La Gazzetta dello Sport, 24 dicembre 2017
Gol e ansie, per Donnarumma quanti fischi sotto l’albero
Lo zaino che Gigio indossa sulla divisa sociale – come impone l’outfit dei giocatori – è abbastanza vistoso: nero con borchie dorate. Tutto ciò che finisce sulle spalle di Donnarumma è degno di nota: a fine partita esce quando sono già sfilati parecchi compagni ma prima di Montolivo e Bonucci, che hanno chiuso le porte dello spogliatoio un’ora e mezzo dopo la sconfitta. Gigio è come al solito l’ombra del fratello Antonio, che da ieri sera è in prima linea anche per un altro motivo: alla lettura delle formazioni si è beccato i fischi più sonori. Paga l’essere il maggiore dei Donnarumma e il ricco stipendio da panchinaro, colpe – almeno l’ultima – che poco dipendono dalla sua volontà.
PUGNO Il piccolo di casa ha invece delle responsabilità in più: le vicende contrattuali che hanno agitato le ultime settimane lo hanno visto di nuovo protagonista e ieri in campo non è stato esente da colpe. Sul primo gol tiene tese le mani ed è così che il pallone rimbalza sui piedi di Cristante. Sarebbe stato meglio un bel pugno come quello che Gigio ha sfoderato prima della partita sui social. Nelle sua Instagram story Donnarumma voleva caricare l’ambiente: un bel «forza Milan» e appunto l’emoticon con il cazzotto. Non è una consuetudine per Gigio che non è un fanatico social e che prima della partita si concentra più con la musica nelle orecchie. Nell’immagine postata si vede anche San Siro pieno: magari un modo per chiedere vicinanza ai tifosi. Che in minima parte hanno raccolto, ma che in maggioranza continuano a essere freddi: all’annuncio delle formazioni «Donnarumma» è stato urlato dalla curva – senza troppo vigore, ma come gli altri – e qualche fischio si è disperso. Arrivato sotto la Nord Gigio si è sbracciato a salutare ma ha ricevuto sempre più fischi che applausi. E dopo il primo gol ecco nuovi fischi: certo molto meno cattivi di quelli rimediati in Coppa Italia ma sempre presenti in sottofondo. La pace che il portiere pensava sancita dopo l’accoglienza in trasferta a Verona deve essere rivista. A difendere Gigio c’è ancora Gattuso: «Quando si prende gol è colpa della squadra. Il problema non è solo lui ma tutti i giocatori. Il suo stato d’animo è quello di molti altri compagni, non dobbiamo pensare solo a Donnarumma ma a tutti i ragazzi che sono in difficoltà fisica e mentale». Gigio ha un solo modo per festeggiare Natale: ripensare al tiro mancino di De Roon, che gli sfila sotto le gambe e tocca la rete. Il gioco era appena stato fermato: considerato il momento, un gran bel regalo.