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 2017  dicembre 21 Giovedì calendario

Biografia di Piero Angela

STAMATTINA 21-12-2017

Clamoroso

«Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio, durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore settimanali, retribuzione 400 euro mensili» (annuncio apparso sul portale istituzionale di Garanzia Giovani) [Gramellini, CdS].

 

Cose di cui parlano tutti

Maria Elena Boschi chiese a Federico Ghizzoni, al tempo ad di Unicredit, di valutare l’acquisizione di Banca Etruria, «ma senza fare pressioni» (testimonianza dello stesso Ghizzoni, ieri, davanti alla commissione banche. Secondo il Giornale, «Renzi è pronto a mollarla», secondo Bechis, su Libero, De Bortoli rischia di perdere la causa con la Boschi); oggi si vota in Catalogna; la Roma in Coppa Italia eliminata in casa dal Torino (tre pali, un rigore sbagliato); Berlusconi insiste che con una punta non si va da nessuna parte e che Gattuso deve schierarne due; Damian Green, vice di Theresa May, accusato di molestie, foto porno ecc., si è dimesso; guerra tra Emiliano e Calenda per l’Ilva (Calenda: «se il Comune e la regione Puglia non ritirano il ricorso al Tar sull’Ilva il tavolo è concluso; se la sospensiva presentata al Tar insieme al ricorso venisse accolta, il 9 gennaio inizierà lo spegnimento degli impianti». Emiliano: «ha una crisi isterica»); lo sciopero ad Amazon mette a rischio le consegne di Natale; rinviati a giudizio per le tangenti nigeriane Scaroni e Descalzi (Eni), ecc.

Bambino

Il bambino di Spinaceto, quattro anni e mezzo, che s’è arrampicato sul termosifone e ha tentato di prendere il Babbo Natale che la mamma aveva messo a spenzolare dal balcone. In questo modo è caduto giù dal quinto piano. Il padre nell’altra stanza, ignaro, gli hanno citofonato da sotto (in via Padre Romualdo Formato, Spinaceto, Roma, ieri verso le tre del pomeriggio) [Lombardi, Mess].

 

Mail

C’è anche una mail di Marco Carrai al medesimo Ghizzoni (13 gennaio 2015) in cui si sollecitava una risposta sull’acquisto di Banca Etruria da parte di Unicredit [Ducci-Bozza, CdS].

Carrai

Carrai: «Gracile, riservato, misterioso: una moglie, due figli. “Marchino”, 42 anni, è il migliore amico di Renzi, suo testimone di nozze. Investe dall’immobiliare alla cybersecurity, triangolando anche con Israele, compreso il premier Netanyahu. Una casa a Firenze, ma i fatturati delle sue società lievitano tra Milano, Usa e Medio Oriente. Durante il governo Renzi stava per essere nominato a capo della sicurezza digitale del Paese. È anche presidente di Toscana aeroporti, società che gestisce gli scali di Pisa e Firenze: L’aeroporto di Firenze ha appena incassato dal governo l’ok per realizzare una nuova pista, che raddoppierà i passeggeri. In ballo 100 milioni di euro di aiuti statali, di cui 50 già erogati. Il suo pallino sono da sempre le banche. È in questo ambiente che l’imprenditore fedelissimo di Renzi si è costruito credibilità e influenza. “Marco è un mio amico”, ha detto lo stesso Ghizzoni». Dettaglio: Carrai lasciò fuori la Boschi dal suo matrimonio con 400 invitati  [Ducci-Bozza, cit.].

Banca Intesa

Banca Intesa sta chiudendo l’accordo con i sindacati che prevede l’uscita volontaria di 3.500 impiegati e l’assunzione contemporanea di 1.500 giovani (o forse qualcuno in più). All’inizio dell’autunno era stata negoziata un’altra uscita di quattromila dipendenti, senonché le richieste di andar via erano risultate molte di più, 6.500. È forse la prima volta che si parla di esuberi per rispondere a una richiesta che viene dal basso [Casadei, Sole].

Lioni

Due vigili fermano a Roma un’Adriana di professione insegnante e quella gli dice: «Fate una vita di merda». Adesso il vicecomandante dei pizzardoni, Massimo Ancillotti, pretende da dalla proferssoressa la realizzazione a sue spese di un video in cui la si veda e la si senta chiedere scusa, primo piano continuo sulla faccia eccetera. Il testo è stato preparato dallo stesso Ancillotti e ha un’aria standard: «Io Sottoscritto/a… con riferimento al procedimento penale a mio carico per oltraggio a pubblico ufficiale n… esprimo profondo rincrescimento per il comportamento tenuto nelle vicende per le quali sono indagato/a. Per tale motivo, formulo al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale le mie più sentite scuse per le frasi proferite nell’occasione. Voglio inoltre rivolgere a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto a favore della cittadinanza». «Le scuse saranno lette dall’indagato e le immagini video riprenderanno il suo volto mentre procede alla lettura. In caso di impossibilità dell’indagato di leggere, per analfabetismo o per altre cause obiettive, il testo del messaggio verrà letto fuori campo da altra persona mentre le immagini riprese saranno quelle dell’indagato». Adriana non ha tuttavia nrealizzato nessun video e ha denunciato il comandante dei vigili alla procura della repubblica per estorsione. Il caso ricorda la gogna d’altri tempi, ai piedi del Palazzo Senatorio, «nel luogo detto “del leone”, dove, nei giorni di mercato, mercanti disonesti e debitori insolventi erano costretti in ceppi al pubblico ludibrio, definito per questo, negli Statuti romani “dare il culo al lione”» [Bonini, Rep].

Var

Un gruppo di tifosi laziali ha affidato all’avvocato Stefano Previti, figlio di Cesare Previti, una causa per danni contro l’arbitro triestino Giacomelli, reo, nella partita Lazio-Torino, di non aver tenuto conto della Var nel rigore da assegnare alla Lazio e nell’espulsione di Immobile, «una grave colpa professionale perché la Var consente di valutare quello che accade in campo in modo oggettivo, non discrezionale». Previti ha spiegato che, il danno essendo morale, la cifra del risarcimento sarà modesta: 600 euro per ognuno degli undici ricorrenti. «Ma noi abbiamo aperto la strada, in realtà potrebbero ricorrere tutti quelli che erano allo stadio quella sera e anche chi vedeva la gara alla tv. Senza contare gli scommettitori o i tifosi che, di fronte a quegli episodi, si fossero sentiti male» [Agresti, CdS].

 

Puidgemnont

A proposito delle elezioni di oggi in Catalogna: «È ormai chiaro che Carles Puigdemont le ha sbagliate tutte. L’indipendenza è fallita, e per riproporla i separatisti avrebbero bisogno di un’ampia maggioranza che nelle elezioni di giovedì non avranno. Il suo partito in Parlamento era il primo; ora nei sondaggi è terzo, alla pari con i socialisti, dietro ai nemici di Ciudadanos — ostili alla secessione — e agli alleati di Esquerra Republicana, il cui leader ha avuto la dignità del carcere, da dove si collega con meeting affollati di militanti in lacrime» [Cazzullo, CdS 19/12].

 

Puigdemont

«La propaganda spagnolista l’ha puntato, e diffonde voci cui ormai prestano credito anche catalani perplessi o disillusi. Si racconta che nell’inverno in cui venne al mondo — 29 dicembre 1962, secondo degli otto figli di un panettiere — il suo paesino nella Catalogna profonda, Amer, venne sepolto dalla più grande nevicata a memoria d’uomo, che travolse case e uccise molte persone. Il piccolo Carles, che qui tutti chiamano Puigdi, fu battezzato nel giorno dei funerali, e il parroco rifiutò di suonare le campane. La giovinezza fu funestata da un grave incidente d’auto: porta i capelli sugli occhi per nascondere le cicatrici. La sua fortuna appare sempre legata alla mala sorte altrui. Nel 2007 il candidato dei catalanisti a sindaco di Girona, l’avvocato Carles Mascort, riceve misteriose minacce, e rinuncia; gli subentra Puigdi. Ma il colpo clamoroso gli riesce quando il vero leader del partito, Artur Mas, è costretto dagli anticapitalisti della Cup a farsi da parte: anche loro vogliono la secessione, ma si rifiutano di sostenere un uomo del passato; sono disposti però ad appoggiare chiunque altro, “anche il primo che passa”. Il primo che passava era lui: Puigdi, allora sconosciuto» [ibid]

 

Puigdemont

«Sempre intento a sostenere grandi idee lasciate a metà» [ibid].

 

Aereo

Il premier francese Edouard Philippe è tornato da Tokio a Parigi su un aereo preso a nolo. Costo del viaggio: 350 mila euro. «L’aereo militare sul quale viaggiava era scomodo, dicono alcuni. Lui spiega che doveva “tornare presto” per un consiglio di difesa» [Ginori, Rep].

 

Bellomo

Riassunto del caso Bellomo: «un consigliere di Stato che dirige una scuola di formazione privata per aspiranti magistrate/i e come si evidenzia dalla denuncia e dalle testimonianze richiede minigonne standardizzate, tipologie di calze specifiche, tacchi a spillo, fidanzati con un quoziente di intelligenza superiore a una certa soglia, pena l’estromissione dalla borsa di studio e dal corso» [Sabbadini, Sta].

 

Polonia

Avendo il parlamento di Varsavia approvato una riforma del sistema giudiziario che mette magistratura e Corte di cassazione sotto il controllo del potere politico, la Commissione europea ha innescato la procedura prevista dall’articolo 7 dei Trattati, finora mai applicato. «Il primo comma di questa norma prevede che “il Consiglio, deliberando alla maggioranza dei quattro quinti dei suoi membri previa approvazione del Parlamento europeo, possa constatare che esiste un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro. Il comma 2 della stessa norma stabilisce che, all’unanimità, i paesi membri possano decidere la sospensione di “alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro in questione (...) compresi i diritti di voto (...) in seno al Consiglio”». La maggioranza prevista dal primo comma (23 paesi su 28) è stata raggiunta ieri. È difficile invece l’unanimità prevista dal secondo comma, dato che gli ungheressi hanno già fatto sapere che voteranno contro. La commissione ha dato tre mesi di tempo a Varsavia per modificare la legge [Romano, Sole 16/12].

 

Soros

Odio nei paesi dell’Europa orientale per il finanziere Soros, accusato di voler islamizzare il continente. «In Ungheria Soros è stato ritratto come un maiale, i cartelloni contro di lui sono stati affissi ovunque, anche per terra affinché lo si calpestasse per bene, e qualche settimana fa Orbán ha organizzato un surreale voto postale contro Soros, da anni bersaglio dell’estrema destra online e nel mondo innescata da una crociata del presentatore tv americano ultraconservatore Bill O’Reilly su Fox News» [Guerrera, Rep].

 

Obiezione

Ieri la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha promesso che veglierà affinché sia garantita l’obiezione di coscienza ai medici cattolici contrari alla legge sul fine-vita appena approvata dal Parlamento [Longo, Rep].

 

Isgrò

Emilio Isgrò, 80 anni, l’artista che crea cancellando, per esempio la Treccani, la Costituzione o l’effigie del Debito pubblico. Nel suo Autocurriculum (Sellerio) racconta di sé con l’obiettivo dichiarato di trovare «un impiego a tempo indeterminato». Sue frasi: «La cancellatura è una dialettica: ogni artista ha bisogno di essere questo ma anche altro. Figlio di Dio e figlio, o almeno nipote, di Satana. Al mattino sono credente, al pomeriggio vacillo, al tramonto sono un nichilista assoluto...». «Mi piace il motto di Trockij per cui “la rivoluzione salta sulle spalle del passato”». «Non ho l’idea protonovecentesca per cui dai principi non si deroga. Io invece derogo solo da quelli». «È meglio aver avuto successo in ritardo» [Cortellessa, Sta 18/12].

 

Prezzi

«So a quanto li vendo io, non so quanto costano»: la risposta di Guttuso a Gianni Minoli sul prezzo dei suoi quadri, Mixer 1984 [Mammì, L’Espresso 17/12]

 

Scarabocchi

«Scarabocchiari»: alcuni astrattisti comunisti secondo Togliatti, difesi però da Guttuso (ibid)

 

Caravaggio

Il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio approdò a Genova nel 1610, acquistato da Marco Antonio Doria nell’indifferenza totale degli artisti e dei cittadini, i quali continuarono ad estasiarsi per il Procaccini e per lo Strozzi [Carminati, Sole 17/12].

 

Sole

«La fretta con cui Caravaggio dipinse il Martirio di Sant’Orsola, l’ultimo suo quadro realizzato un mese prima della morte, fu tale che la tela uscì dallo studio del pittore ancora fresca di vernice e, non essendo perfettamente asciutta alla consegna, degli incauti servi la esposero al sole, circostanza che fu all’origine della sua sofferta conservazione» [Sole 17/12].

 

Baci

Lo streetart italiano Tvboy ha riempito Barcellona di murales in cui i politici si baciano tra loro: Ines Arrimadas, candidata di Ciudadanos, col premier Rajoy, la medesima avvinghiata a Miquel Icet, peraltro omosessuale dichiarato, il quale però in plaza San Miquel si lascia sbaciucchiare dal candidato di Catalunya/Podemos, Xavier Domenech, che poi nell’emiciclo del congresso fa lingua in bocca con Pablo Iglesias capo di Podemos, ecc. [Pdv, Mess].

 

Europa

Lo scrittore Javier Cercas sulle elezioni catalane di oggi: «Viviamo la crisi più grave del dopoguerra. Rischiamo di diventare un’Irlanda del Nord senza le bombe. Gli arresti alimentano il vittimismo, che è il carburante del nazionalismo. Per fare un governo ci vorrebbe un miracolo. Se poi i secessionisti dovessero mai riuscire, un minuto dopo seguirebbero i baschi, e poi i corsi, i fiamminghi, i veneti, i bavaresi… Sarebbe la fine dell’Europa» [Cazzullo, CdS 17/12]

 

Catalogna

«Dice Javier Cercas, il più importante scrittore civile di Spagna, che per capire la secessione bisogna leggere Curzio Malaparte: Tecnica del colpo di Stato. “Diceva Malaparte che i golpe migliori sono quelli senza violenza: Napoleone, De Gaulle, Primo de Ribera. La casta catalana ha tentato il primo golpe del XXI secolo. Ha approfittato del momento di massima debolezza dell’Europa — la Brexit, la finis regni della Merkel — e del governo di Madrid. Ha puntato sul riconoscimento internazionale, come il Kosovo di vent’anni fa. Per fortuna il golpe è fallito. Sono stati decisivi i socialisti, che hanno appoggiato Rajoy; per questo voterò Psc, partito socialista catalano. La sindaca Colau invece ha avvalorato l’impostura della catalanidad . L’identità collettiva non esiste. Aveva ragione Montaigne: ’C’è tanta differenza tra noi e noi stessi che tra noi e gli altri’. Il catalanismo si basa sulla rottura con la realtà. Sul sonno della ragione. Su un cumulo di menzogne, destinate a coprire la cleptocrazia che ci governa da quarant’anni. Parlano di patria per continuare a rubare. Hanno annunciato mille feriti. Sa quanti sono finiti davvero in ospedale? Quattro. Secondo Guardiola, la polizia aveva rotto tutte le dita a una bambina: un falso vergognoso. Ma la menzogna più grande è che la Spagna di oggi sia franchista: un oltraggio alle vittime del franchismo, quello vero. La seconda bugia è che la Catalogna fosse antifranchista. Aveva ragione Vázquez Montalbán: nell’ora più nera della dittatura gli antifranchisti di Barcellona avrebbero potuto prendere tutti lo stesso autobus”» [Cazzullo, CdS 17/12].

 

Catalogna

«L’incertezza continua a spingere le imprese fuori dalla Catalogna: dal referendum del primo ottobre sull’indipendenza, sono oltre tremila le imprese che hanno spostato la sede legale in altre regioni spagnole; dall’inizio di novembre mille società hanno trasferito anche il domicilio fiscale in altre zone del Paese. Il trasloco delle 62 maggiori imprese - da Sabadell a CaixaBank, Gas Natural, Abertis, Cellnex, Colonial, Catalana Occidente, eDreams, Cementos Molins - ha un impatto diretto sul Pil catalano di 11,5 miliardi, pari al 5,4% dell’intera economia catalana. E sono molto alti anche i costi indiretti - nel turismo, in termini di fiducia, nel clima economico generale - che la Catalogna sta pagando e pagherà a lungo. Senza contare le tensioni sociali aumentate inevitabilmente nella regione» [Veronese, Sole 17/12].

 

Barça

«Vázquez Montalbán diceva anche che il Barça è “l’esercito disarmato della Catalogna”. Qui si racconta che il franchismo finì quando nel 1974 i Blaugrana vinsero 5 a 0 a Madrid; Cruijff euforico chiamò il figlio Jordi come il santo patrono; Franco, grande tifoso del Real, sopravvisse pochi mesi. Real Madrid-Barcellona si gioca sabato prossimo. La Ciutat Esportiva dove i calciatori si allenano pare una clinica svizzera. Personale cortesissimo. I soci sono quasi tutti per l’indipendenza, ma gli atleti sono divisi. Questo gigante biondo, bello come Achille, che si esercita a calciare in porta da quaranta metri è Gerard Piqué, marito della popstar Shakira, che si è assicurato un avvenire politico schierandosi per il referendum. Invece il piccoletto che sta entrando in campo abbracciato al magazziniere, Andrés Iniesta, eroe nazionale da quando ha segnato il gol del primo e unico Mondiale vinto dalla Spagna, ha invitato tutti al dialogo e alla riconciliazione. Piqué è figlio dell’alta borghesia catalana; Iniesta è manchego, è cresciuto qui ma non dimentica di venire da una delle regioni più povere. Piqué lo fischiano dappertutto; Iniesta lo applaudono. Gli ultras si aspettavano che il club facesse di più per la causa; ma i milioni di andalusi ed estremegni che tifano Barcellona hanno sofferto. Ecco Leo Messi con un berretto grigio. I giornalisti gli fanno domande in catalano, lui risponde in spagnolo: è qui da quasi vent’anni ma nella lingua del posto non dice una parola. Ha appena firmato un contratto da cento milioni l’anno: segno che il Barça fuori dalla Liga spagnola non può e in fondo non vuole stare» [Cazzullo, CdS 17/12].

 

Serena

Serena Williams non riesce ad allenarsi per via della figlioletta Alexis Olympia, nata da cento giorni, che sta mettendo i dentini e piange di continuo. Dal web (10,2 milioni di followers su twitter e 7,2 su instagram) sono arrivati i seguenti consigli: anelli di gomma da masticare, giocattoli da mordere, cubetti di ghiaccio alla frutta congelata, biscotti ai gel, dire le preghiere, ecc. [Piccardi, CdS].

 

Tasse

Il taglio delle tasse alle imprese americane (manca ancora l’approvazione del Senato) è una «brutta notizia per l’Europa e il resto del mondo che dovranno vedersela con imprese Usa più competitive, mentre le multinazionali a stelle e strisce avranno tutto l’interesse a riportare in patria i loro capitali e, in molti casi, anche le loro produzioni. Trump prevede un boom economico. Secondo i critici, gli effetti dell’immissione di 1.500 miliardi di sgravi in 10 anni nel sistema economico saranno, alla fine, negativi: aumento delle già forti diseguaglianze nella distribuzione del reddito e ulteriore impennata del debito pubblico, mentre presto assisteremo a un surriscaldamento dell’economia.» [Gaggi, CdS].

Scarpe
Francesco Liberato, 81 anni, più noto come Ciccio da Cefalù, l’inventore delle scarpe da corsa per i piloti di automobilismo. Ha iniziato a 16 anni, dopo otto anni di apprendistato nella bottega dello zio. Le sue scarpe sono «delle semi polacchine, con la suola rigorosamente di cuoio, cucite a mano. Ho sempre fatto scarpe precise, su misura, comode da allacciare e indossare. Ma il vero segreto delle mie calzature è un altro: la rastremazione. È un concetto mutuato dall’architettura. Se si osserva una colonna dorica, un terzo della base è cilindrica, dal secondo terzo in poi la colonna sale e la sezione si riduce. Questo serve per ottenere un corretto rapporto tra i carichi applicati e la sezione resistente. A me la rastremazione serviva a fare scarpe le cui suole non si toccassero nell’abitacolo stretto del pilota» [Milan, La Verità 19/12]

Fabbriche

Della Valle ha aperto una fabbrica di mille metri quadri ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) a suo tempo già colpita dal terremoto. «10 milioni di euro d’investimento; 50 giovani del territorio, uomini e donne, tra i 21 e i 40 anni, assunti e altri 50 che seguiranno quando l’impianto funzionerà a pieno regime. Nella settimana di prova, prima del vernissage, qui è già nato l’ultimo modello della scarpa iconica: il gommino mocassino rosso con la scritta “Arquata” stampata sulla soletta». Dopo l’inaugurazione (presente Gentiloni) Della Valle è andato a comprare l’abbacchio dai macellai del paese, Emanuele e Alessandro Petrucci [Caccia, CdS].

 

Senato

Col nuovo regolamento, in Senato si potrà cambiare gruppo solo aderendo a un gruppo già esistente e non fondandone uno nuovo. Altre novità: il voto di astensione non vale più come contrario, saranno più difficili le pratiche ostruzionistiche, le commissioni avranno un maggior potere legislativo, ecc. [Giovannini, Sta].

 

Marisa

A Verona, Marisa Laurito sta cantando La vedova allegra [Girardi, CdS].

 

Sade

Le centoventi giornate di Sodoma, che Sade compose prigioniero alla Bastiglia, «è anche il manoscritto più caro in terra di Francia, assicurato per 12 milioni di euro. Il marchese lo aveva copiato nel 1785 in una scrittura minuscola su un rotolo di dodici metri per undici centimetri, e nascosto in un anfratto della sua cella; ci è pervenuto solo per caso. Dopo che il marchese fu trasferito, “nudo come un verme”, all’ospizio di Charenton e la Bastiglia presa e incendiata, il manoscritto fu prodigiosamente ritrovato, ancora nascosto dietro una pietra, da un tal Arnoux de Saint-Maximin — che curiosava nella cella che era stata di Sade, nella torre detta, per antinomia, la Libertà. Passò a una nobile famiglia di Provenza, poi a uno psichiatra berlinese, incuriosito dalle coincidenze tra le fantasie di Sade e la Psychopathia sexualis, testo scientifico dell’epoca; ma nel 1929 i mecenati Charles e Marie-Laure de Noailles (nata Bischoffsheim, la Noailles discendeva dal divin marchese) incaricano lo scrittore Maurice Heine di recuperare a Berlino il manoscritto incendiario per farne un’edizione impeccabile — Heine disse che Sade andava pubblicato con lo stesso rigore e appassionata cura di un Pascal. Conteso tra Ginevra, Francia e Italia, il fragile rotolo è acquistato nel 2014 per 7 milioni di euro da Lhéritier, discusso fondatore di una società di fondi di investimento, Aristophil, che prometteva grossi ricavi dal mercato antiquario di libri (18mila risparmiatori sono stati ingannati). Ora che la società è stata messa in liquidazione, il manoscritto doveva andare all’asta da Drouot: ma la ministra della cultura Françoise Nyssen — già direttrice delle prestigiose edizioni Actes Sud — ha bloccato la vendita, classificando bene nazionale il racconto abominevole e metodico dell’orgia di quattro dissoluti su un serraglio di giovinetti e fanciulle, in un castello sperduto nella Foresta Nera» [Galateria, Rep].

 

Odore

La storiella di messere Migliore delli Abati nel Novellino (1476, forse di Masuccio Salernitano). Il quale spiega come le dame non debbano usare l’aloe e l’ambra, perché tolgono l’odore naturale: «che la femina non vale niente se di lei no viene come di luccio passetto» [Mascheroni, Giornale 19/12, recensendo l’antologia Là sotto a cura di Guido Davico Bonino, Lindau 2017]

 

Girls

La serie Girls si chiude con Jessa in abito da sposa, coroncina in testa e veste tirata su, che seduta sulla tazza del cesso si chiede: «Ma ti senti davvero adulta adesso?» [Zonca, Sta 15/12].

 

OGGI

Tempo

Nel giorno del solstizio d’inverno – inizia alle 17.28 – c’è il sole su gran parte dell’Italia. Però fa freddo. Il cielo è coperto sul Friuli e sulle regioni adriatiche. Molte nuvole e vento forte al Sud. Nel pomeriggio il tempo migliora anche qui.

Corto

Oggi è il giorno più corto dell’anno.

Funerali

Alle 15.30, all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, avranno luogo le esequie del cardinale Bernard Francis Law, morto ieri a Roma. La liturgia sarà celebrata dal cardinale Angelo Sodano. Al termine della messa papa Francesco benedirà la bara con il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio (ultima raccomandazione e commiato). Law era l’arcivescovo di Boston che coprì i pedofili nel caso Spotlight. Costretto a dimettersi dall’arcidiocesi nel 2002, fu chiamato a Roma da Giovanni Paolo II  che lo nominò arciprete di Santa Maria Maggiore. Aveva 86 anni (leggi qui – Corriere della Sera).

• Nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, in piazza della Minerva a Roma, alle 12, ultimo addio al senatore Altero Matteoli, morto in uno scontro frontale sull’Aurelia lunedì scorso. Celebra il cardinale Giovanni Battista Re. La salma sarà tumulata a Cecina (Livorno) nella cappella di famiglia. Aveva 77 anni. Alle 14, nell’Aula di Palazzo Madama, si terrà la commemorazione. A prendere il posto in senato dell’ex ministro sarà Franco Mugnai, 64 anni, avvocato di Castell’Azzara, ex senatore di An e poi Pdl, fino al 2013 (leggi qui – il Giornale).

• Nel borgo di Pievetta (Cuneo), esequie della maestra scrittrice Maria Tarditi, morta martedì in casa della figlia, a Grugliasco. Dopo una vita passata a insegnare («entrai a scuola nel 1948»), ne visse una seconda da scrittrice. Pubblicò il suo primo romanzo, Pecore matte, a 70 anni. Da allora ne scrisse altri venti. Aveva 89 anni (leggi qui – La Stampa).

• Nella chiesa parrocchiale di Borgo San Giovanni a Chioggia, si celebrano i funerali di Chiara Pavanello, la ragazza morta sabato scorso in un incidente stradale. Lei e una sua amica, a bordo di una bicicletta elettrica, stavano pedalando sulla statale Romea verso il McDonald quando una Volkswagen Polo gli è piombata addosso uccidendo Chiara che era seduta dietro. Aveva 14 anni (leggi qui – il Gazzettino).

• Nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Borgo San Cesareo (Salerno), si svolgono i funerali di Francesco De Vita, il ragazzo morto sul colpo nella serata di domenica quando, sulla statale 18, la sua Citroën Saxo si è schiantata contro una Golf. Aveva 19 anni (leggi qui – SalernoToday).

• A Pescara, nella chiesa di San Gabriele, alle 10.30, c’è la cerimonia funebre di Mario Ferrone, 52 anni. L’uomo, dipendente di Attiva, società che si occupa della raccolta dei rifiuti, aveva condotto la lunga battaglia per la stabilizzazione dei precari in azienda, vivendo per sei mesi in una tenda accampata davanti al comune  (leggi qui – il Pescara).

• Nella chiesa parrocchiale di Rivolto (Udine), funerali di Massimiliano Tiburzio, 45 anni, morto giovedì scorso in una palestra di Codroipo mentre faceva spinning. Lascia una moglie e due bambini affetti dalla distrofia di Duchenne (leggi qui - UdineToday).

• Nella chiesa parrocchiale di San Vendemiano (Treviso), si celebrano i funerali di Angela Fraccalvieri, morta pochi giorni dopo essersi ustionata gravemente con un fornello a gas. Aveva 85 anni (leggi qui – Tribuna di Treviso).

• Nella chiesa di Torricella Peligna (Chieti), addio a Franchino Teti, partigiano, fra gli ultimi testimoni della battaglia di Pizzoferrato (1944). Aveva 91 anni.

Elezioni

Oggi hanno luogo le elezioni per rinnovare il parlamentino regionale della Catalogna. Si tratta di un appuntamento eccezionale: il premier Mariano Rajoy, per contrastare gli indipedentisti catalani, si è appellato all’ormai famoso articolo 155 della costituzione, ha sciolto le Camere e chiamato la regione alle urne. I candidati sono sette: tre unionisti, un moderato, e tre indipendentisti. Di questi uno è in carcere, Oriol Junqueras, l’altro in esilio Carles Puigdemont (leggi Cazzullo sul Corriere). L’unica donna in lizza per la presidenza Inés Arrimadas, 36 anni, sta scalando i sondaggi e potrebbe piazzarsi anche prima fra gli unionisti. Scrive il Corriere: «Troppo bella per non bucare il video, eppure anche troppo aggressiva e suadente, per non mettere tutti in riga. [È] un animale da dibattito, a suo agio negli interventi in Parlament come in tv, capace di giostrare tra destra e sinistra con la naturalezza con cui aggiusta il ricciolo» (leggi qui – Corriere della Sera).

• A New York, l’Assemblea generale dell’Onu vota in sessione straordinaria la risoluzione, presentata dall’Egitto in Consiglio di sicurezza ebloccata dal veto Usa, che condanna la decisione di Washington di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Per essere approvata la risoluzione richiede una maggioranza dei due terzi. Intanto  Nikki Haley, ambasciatrice degli Stati uniti all’Onu minaccia: «Ci segneremo i nomi di chi la voterà» (leggi qui – la Repubblica).

• Nel giorno del suo compleanno, il presidente francese Emmanuel Macron incontra a Parigi un ad delle Poste, i rappresentanti dei vari culti religiosi, partecipa a un ricevimento in onore della Nazionale di Francia dei mestieri, e per finire festeggia con una serata privata. Brigitte e la sua famiglia allargata hanno già avuto occasione di fargli gli auguri lo scorso fine settimana, nel castello di Chambord, nella Loira, scelta che gli ha attirato non poche critiche. Tuttavia l’Eliseo ha voluto precisare che i costi sono stati addebitati a fondi privati. Il presidente compie 40 anni (leggi qui).

Processi

Al tribunale di Torre Annunziata (Napoli) è prevista l’udienza preliminare del processo a Cipriano De Martino, il piromane del Monte Faito, reo confesso del devastante incendio di Ferragosto. L’uomo, un 60enne di Moiano (Benevento), disse ai carabinieri: «Non so perché l’ho fatto, ho preso i fiammiferi e ho dato fuoco» (leggi qui).

• A Catania, si celebra il processo per stalking a una donna che avrebbe tormentato e minacciato l’ex marito. All’imputata è contestato, tra l’altro, di aver inoltrato numerosissime telefonate all’ex coniuge, anche in orario notturno, e vari sms contenenti ingiurie e minacce del tipo: «tu non meriti di vivere», «ti ammazzo», «figlio di...» (leggi qui).

• Nuova udienza a Biella per il processo alla ’ndrina di Santhià che vede tra gli imputati l’imprenditore di origini calabresi Antonio Raso. L’uomo è accusato di aver creato un’associazione mafiosa. Oggi presterà giuramento il perito nominato dal tribunale con il compito di analizzare le intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo è il primo processo per associazione mafiosa che si celebra a Biella (leggi qui – La Stampa).

• A Imperia è attesa la sentenza del processo a Ilvo Calzia, il dirigente del Comune accusato di abuso d’ufficio nella costruzione del complesso residenziale Le Vele (leggi qui).

• Prosegue nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo la requisitoria del pm Nino Di Matteo per il prosecco sulla Trattativa Stato-Mafia (leggi qui).

• Continua il processo alla Banca Popolare di Vicenza che vede imputato Gianni Zonin e altre sei persone per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e responsabilità amministrativa. Nell’udienza di oggi, il gup Roberto Venditti preparerà il calendario delle sedute che entro un paio di mesi vaglieranno le richieste delle parti civili costituite (circa 4.990) e quindi l’eventuale proscioglimento o rinvio a giudizio degli imputati (leggi qui – Corriere del Veneto).

Pagliaccio

Oggi alla commissione Banche vengono ascoltati gli ex ministri dell’Economia Vittorio Grilli e Fabrizio Saccomanni (alle 10). Doveva esserci anche Giulio Tremonti ma l’ex ministro ha preferito declinare l’invito e inviare una memoria scritta. Già ospite a ½ ora in più di Lucia Annunziata, Tremonti aveva espresso le sue perplessità: «Non ho rispetto per questa Commissione totalmente screditata. Deciderò alla fine se andarci. Se Casini che la presiede dice che la Commissione è una pagliacciata non vedo perché debba andare a fare il pagliaccio come lui» (leggi qui – il Giornale).

Agenda politica

Nuovo rinvio per l’avvio dell’esame della Manovra. La seduta fissata per le 21 di ieri è slittata alle 9 di oggi, con votazioni previste a partire dalle 13 (leggi qui – Il Sole 24 Ore).

• Alcune audizioni di oggi: il governatore della Lombardia Roberto Maroni viene ascoltato dalla commissione parlamentare per le Questioni regionali nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’autonomia (alle 8.15). Subito dopo la commissione svolgerà l’audizione del professor Mario Bertolissi, in rappresentanza del Veneto (alle 8.45); la Commissione sull’uranio impoverito ascolta il professore ordinario di radioterapia della Sapienza, Vincenzo Tombolini (alle 8.30); alle commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera si svolge l’audizione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e del sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Amendola, sulla cooperazione strutturata nella difesa (alle 14).

• La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, presenta alla stampa la relazione sulle infiltrazioni mafiose nella massoneria in Sicilia e Calabria (alle 15.30, a palazzo San Macuto).

• Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e il presidente dell’autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone presentano le novità contenute nell’Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale Anticorruzione (alle 11.30 nel salone dei Ministri del Miur, in viale Trastevere 76/a).

• Da oggi Vilma Moronese è la nuova capogruppo del M5s in Senato. La senatrice campana, originaria di Santa Maria Capua Vetere, è componente della commissione Ambiente.

• Alla Camera si tiene una conferenza stampa nel corso della quale il M5s presenterà un intervento di denuncia sulle Sae, le casette dei terremotati, e sui ritardi e i malfunzionamenti della macchina per la ricostruzione (alle 10.30, nella sala stampa).

• Alla riunione del consiglio federale della Lega Nord a Milano Matteo Salvini presenta il simbolo «con il quale saremo presenti in tutta Italia». Il segretario non ha voluto dare anticipazioni («Se lo dico oggi cosa dirò domani?»). Al momento si sa solo che nel simbolo ci sarà anche il suo nome (alle 16).

• A Palermo, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché incontra i giornalisti della stampa parlamentare per il tradizionale scambio di auguri di Natale. Un’occasione per informare i giornalisti sull’avvio della XVII legislatura (alle 11.30, nella sala Palumbo di Palazzo dei Normanni).

• Alle 11, in via Parigi a Roma, c’è la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All’ordine del giorno i punti che saranno affrontati nel corso nella Conferenza Unificata che si terrà alle 14.30 e della conferenza Stato-Regioni delle 15 (in via della Stamperia, 8). Nel corso della riunione vengono affrontati anche altri temi, fra cui: lavori pubblici, agricoltura e ambiente.

• Alle 15.30, nella Sala degli Atti parlamentari del senato, viene presentato il libro del senatore del Pd Vannino Chiti La democrazia nel futuro. Le nuove sfide globali, il caso Italia e il ruolo del centrosinistra (Edizioni Guerini). Partecipano il presidente del senato Pietro Grasso, Emma Bonino, Antonio Bassolino, Andrea Orlando, David Sassoli.

Scioperi

I poliziotti scendono in cento piazze italiane per protestare contro il governo che «continua a disattendere i propri impegni in materia di rinnovo del contratto di lavoro, fermo da quasi 10 anni». Organizzati presidi e volantinaggio per sensibilizzare le persone, e– si legge nella nota – «per mandare un forte messaggio al governo e al Viminale su due grandi temi che toccano direttamente la pelle viva dei poliziotti e che incidono sull’efficienza delle prestazioni erogate nei confronti dei cittadini: il contratto di lavoro e il riordino interno delle carriere» (leggi qui).

Cani

L’associazione italiana difesa animali ed ambiente presenta oggi alla procura di Como un esposto contro il sindaco Mario Landriscina. La sua ordinanza contro i clochard riguarda di fatto anche i loro cani (leggi qui – Corriere della Sera).

Cultura

• Dopo quarantacinque giorni di chiusura la Gam di Torino riapre con una rilettura delle sue collezioni Otto-Novecento:«Un grande racconto per dimensioni parallele, che traccia un viaggio attraverso l’evoluzione del gusto e del pensiero – spiega la direttrice Carolyn Christov-Bakargiev – Essendo relativista, scettica e femminista, non potevo scegliere un percorso semplicemente cronologico per raccontare oltre due secoli d’arte» (leggi qui); a Gorizia si inaugura oggi la mostra La Rivoluzione russa. L’arte da Djagilev all’astrattismo 1898-1922 curata da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri (negli spazi dei Musei Provinciali, Palazzo Attems Petzenstein fino al 25 marzo. Leggi qui); a Pistoia si inaugura la mostra dedicata a Pietro Bugiani dal titolo Pietro Bugiani. Un Maestro del Novecento a Pistoia (alle ore 17.30, nella sala Maggiore del Palazzo comunale).

• A Roma, Enrico Brignano torna a teatro con Enricomincio da me unplugged (all’Auditorium Conciliazione. Qui l’intervista - Corriere della Sera).

• Da oggi nei cinema Dickens - L’uomo che inventò il Natale, un film che racconta il dietro le quinte del romanzo Canto di Natale. Dickens – spiega Dan Stevens che lo interpreta – pubblicò questo romanzo quando aveva 31 anni, «quattro bambini, una moglie incinta, un sacco di debiti e un’ambizione enorme. Abbastanza per farti impazzire». Il regista del film, l’angloindiano Bharat Nalluri, ha ammesso di aver letto il libro quando aveva 11 anni, «in una famiglia, la mia, che non ha mai festeggiato il Natale, e ne sono stato toccato per sempre»; Wonder, un film di Stephen Chbosky che vede Julia Roberts nei panni di una madre coraggio e il piccolo Jacob Tremblay nascondere il suo volto, deturpato da grave anomalia cranio-facciale, sotto un casco da cosmonauta. Il film è tratto dal libro di R.J. Palacio venduto in 5 milioni di copie; Ferdinand, il film di animazione di Carlos Saldanha, Cathy Malkasian e Jeff McGrath che racconta la vita di un toro; alle 16, nella sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio a Roma, verrà proiettato il docufilm Generale Mori. Un’Italia a testa alta di Ambrogio Crespi. Saranno presenti in sala anche il Generale Mario Mori, il Colonnello Giuseppe De Donno ed il direttore de Il Tempo Gian Marco Chiocci (leggi qui).

• Alla Scala di Milano c’è il concerto di Natale con un programma interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart. Sul podio torna Giovanni Antonini, direttore milanese, fondatore del Giardino Armonico; Antonella Ruggiero canta al teatro Sociale di Stradella (Pavia); L’Aura al teatro Studio del Parco della Musica di Roma e Meg nella sala Petrassi; Roy Paci & Aretuska sono all’auditorium Popolare di Cosenza; Bobo Rondelli al Circolo Arci Rework di Perugia; Biagio Antonacci al Pala Alpitour di Torino; Andrea Bocelli è a Miami per un concerto speciale a favore della sua Fondazione, su una nave Msc, insieme al coro di 60 bambini di Haiti.

Tv

Parte oggi la settima stagione di Masterchef. Nuovi episodi, nuovi aspiranti MasterChef e un nuovo giudice: la chef stellata Antonia Klugmann che andrà ad affiancare gli chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich (leggi qui). Poche settimane fa MasterChef è entrato nei Guinness World Records come «format tv culinario di maggior successo al mondo». Sono 52 i paesi che lo trasmettono.

• Sky Tg24 presenta il Piatto del futuro, uno speciale che racconta quali sono gli scenari possibili nel futuro dell’alimentazione: dal cibo stampato in 3D all’hamburger sintetico (alle 20.20. Leggi qui).

• Giorgio Panariello torna in tv con Panariello sotto l’albero. Tra i suoi ospiti Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Vanessa Incontrada, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Zucchero (in prima serata su Rai1).

Questa rubrica è curata da Jessica D’Ercole. Per segnalazioni scrivere a anteprima@bcd-srl.com.

Santi di oggi

San Pietro Canisio, santi Andrea Dung Lac e Pietro Truong Van Thi, beato Domenico Spadafora da Randazzo, san Michea, beato Pietro Friedhofen, San Temistocle di Licia.

Vangelo di oggi

In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo

ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?

Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.

E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» [Luca 1,39-45].

 

 

DOMANI

Compleanni (nati il 22 dicembre)

Il direttore d’orchestra Pippo Caruso (82), il politico Roberto Zaccaria (76), il politico Antonio Martino (75), il politico Paul Wolfowitz (74), il geografo Franco Salvatori (69), l’attrice Anna Galiena (68), la poetessa Antonella Anedda (62), il soprano Maria Dragoni (59), l’avvocato Niccolò Ghedini (58), l’attore Ralph Fiennes (55), il calciatore Giuseppe Bergomi (54), la terrorista Federica Saraceni (48), il politico Ted Cruz (47), l’attrice Vanessa Paradis (45), il politico Vincenzo Amendola (44), il conduttore Massimiliano Ossini (39), il conduttore Federico Russo (37), l’attore Nicolas Vaporidis (36), l’attore Alex Belli (35), l’attore Neel Sethi (14).

Altro compleanno

Piero Angela, nato a Torino il 22 dicembre 1928. Giornalista professionista. Divulgatore scientifico. Figlio dello psichiatra antifascista Carlo Angela (1875-1949), frequentò svogliatamente il liceo classico e dopo la maturità s’iscrisse al Politecnico, per poi abbandonarlo in favore del Conservatorio. «Studiavo pianoforte. In più ero un dilettante di jazz, mi facevo chiamare Peter Angela: ho suonato coi professionisti dell’epoca, Nunzio Rotondo, Gianni Basso, Franco Cervi» (a Eleonora Barbieri). Interruppe l’attività musicale professionistica nel 1952: «Un amico mi disse che la Rai cercava dei radiocronisti. Feci un corso di tre mesi e il freelance per un po’. Poi andai a Parigi per fare una sostituzione: alla fine sono rimasto lontano dall’Italia tredici anni, tra la Francia e Bruxelles. Nel ’68 il direttore mi fece un provino per condurre un nuovo tg. Così sono tornato in Italia. Mi alternavo con Andrea Barbato. E lì ho iniziato a seguire il lancio dell’Apollo, tutte le missioni, con pezzi di cronaca e una serie di documentari dagli Stati Uniti. Quando sono tornato ho detto al direttore: “Cambio registro”. E subito ho preparato dieci puntate da un’ora sulle nuove conoscenze nei vari campi, soprattutto il cervello, la microbiologia, la genetica». Fu così che, dopo la prima serie di documentari intitolata Il futuro nello spazio, del 1968, a partire dagli anni Settanta iniziò a realizzare nuove trasmissioni di informazione scientifica (Destinazione uomo, Da zero a tre anni, Dove va il mondo?), alle quali continuava ad affiancare la conduzione di telegiornali: fu Piero Angela, infatti, il primo conduttore del Tg2, nel 1976. La svolta si ebbe qualche anno dopo, con la costituzione di un apposito gruppo di collaboratori, insieme ai quali nel 1981 diede vita a Quark, la fortunata trasmissione capostipite del cosiddetto «progetto Quark», una serie di programmi di divulgazione scientifica improntati a chiarezza e serietà («dalla parte degli scienziati per i contenuti e da quella del pubblico per il linguaggio»), che continua ancora oggi con Superquark • Con il Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), che ha contribuito a fondare e di cui dal 2016 è presidente onorario, indaga da quasi trent’anni sui presunti fenomeni paranormali, con l’obiettivo di dimostrarne l’inconsistenza e di promuovere la cultura scientifica • Sposato da sempre con Margherita Pastore, ex danzatrice del corpo di ballo della Scala, due figli, Christine e Alberto, quest’ultimo naturalista e divulgatore scientifico a propria volta • Una quarantina di libri all’attivo, per oltre tre milioni di copie vendute. L’importanza riconosciuta alla sua attività in ambito scientifico gli è valsa dieci lauree honoris causa e la dedica di un mollusco gasteropode, la Babylonia pieroangelai, e di un asteroide, il 7197 Pieroangela • Vizio supremo, i famigerati calzini bianchi. Per il resto, «vizi innocenti: vado pazzo per i gianduiotti. Ma non bevo, sono astemio, non ho mai fatto uso di droghe, non sono vanitoso. […] Ho smesso di fumare nel ’69. […] Non ho mai più ripreso. Visto che dopo il caffè fumavo sempre, ed era il momento più critico, ho smesso di bere anche il caffè. Sempre dal ’69» (a Silvia Bombino) • «Ho solo uno sfizio che vorrei togliermi: fare un disco. Il pianoforte rimane, tutto il resto sparisce».

Vent’anni fa

Lunedì 22 dicembre 1997. A Palazzo Cavalli-Franchetti, a Venezia, il sindaco Massimo Cacciari officia il matrimonio tra Woody Allen (57 anni), alle sue terze nozze, e Soon-Yi Previn (27), orfana sudcoreana adottata nel 1978 dalla precedente compagna di Allen, Mia Farrow, insieme al marito André Previn, poco prima del loro divorzio.

Cinquant’anni fa

Venerdì 22 dicembre 1967. Nei cinema statunitensi esce The Graduate (Il laureato) di Mike Nichols, con Anne Bancroft, Dustin Hoffman e Katharine Ross.

Settant’anni fa

Lunedì 22 dicembre 1947. Con 453 voti favorevoli e 62 voti contrari, a scrutinio segreto, l’Assemblea Costituente approva la Costituzione della Repubblica Italiana. Dopo aver proclamato il risultato della votazione, non appena placatisi gli applausi, il presidente dell’Aula, Umberto Terracini, commenta così lo storico traguardo: «Onorevoli colleghi! È con un senso di nuova profonda commozione che ho pronunciato or ora la formula abituale con la quale, da questo seggio, nei mesi passati ho, cento e cento volte, annunciato all’Assemblea il risultato delle sue votazioni. Di tutte queste, delle più combattute e delle più tranquille, di quelle che videro riuniti in un solo consenso tutti i settori e delle altre in cui il margine di maggioranza oscillò sull’unità; di tutti questi atti di volontà che, giorno per giorno, vennero svolgendosi, […] quest’ultimo ha riassunto il significato e gli intenti, affermandoli definitivamente e senza eccezione come legge fondamentale di tutto il popolo italiano. Ed io credo di potere avvertire attorno a noi, oggi, di questo popolo l’interesse fervido ed il plauso consapevole e soddisfatto. […] Onorevoli deputati, è col nostro lavoro, intenso e ordinato, è con lo spettacolo ad ogni giorno da noi offertogli della nostra metodica, instancabile applicazione al compito affidatoci, che noi ci siamo in fine conquistati la simpatia e la fiducia del popolo italiano. […] Ho parlato di lavoro instancabile. Ne fanno fede le 347 sedute a cui ci convocammo, delle quali 170 esclusivamente costituzionali; i 1.663 emendamenti che furono presentati sui 140 articoli del progetto di Costituzione, dei quali 292 approvati, 314 respinti, 1.057 ritirati od assorbiti; i 1.090 interventi in discussione da parte di 275 oratori; i 44 appelli nominali ed i 109 scrutini segreti; i 40 ordini del giorno votati; gli 828 schemi di provvedimenti legislativi trasmessi dal Governo all’esame delle Commissioni permanenti ed i 61 disegni di legge deferiti all’Assemblea; le 23 mozioni presentate, delle quali 7 svolte; le 166 interpellanze di cui 22 discusse; le 1.409 interrogazioni, 492 delle quali trattate in seduta, più le 2.161 con domanda di risposta scritta, che furono soddisfatte per oltre tre quarti dai rispettivi Dicasteri. Lavoro instancabile; sta bene. Ma anche lavoro completo? Alla stregua del mandato conferitoci dalla nostra legge istitutiva, sì. Noi consegniamo oggi, a chi ci elesse il 2 giugno, la Costituzione; noi abbiamo assolto il compito amarissimo di dare avallo ai patti di pace che hanno chiuso ufficialmente l’ultimo tragico e rovinoso capitolo del ventennio di umiliazioni e di colpe (Applausi); e, con le leggi elettorali, stiamo apprestando il ponte di passaggio, da questo periodo ancora anormale, ad una normalità di reggimento politico del Paese nel quale competa ad ogni organo costituzionale il compito che gli è proprio ed esclusivo: di fare le leggi, al Parlamento; al Governo di applicarle; ed alla Magistratura di controllarne la retta osservanza. […] Ma forse, sì, non taciamolo, onorevoli colleghi, molta parte del popolo italiano avrebbe voluto dall’Assemblea Costituente qualcos’altro ancora. […] Noi lo sappiamo, oggi, che ciò avrebbe superato le nostre possibilità. Ma noi sappiamo di avere posto, nella Costituzione, altre parole che impegnano inderogabilmente la Repubblica a non ignorare più quelle attese, ad applicarsi risolutamente all’apprestamento degli strumenti giuridici atti a soddisfarle. La Costituzione postula, senza equivoci, le riforme che il popolo italiano, in composta fiducia, rivendica. Mancare all’impegno sarebbe nello stesso tempo violare la Costituzione e compromettere, forse definitivamente, l’avvenire della Nazione italiana. (Vivissimi, generali applausi)».

Centodieci anni fa

Domenica 22 dicembre 1907. Al teatro Mariinskij di San Pietroburgo va in scena la prima rappresentazione pubblica de La morte del cigno, breve assolo interpretato dalla danzatrice Anna Pavlova e ideato appositamente per lei dal coreografo Michel Fokine su musiche di Camille Saint-Saëns. La straordinaria identificazione tra la Pavlova e il cigno morente ne farà una pietra miliare della danza classica.

Centoquarant’anni fa

Sabato 22 dicembre 1877. Sul numero odierno, la rivista Scientific American annuncia l’invenzione del fonografo, ideato da Thomas Edison: «Il signor Thomas A. Edison entrò di recente in questo ufficio, piazzò una piccola macchina sulla nostra scrivania, girò una manovella, e la macchina ci domandò della nostra salute, ci chiese come ci sembrasse il fonografo, ci informò che essa stava molto bene, e ci augurò una cordiale buonanotte».

Lettere

Giorgio, quindicimila (arrotondo per eccesso) negli USA i morti ammazzati dall’inizio dell’anno. Essendo gli americani oltre trecento milioni (parecchio oltre), percentualmente, un numero insignificante. Zero virgola zero, zero... Infinitamente più numerosi e ignorati dai media i morti causati (direttamente o indirettamente) dall’alcol, dalla droga, dal traffico... È proprio vero che la lobby delle armi - nei fatti - è molto molto meno efficace di quelle dei produttori e venditori di alcolici e di tabacco, per dire.

Altrimenti, otterrebbe che degli ammazzamenti si parlasse solo sottovoce. 

Mauro della Porta Raffo

Caro Dell’Arti, avevo già in animo di non abbonarmi, non perché non apprezzassi la tua newsletter, ma perché passo già un paio d’ore al giorno a leggere i quotidiani e a volte rimango persino indietro con i supplementi. Cioè, sono soffocato dalle notizie. Ma oggi hai ospitato un commento nudo e crudo di Fausto Carratù. Non capisco perché tu non abbia preso le distanze. Qui non si tratta di un’opinione rispettabile come altre. La sua è una lettura distorta delle cosiddette “leggi razziali” (in verità antisemitiche), almeno per quanto riguarda il periodo 1938-43.  Nessuno contesta che con l’occupazione tedesca si sia passati dalla persecuzione dei diritti a quella delle vite (Michele Sarfatti). Ma sostenere che dal ’38 al ’43 la vita per gli ebrei in Italia sia stata rose e fiori è una tesi ampiamente contestata dalla storiografia più seria. E corrisponde alla visione edulcorata del confino politico, paragonato da Berlusconi a una piacevole vacanza. L’introduzione delle “leggi razziali” costituì un vulnus gravissimo per la comunità ebraica e comportò non solo costi umani pesantissimi, ma costi scientifici altrettanto devastanti, come documentato da Angelo Ventura nelle sue ricerche sull’applicazione delle “leggi razziali” nell’università italiana. Ne sa qualcosa la famiglia Gerbi: mio padre non solo fu cacciato dall’accademia nel ’38, ma perse il proprio lavoro alla Banca Commerciale (capo dell’Ufficio Studi accanto a Raffaele Mattioli) e fu costretto ad andare in “esilio” in Perù per dieci anni. Morale: ti ringrazio e ti prego di sospendere sin d’ora l’invio della tua newsletter. Un cordiale saluto, 

Sandro Gerbi

 

 

 

Maria Luisa Caspani mi manda un pensiero di Beethoven: «Non conosco nessun segno di superiorità nell’uomo che quello di essere gentile». Siate gentili: abbonatevi (www.anteprima.news).

Ciao, ci vediamo domani.

Anteprima di Giorgio Dell’Arti

Anno I numero 36

Giovedì 21 dicembre 2017