la Repubblica, 24 dicembre 2017
Lo scioglimento e le elezioni ecco la procedura
In che modo calerà il sipario su questa XVII legislatura?
Il presidente Mattarella convocherà al Quirinale i presidenti di Camera e Senato, con tutta probabilità giovedì prossimo, 28 dicembre, appena rientrato a Roma dopo la pausa natalizia trascorsa a Palermo. Sentirà Grasso e Boldrini sullo stato dei lavori parlamentari. Ma dopo il via libera alla legge di bilancio in Senato, e il rinvio dello ius soli per mancanza del numero legale, di fatto l’attività legislativa è esaurita.
La convocazione dei presidenti delle Camere è un atto dovuto?
Sì, in base all’articolo 88 della Costituzione il capo dello Stato deve acquisire il loro parere. Il potere di scioglimento è comunque un atto di sua esclusiva pertinenza. Quindi Sergio Mattarella, dopo l’incontro, emanerà il decreto di scioglimento del Parlamento, che deve essere controfirmato dal presidente del Consiglio.
Come sarà annunciato lo scioglimento?
Con un comunicato ufficiale del presidente, anche se talvolta in passato a darne notizia è stato il segretario generale del Quirinale. Un annuncio in pochissime righe.
E la data del voto?
Appare certo che andremo alle urne domenica 4 marzo 2018.
La data sarà ufficializzata dal governo nella sua ultima riunione di fine anno. Il 27 dicembre è convocato un Consiglio dei ministri sulle missioni all’estero. Poi, il 28 pomeriggio (in mattinata conferenza stampa di Gentiloni) o al massimo il giorno dopo, all’ordine del giorno ci sarà la data del voto.
Con l’approvazione di uno specifico decreto, che fissa anche la convocazione dei comizi elettorali e la prima seduta delle nuove Camere.
Quando Gentiloni salirà al Colle?
Fra giovedì e venerdì prossimo e porterà il provvedimento che convoca le elezioni, affinchè lo sottoscriva il presidente della Repubblica. Gentiloni controfirmerà anche il decreto di scioglimento delle Camere.
Non ci saranno dimissioni del presidente del Consiglio, che non è stato sfiduciato, e resta in carica per il disbrigo degli affari correnti fino all’insediamento del nuovo Parlamento.È uno scioglimento anticipato?
La legislatura si chiude un paio di mesi prima, visto che la scadenza naturale cadrebbe il 15 marzo. Ma è un anticipo più che altro tecnico, poiché non è innescato da una crisi di governo.