizzati di volta in volta alla Magistratura, alla Regione Emilia Romagna, alla Corte dei Conti, al Tar, all’Autorità nazionale anti-corruzione al Corpo Forestale dello Stato, alla Presidenza della Repubblica, al Consiglio di Stato, alla Corte Costituzionale, alla Guardia di Finanza. Il sindaco spera che con questo processo Castiglia la smetta di tormentare l’amministrazione comunale (leggi qui).
Csm
Il capo dello Stato Sergio Mattarella presiede oggi la seduta straordinaria del Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura. All’ordine del giorno la nomina del Primo Presidente e del Procuratore Generale della Corte di Cassazione. Per l’incarico di primo presidente è in pole position Giovanni Mammone, 67 anni, ora segretario generale della Cassazione (alle 10. Leggi qui).
Agenda politica
Il consiglio dei ministri nomina oggi i vertici di Consob, dell’arma dei carabinieri e dell’esercito. I prescelti dovrebbero essere, rispettivamente, Mario Nava, 51 anni, oggi direttore della vigilanza del sistema finanziario e gestione crisi Ue; il generale Giovanni Nistri, 61 anni; il generale Salvatore Farina 60 anni.
• Alla Farnesina, il ministro Alfano inaugura una sessione di lavoro intitolata Cantiere Italia. Partecipano i ministri Franceschini e Fedeli. Tra i relatori, Francesco Rutelli, presidente di Anica, e Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia.
• La conferenza stampa della commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi che si doveva tenere ieri alle 15.30 a palazzo San Macuto è slittata a oggi alle 11.
• A San Lorenzo a Roma, la presidente Laura Boldrini terrà un brindisi di Natale. In quest’occasione la presidente della Camera rivelerà la scelta politica che intende compiere in vista delle prossime elezioni, ovvero la sua discesa in campo con la neo-formazione di Liberi e Uguali (alle 16, allo Spazio Cerere in via degli Ausoni 3).
• Tra gli ospiti del convegno Mezzogiorno Eccellente c’è anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (alle 17 nelle sale di Palazzo Lancellotti a Casalnuovo di Napoli).
• A Roma, al Mise, prosegue il tavolo tra sindacati, governo e Am Investco sulla questione dell’Ilva. I sindacati fanno sapere che chiederanno anche un tavolo per Genova.
• Prosegue anche la trattativa per lo sblocco dell’intesa delle Forze armate, Sicurezza, Difesa e Vigili del fuoco. Oggi al ministero della Semplificazione il tavolo con i sindacati ed i Cocer, o Consigli centrali di rappresentanza militare (alle 12 a Palazzo Vidoni).
Scioperi
Oggi c’è lo sciopero nazionale della grande distribuzione. Susanna Camusso ha fatto sapere di essere vicina ai lavoratori «che sciopereranno per chiedere il rinnovo del contratto scaduto da più di quattro anni» (leggi qui – Il Giornale di Sicilia).
• A Orio al Serio (Bergamo), buona parte dei lavoratori del centro commerciale Oriocenter incrocia le braccia per protestare contro l’apertura festiva. Sciopero proclamato anche per il 25 e 26 dicembre ma – spiegano i sindacati – «non ci aspettiamo naturalmente percentuali bulgare: il numero dei lavoratori con contratto a scadenza è talmente elevato...» (leggi qui – L’Avvenire).
• Il sindacato tedesco Cockpit ha annunciato per oggi lo sciopero dalle 5 alle 9 dei piloti Ryanair in tutti gli aeroporti della Germania (leggi qui – la Repubblica).
Città Esteri
Oggi Francia e Gran Bretagna dovrebbero render noto il loro Pil.
• Stamattina, all’Eliseo, il capo di Stato francese, Emmanuel Macron, incontra il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, arrivato ieri a Parigi. I due parleranno della questione di Gerusalemme (leggi qui – Le Figaro in francese).
• Ad Astana, in Kazakhstan, riprenderanno i colloqui di pace per la Siria, voluti da Russia, Turchia e Iran. In programma anche la riunione plenaria dell’ottavo round dei negoziati. Ai colloqui parteciperanno le delegazioni di Russia, Turchia, Iran, Nazioni Unite, quelle del governo di Damasco e dell’opposizione siriana. Stati Uniti e Giordania partecipano ai colloqui in qualità di osservatori (leggi qui - Askanews).
• A New York, l’Onu potrebbe votare già oggi votare la risoluzione proposta dagli Usa che prevede nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Obiettivo: vietare circa il 90% delle esportazioni di petrolio raffinato destinato a Pyongyang.
Città italiane
• Dopo otto anni di lavori e un mare di polemiche, in provincia di Varese, si inaugura la nuova linea ferroviaria transfrontaliera Arcisate-Stabio. La partenza è prevista alle 10.42, l’arrivo alle 11. Sul treno, anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Dopo la tappa in Ticino si torna in Italia, con una fermata a Induno Olona, dove alle 11.40 si terrà il brindisi di rito. La Arcisate-Stabio entrerà ufficialmente in servizio il prossimo 7 gennaio (leggi qui – Il Giorno).
• Da oggi la nuova circonvallazione di Sant’Andrea, a Bressanone. Per realizzarla ci sono voluti un anno e 2,9 milioni di euro.
• A Napoli, il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Evangelico Betania apre le porte anche a fratellini, sorelline, nonni, nonne, zii dei piccoli pazienti. Un regalo in prossimità del Natale. Sarà consentito l’ingresso di quattro persone di famiglia, oltre alla coppia di genitori, per un turno unico di trenta minuti.
• Il più grande mosaico murale al mondo, realizzato interamente da bambini, verrà inaugurato oggi nel Reparto di Oncologia dell’Istituto pediatrico Giannina Gaslini di Genova. L’opera è stata realizzata dai pazienti dei reparti di Oncologia, Ematologia, Trapianto di midollo osseo. Il mosaico è stato disegnato e la sua realizzazione coordinata dall’Associazione americana no profit Apatchworks che aiuta i piccoli colpiti dal cancro. Il mosaico si intitola In fondo al mare (leggi qui).
Cultura
A Catanzaro si inaugura la prima Mostra terapeutico-fotografica dal titolo In-contro di vite non di demenze (leggi qui); al Mann di Napoli si inaugura Napoli nel Mito, la prima mostra sul Napoli Calcio; sempre a Napoli, Palazzo Reale, c’è l’anteprima della mostra dedicata a Renzo Arbore Neapolitan Memories and Songs by Renzo Arbore and his tv shows and absolute inutilities (l’esposizione sarà aperta al pubblico da domani). A Milano alla Kasa dei Libri, in largo Aldo De Benedetti 4, chiude oggi la mostra dedicata alle réclame natalizie che hanno fatto storia (vedi qui).
• All’Auditorium Parco della Musica a Roma il concerto di Natale è gratuito. Il maestro Antonio Pappano, l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguiranno fra le altre musiche di Mozart e di Händel.
• Da oggi in vendita i biglietti della seconda data del concerto di Paolo Conte che si terrà il 15 giugno alle Terme di Caracalla a Roma (al botteghino e sul sito del Teatro dell’Opera); disponibili anche i biglietti per il tour di Claudio Baglioni su Ticketone (clicca qui) e le prevendite per quello di Elio e la Storie Tese (clicca qui).
Tv
Questa sera si chiude la terza stagione di Gomorra - La serie. I fan, però, possono stare tranquilli: la quarta serie è già in fase di scrittura (alle 21.15 su Sky Atlantic e Sky Cinema Uno).
• Seconda e ultima puntata di Panariello sotto l’albero. Tra i suoi ospiti Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Max Pezzali, Nek, Francesco Renga, Luisa Ranieri, Andrea Pirlo, etc.
• Ultimo appuntamento per Farweb. Nella puntata di oggi, Odia che ti conviene, Federico Ruffo è andato in giro per l’Italia alla ricerca di quanti usano l’odio sul web per accaparrarsi soldi, like o voti (alle 23, su Rai3. Guarda qui le tre puntate precedenti).
• Su Real Time, dopo la prima puntata di Junior Bake Off, la conduttrice Katia Follesa apre le porte di casa sua per un party di Natale. Invitati tutti i volti noti della rete (alle 22.10).
Calcio in tv: oggi giocano l’anticipo di serie A Chievo-Bologna (alle 17.50, su Sky Calcio 1, Sky Supercalcio) e Cagliari-Fiorentina (alle 20.35, su Sky Supercalcio, Sky Calcio 1, Mp Sport).
Questa rubrica è curata da Jessica D’Ercole. Per segnalazioni scrivere a anteprima@bcd-srl.com.
Santi di Oggi
Santa Francesca Saverio Cabrini, santi Cheremone di Nilopoli e compagni, sant’ Ischirione di Alessandria, santi Martiri di Rhaitu, santi Martiri di Via Labicana, beato Tommaso Holland, sant’Ungero di Utrecht.
Vangelo di oggi
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome: di generazione in generazione
la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua [Luca 1,46-56].
DOMANI
Compleanni (nati il 23 dicembre)
Il coreografo Alberto Testa (95), il direttore d’orchestra Claudio Scimone (83), il giornalista Luca Giurato (78), la regina consorte Silvia di Svezia (74), il soprano Edita Gruberová (71), il funzionario Ugo Zampetti (68), l’allenatore Vicente del Bosque (67), lo scrittore Francesco Matteo Cataluccio (62), l’autore televisivo Filippo Porcelli (61), il comico Vito (60), la scrittrice Donna Tartt (54), il politico Pierluigi Peracchini (53), la conduttrice Stefania Orlando (51), la moglie dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy Carla Bruni (50), lo stilista Gai Mattiolo (49), il cantante Morgan (47), il calciatore Rivaldo (30), il cantante Lele (21).
Altro compleanno
Akihito, nato a Tokyo il 23 dicembre 1933. 125° imperatore del Giappone. Primo figlio maschio (e quinto in assoluto, dopo quattro femmine) dell’imperatore Hirohito, quello che nel 1945 uscì sconfitto e umiliato dalla Seconda guerra mondiale, e fu quindi costretto dagli statunitensi a rinnegare pubblicamente la natura divina dell’imperatore, che da allora, a norma di Costituzione, privo di ogni potere di governo, è solo «simbolo dello Stato e dell’unità del popolo» • Come da tradizione, all’età di tre anni il principe fu allontanato dai genitori per ricevere un’adeguata formazione, dapprima presso tutori privati e poi nell’esclusivo istituto Gakushuin di Tokyo; dal 1946 al 1950, durante l’occupazione americana del Giappone, della sua istruzione si occupò invece Elizabeth Gray Vining, bibliotecaria e scrittrice americana scelta da Hirohito per insegnare al figlio la lingua inglese e la cultura occidentale. In seguito si iscrisse alla facoltà di Scienze politiche dell’Università Gakushuin, che abbandonò però dopo poco tempo. Investito del titolo di «principe della Corona» (cioè erede al trono imperiale) il 10 novembre 1952, rappresentò ufficialmente il Giappone in occasione dell’incoronazione di Elisabetta II del Regno Unito, il 2 giugno 1953. Nell’agosto 1957, durante una partita a tennis su un campo di Nagano, conobbe Michiko Shoda, figlia del proprietario di un’importante azienda alimentare giapponese, peraltro allevata con un’educazione cattolica (in un Paese tradizionalmente scintoista). Nonostante nella famiglia imperiale non avesse mai fatto ingresso una borghese, il loro amore fu approvato: il 10 aprile 1959 ebbero luogo le nozze, da cui nacquero poi due figli maschi, Naruhito e Akishino, e una femmina, Sayako. Asceso al trono imperiale alla morte del padre, il 7 gennaio 1989, e insediatosi solennemente il 12 novembre 1990, Akihito si è sempre sforzato, entro i rigidissimi limiti imposti dal protocollo, di avvicinare la famiglia imperiale al popolo giapponese, anzitutto compiendo insieme alla consorte visite ufficiali in tutte le 47 prefetture in cui si articola il Giappone, oltre che in 18 Paesi del mondo. Forte impressione, a questo riguardo, suscitò il messaggio televisivo con cui l’imperatore si rivolse in via eccezionale ai suoi sudditi cinque giorni dopo il devastante terremoto e tsunami dell’11 marzo 2011, per esprimere il suo «dolore profondo per le persone che soffrono per questo terribile disastro» e manifestare la speranza «che le persone riusciranno a prendersi per mano e a superare questi tempi difficili». Ancora più eclatante il videomessaggio rilasciato l’8 agosto 2016, nel quale Akihito sottolineò la propria età avanzata e la salute precaria, esortando implicitamente governo e Parlamento a modificare la Costituzione in modo da consentirgli di abbandonare il trono. Il suo appello fu accolto, e nel dicembre 2017 è stato annunciato che il 30 aprile 2019 l’imperatore abdicherà in favore del primogenito, Naruhito, già insignito del titolo di «principe della Corona» • Grande passione per l’ittiologia: «La sua specialità sono i ghiozzi, un tipo di pesciolini che si trova nei fossati del palazzo imperiale, lungo le coste del Giappone e nelle barriere coralline. Ha pubblicato articoli su riviste scientifiche, corrisponde con altri ittiologi in tutto il mondo, e ogni volta che può frequenta i corsi per specialisti» (Robert M. Poole).
Dieci anni fa
Domenica 23 dicembre 2007. In Italia si discute in merito all’ipotesi di tumulare nel Pantheon le salme dei re Vittorio Emanuele III e Umberto II, e un lettore del Corriere della Sera, Carmine Casale, chiede a Sergio Romano di spiegare «per quali alti meriti si siano distinti gli ultimi due discendenti, perché le loro salme vengano tumulate nel Pantheon». Sergio Romano: «Caro Casale, i Savoia hanno due tombe di famiglia. La più antica è l’abbazia di Hautecombe, in Savoia, fondata da Amedeo III (1087-1148), dove sono sepolti, insieme ai conti e ai duchi della dinastia, Umberto II e sua moglie Maria José. La più recente è la cripta della Basilica di Superga, nei pressi di Torino. Fu costruita da Vittorio Amedeo II dopo la vittoria dell’esercito piemontese durante l’assedio di Torino, nel 1706, e divenne da allora la tomba dei re di Sardegna, con la sola eccezione di Carlo Felice, morto nel 1831, che volle essere sepolto a Hautecombe. Il dibattito sul luogo che avrebbe dovuto accogliere le salme dei re d’Italia cominciò immediatamente dopo la morte di Vittorio Emanuele II nel 1878. Qualcuno fu favorevole alla tesi della continuità dinastica e propose che il “padre della patria” venisse sepolto a Superga. Ma Francesco Crispi, allora ministro degli Interni nel governo di Agostino Depretis, sostenne che occorreva voltare pagina e sottolineare la differenza fra il regno antico e il regno nuovo, creato con il contributo determinante delle forze risorgimentali. Se la capitale dello Stato degli italiani era a Roma, occorreva quindi che il corpo del sovrano riposasse in una chiesa romana. La scelta cadde sul Pantheon. […] Resta la sua domanda sui meriti che giustificherebbero la sepoltura di Vittorio Emanuele III e Umberto II al Pantheon. Potrei rispondere che il primo ebbe certamente il merito di rappresentare l’unità nazionale nei momenti più difficili della Grande guerra e che il secondo, accettando il risultato del referendum del 1946, risparmiò al Paese una guerra civile. Ma la ragione per cui la traslazione delle salme al Pantheon sarebbe opportuna è un’altra. Nel bene e nel male i Savoia sono indissolubilmente legati alla storia nazionale italiana. I loro errori e le loro colpe sono strettamente intrecciati con gli errori e le colpe di un popolo in cui nessuno, quali che siano le sue convinzioni politiche, ha il diritto di scagliare la prima pietra. Sono interamente “nostri”, in altre parole, e dovrebbero stare fra noi, come una sorta di specchio in cui gli italiani possano meglio leggere la propria storia» [Sergio Romano, Corriere della Sera 23/12/2007].
Trent’anni fa
Mercoledì 23 dicembre 1987. Il Cnr deposita «cnr.it», il primo sito internet a dominio italiano: l’Italia fa così il suo ingresso in rete.
Settant’anni fa
Martedì 23 dicembre 1947. Nei Bell Laboratories di Murray Hill, in New Jersey, John Bardeen, Walter Houser Brattain e William Bradford Shockley realizzano il primo prototipo funzionante di transistor. L’invenzione varrà ai tre il premio Nobel per la fisica nel 1956.
Centodieci anni fa
Lunedì 23 dicembre 1907. «S. Giuliano, 23 (dicembre 1907). Amalia buona, mentre vi giungevano le mie scombiccherate pagine a matita, io ricevevo qui la vostra lettera buona e bella. Grazie di questa e perdono di quella, mia cara Amalia! […] Leggo molto, in questi giorni; quanta bella roba fu scritta in passato, amica mia, e quanto sono ignorante! Non vorrò accingermi a opera definitiva ed organica senza essermi un po’ affinati i mezzi dell’arte, per quanto il troppo ottimista Pastonchi li dichiarasse “già pieni e sicuri…”. Ho abbozzato una poesia, in endecasillabi e sestine; la poesia è bella, i versi sono brutti. È un richiamo d’una cocotte che conobbi a Cornigliano Ligure, quasi vent’anni fa (del 1889: avevo cinque anni!). Era nostra vicina di casa, perché affittava pei bagni la metà della villa che si affittava noi. Ma il giardino nostro e il suo erano divisi da una cancellata: e fu attraverso le sbarre che mi abbracciò qualche volta, dicendomi “Mon petit cheri!” con un sorriso che ricordo ancora, un sorriso dove piangeva tutta la nostalgia della sua maternità insodisfatta. Poi i miei se ne avvidero, ne parlarono a tavola, sentii da mia madre la parola cocotte… “Una cocotte: che vuol dire, Mammina?” / “Vuol dire: una cattiva Signorina, / non bisogna parlare alla vicina!”. / “Cocotte”! La strana voce parigina / dava alla mia fantasia bambina / un senso buffo d’ovo e di gallina... / Un giorno, giorni dopo, m’abbracciò / fra le sbarre fiorite di verbene: / “O piccolino! Non mi vuoi più bene?” / “… è vero che tu sei una cocotte?” / Perdutamente rise e mi baciò: / “Le petit gamin! Mon Dieu! C’est rigolo!”. Da quell’anno non ho più rivista la mia amica francese, la cattiva Signorina. Ho rivisto Cornigliano invece, la settimana scorsa, e il giardino di vent’anni prima, e ho sentito un gran bisogno di lei. Dopo vent’anni, dove sei, cattiva / Signorina? Sei viva? E se sei viva / come inganni il tramonto, come inganni / la mortale tristezza dell’attesa, / o cortigiana sulla quale pesa / già l’arco inesorabile degli anni? / Poi che il veleno già fè mala prova / né rese al capo il bel color di miele, / l’ultimo amante disertò l’alcova. / Uno, sol uno: il piccolo folletto / che donasti d’un bacio e d’un confetto, / dopo vent’anni, ti restò fedele! / Dovunque ora tu sia, o creatura / pellegrina, ritorna! Oggi ho bisogno / di te! Che importa se non sei più bella? / Ti vedrò bella, ti rifarò pura / come Carlotta, come Graziella, / come tutte le donne del mio sogno. / Il mio sogno non ama che le rose / che non raccolsi, non ama che le cose / che potevano essere e non sono / state: l’Inganno che somiglia al Vero… / O velata di tempo e di mistero / questa è l’ora dell’ultimo abbandono. / Vieni! Sarà come se a me, per mano / tu riportassi il piccolo folletto / che donasti d’un bacio e d’un confetto! / Vieni! Sarà come se a te, per mano / io riportassi la bella signora, / la giovinezza, te stessa d’allora! / Risorgeremo dal tempo lontano! / Non apporre alle guancie il tuo belletto! / Per quel pallore stanco oggi ti chiamo, / per quel pallore stanco io t’amo, t’amo. / Ti raggiunga il mio canto di richiamo / e ti conduca! Sono qui... T’aspetto! (Cornigliano 1889 – Cornigliano 1907)» [Guido Gozzano ad Amalia Guglielminetti, in G. Gozzano-A. Guglielminetti, Lettere d’amore, Garzanti, Milano 1951].
Questi versi furono poi parzialmente rielaborati da Gozzano, e divennero Cocotte, uno dei componimenti contenuti nella sua raccolta più importante, I colloqui, del 1911.
Lettere
Maria Elena Boschi non fu invitata al matrimonio del sig. (non dottore) Carrai, per non fare uno sgarbo ad Agnese Landini. Come riportò almeno un giornale. Cordiali saluti e buon Natale.
Cecilia Focaccia
•
In questi giorni mi abbono senz’altro. Vorrei però rispondere, da cultore delle statistiche anche giudiziarie, al puntiglioso Mauro della Porta Raffo: quei 12.000 omicidi volontari registrati negli Stati Uniti non sono uno scherzo e dànno un indice di ben 4,8 omicidi ogni centomila abitanti, quattro-cinque volte l’indice medio dell’Europa e quello dell’Italia dove siamo a 0,9 omicidi ogni centomila abitanti, un po’ meno di altri Paesi europei. Nonostante le varie mafie che però sparano sempre meno e si dànno a lucrosi affari. Nel 1991 gli omicidi volontari in Italia furono 1.916, cinque volte più degli attuali, e per la metà erano attribuiti alla criminalità organizzata. Oggi siamo, credo, sul 20 % dei 397 omicidi volontari registrati nel 2016, anche se le quattro regioni con più morti ammazzati restano Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. Ovviamente anche l’indice Usa è molto più basso di quelli di Honduras, Venezuela, Isole Vergini, Giamaica, El Salvador, ai primi posti nel mondo. Da noi anche i femminicidi, checché se ne dica, sono ovviamente in calo rispetto alle punte del 2002-2003. L’ho scritto a tutti i frequentatori abituali di talk-show, ma nessuno mi ha risposto o ne ha preso atto. Per loro siamo e restiamo un Paese di sparatori efferati. Auguri
Vittorio Emiliani
Su tutto questo vedi anche, nel mio archivio, CONGEDARSI DAL MONDO. IL SUICIDIO IN OCCIDENTE E IN ORIENTE di Marzio Barbagli (Il Mulino, Bologna 2009) • Credo che il modo migliore per trascorrere il Natale sia quello di andare su Google, digitare «immortale peruviana» e sostare ammirati. Difficile davvero trovare in un qualsiasi ambito un «momento» di maggiore purezza e sublimità. Esteban Canal - miniatura ineguagliabile - soffoca l’avversario concludendo in modo impeccabile e nobilissimo con «il matto di Boden». Un incanto! Mauro della Porta Raffo Mi fai venire voglia di arricchire Anteprima con una rubrica di scacchi. • Caro Giorgio, sabato scorso ho definitivamente compreso di essere diventato Anteprima-dipendente dopo essermi trovato per un numero imprecisato di volte a controllare la cartella di posta indesiderata – dove il solerte servizio antispam della Rai cortesemente depone il tuo lavoro ogni mattina – in attesa di un’edizione che, purtroppo e come ben sapevo, non era prevista. Il bello è che ogni volta mi dicevo “Ah, già che oggi è sabato”, salvo poi dopo una mezz’oretta ritrovarmi ad aprire la cartella schiavo di un automatismo e nell’inconscia speranza che tu avessi deciso di rifornirci anche durante il week end. Il primo difetto dunque a cui devi porre rimedio è proprio il fatto che nell’epoca attuale interrompere un servizio di news nel week end non ha alcun senso. Soprattutto un servizio come il tuo che non è una vera e propria rassegna stampa, ma una selezione di notizie con un taglio, una personalità che ne fanno essa stessa un giornale con le sue gerarchie e le sue scelte. E qui veniamo a una seconda caratteristica che per certi versi è un difetto o se preferisci una mancanza: dopo aver letto Anteprima non si ha una copertura sufficiente delle notizie di giornata. Tu fai delle scelte e spesso tra gli argomenti che approfondisci non ci sono alcune tra le notizie primarie dei giornali in edicola. Al riguardo trovo poi un certo sadismo nell’includere notizie nel paragrafo “Cose di cui parlano tutti” senza poi aggiungere alcun approfondimento al riguardo. Insomma Anteprima non è uno strumento necessario e sufficiente per la primissima informazione di giornata , deve essere comunque affiancato da una rassegna stampa tradizionale e/o dallo sfoglio dei giornali. È però delizioso, intelligente, ben fatto, ben confezionato e dunque… mandami a danton70@gmail.com il link per abbonarsi che il solito antispam me lo rimuove dalla tua mail quotidiana e trova il modo di non farci restare senza troppo a lungo (per esempio ora che si fa? Niente Anteprima per quattro giorni consecutivi???) Diego Antonelli Sul sabato e la domenica per il momento non transigo: ho bisogno di due giorni di riposo e non è neanche male indurre un po’ di appetito anche nel lettore (speriamo). Sull’incompletezza di Anteprima hai ragione. Ma una completezza-completezza non risulterebbe alla fine noiosa? Poi: quello che in genere risulta importantissimo per i quotidiani, a me troppe volte pare molto poco significante. E viceversa: la maggior parte del materiale per il Clamoroso viene da notiziole a una colonna o da brevi. Pagine e pagione sulla Boschi, quello che ha detto o non detto, e se quello che ha detto o non detto sia grave oppure no... Mah, non riesco a commuovermi. In ogni caso, poiché non sei il primo che me lo dice, proverò in questi quattro giorni di fermo a riconcepire la rubrica Cose di cui parlano tutti, con questo solo obbligo: non diventare noiosi come spesso sono i giornali-fonte di Anteprima.
Cioè, confermo: ci lasciamo per quattro giorni. Si ricomincia il 27 mattina e speriamo bene che, a causa della sosta, non dimentichiate di abbonarvi e di profittare del 2x3 (www.anteprima.news).
Ciao, buon Natale a tutti.
Anteprima di Giorgio Dell’Arti
Anno I numero 37
Venerdì 22 dicembre 2017