la Repubblica, 24 dicembre 2017
La salvezza delle renne, in viaggio con il Gps
Immaginate come sarebbe il Natale se le renne non esistessero: la favola bella di Santa Claus che con la sua slitta trainata e colma di pacchi porta doni ai bimbi perderebbe buona parte del suo fascino. Ma ora Rudolph dal naso rosso e le sue sorelle sono davvero in pericolo, facile preda dei carnivori. Così in Lapponia gli allevatori, il big finnico delle Tlc Digita e l’azienda Actility, si sono alleati per creare un’app a basso consumo d’energia e ampio raggio d’azione che segnala via Gps dove si trovano le mandrie e se rischiano di venire sbranate. «Ci aspettiamo molto dal suo impiego» dice Matti Särkelä, dirigente della Paliskuntain yhdistis, l’associazione finlandese degli allevatori di renne. La quale, guarda caso, ha la sua sede centrale nella piccola cittadina nordica di Rovaniemi. La stessa che è l’indirizzo ufficiale di Babbo Natale e dove l’efficiente ufficio postale recapita ogni anno le lettere inviate dai bambini di tutto il mondo (soprattutto da Italia, Polonia e Cina). È lì, a Rovaniemi, che i pastori lavorano alacremente da inizio autunno per installare alle renne i chip che ne tracceranno gli spostamenti nei mesi gelati della transumanza.
Il sistema si chiama LoRaWan e riesce a coprire quasi tutto il territorio nazionale. Di solito, spiega Särkelä, la scelta migliore è metterla sul collare della femmina “alpha”: seguendo la capobranco si rintraccia tutta la mandria con la massima precisione possibile. Una mossa che può valere la vita.
Così questi grandi erbivori possono essere salvati giusto in tempo dalla minaccia incombente, magari con blitz di elicotteri capaci di volare in ogni condizione atmosferitca per scovare i nemici. Linci, lupi, orsi, sono i piú pericolosi. Secondo le statistiche sono responsabili in media ogni anno della morte del dieci per cento delle renne viventi in Lapponia, che dalla Finlandia si estende fino in Svezia e Norvegia.
Le renne censite per il loro valore economico sono circa trecentomila. Una fonte di reddito importante per i pastori-allevatori dell’area, quasi tutti membri dell’etnia Sami (l’antico popolo lappone), come per l’economia nazionale finlandese: circa 21 milioni di euro l’anno tra vendita di carni, pellicce, corna e altri prodotti. Da quando è cominciata l’installazione dei sensori sui collari, il mestiere di allevatore dell’animale da slitta di Babbo Natale è diventato piú attraente, a tutto vantaggio della Finlandia, dove la disoccupazione dilaga.
L’applicazione salva-renne, sviluppata per Digita dalla startup Mapitare, in realtà non è il primo esperimento del genere. Già dieci anni fa il Paese aveva cominciato a lavorare su programmi per difendere la specie di cui il resto del mondo sembra ricordarsi solo con le strenne. Tre anni fa veniva rilasciata Porokello, letteralmente “campanello di renna”, che permette agli automobilisti di ricevere o segnalare il pericolo su strada. Adesso la speranza di salvare intere mandrie è affidata al nuovo sistema Gps. A ottobre in Norvegia un centinaio di capi sono stati falciati sui binari da un treno merci. E un allevatore è stato costretto dalle autorità ad abbattere una quarantina delle sue 120 renne per assicurare la sopravvivenza e la sostenibilità dei pascoli.
Non va meglio in Russia, dove inquinamento e cambiamenti climatici hanno sterminato quasi 80mila esemplari negli ultimi dieci anni. Ora però la Finlandia, che in fatto di hi-tech e difesa dell’ambiente la sa lunga, ha trovato nuove risorse per proteggere le traina-slitte natalizie.