la Repubblica, 24 dicembre 2017
Fantacalcio, in aula e il deputato è pluricampione
Roma Se n’è accorto un pomeriggio di qualche mese fa quella vecchia volpe democristiana di Pino Pisicchio: «Alessa’, ma perché in Aula stai sempre piegato a scrivere numeri? E perché prendi appunti sulle pagelle dei calciatori?». Il deputato Alessandro Furnari ha sorriso al suo capogruppo. Poi ha confessato: «Sono pluricampione italiano di Fantacalcio. Ho vinto premi per centinaia di migliaia di euro. Sono un professionista».
Non è un professionista, è un asso del gioco virtuale. Ha vinto due auto, decine di computer, tv da 32 e 64 pollici, tablet, cellulari, consolle per videogiochi. «Adesso mi ha detto che punta a una Jaguar – racconta Pisicchio – A volte capitava di non vederlo durante qualche seduta a metà settimana, poi ho capito che succedeva quando c’era il turno infrasettimanale di serie A. Rinuncia alla diaria – sorride – ma ha un ristoro assai più significativo…». Almeno 150 mila euro, in questi anni.
Che storia, quella di Alessandro Furnari da Taranto. Eletto nel Movimento 5Stelle, dopo due mesi abbandona il gruppo e passa al Misto accusando la Casaleggio di aver voltato le spalle alla città pugliese nonostante il dramma dell’Ilva. Da allora vive tranquillo da deputato. Tranquillo e un po’ distratto, perché la fantapassione è un’ossessione. Le assenze toccano quota 38%, ricorda OpenPolis, l’indice di produttività è bassino. È capolista, invece, nella classifica di calcio virtuale. «Quando sono entrato in Parlamento ho smesso per mancanza di tempo – racconta – ma ora ho ripreso. E quest’anno me la gioco, sono nella top ten nazionale».
In Aula lo trovano sempre così, piegato sui suoi dilemmi calcistici, mentre i colleghi sono alle prese con commi ed emendamenti. «Questo è un talento vero – racconta Pisicchio – fa un lavoro a tempo pieno. Deve avere piena contezza dello stato di salute di ogni singolo giocatore. Delle loro performance. Perfino della densità dell’umidità nell’atmosfera nello stadio in cui si gioca la partita! Io non ne capisco nulla, ma lo guardo con meraviglia, come il pupo del presepio».
Un’ossessione è un’ossessione. «Ho iniziato nel 2002 – ricorda Furnari – e sono diventato subito campione nazionale. Due volte. La prima nel 2003. E ho vinto un’auto. La seconda nel 2007, in un mini torneo da sei partite: il premio era una moto. Vinco premi tutti gli anni». Qualcuno se lo gode. Altri li rivende, ricorda Pisicchio. «Mi ha detto: «” Pino, che me ne faccio di dieci computer o di tutte ‘ste tv?”».
Non schiera una, né due, e neanche tre squadre. Quante, allora? «Beh, parecchie…». Non è facile gestire un team, figuriamoci incrociare formazioni e campioni. «Non solo di serie A, ma anche di altri campionati. E d’altra parte io di calcio ne capisco, da ragazzo sono stato anche arbitro». Esiste anche un costo di gestione di queste rose virtuali. «Sì, cinquanta centesimi se è ferma, qualcosa in più se partecipa a un torneo…». Briciole, per uno che avrà la casa invasa dai premi vinti. E adesso che le Camere sono praticamente sciolte, si riparte alla grande. «Conto di riprendermi la scena. Però, sia chiaro, per me resta sempre e solo un hobby…». Un hobby che ora potrebbe prendere la forma di Jaguar.