ItaliaOggi, 22 dicembre 2017
Diritto & Rovescio
Il caso di Francesco Bellomo, giovane membro del Consiglio di stato che guidava una scuola, ritenuta prestigiosissima, di studi giuridici per la preparazione di candidati agli esami per entrare in magistratura, non cessa di tenere banco. Per il momento si conoscono solo le accuse formulate da alcune sue allieve e sono state rese note le norme di comportamento dei frequentanti il corso, mentre Bellomo si è riservato di difendersi in contraddittorio solo nelle sedi opportune. Ma se le informazioni circolate fossero vere, ci sarebbe da preoccuparsi. Se le allieve che hanno accettato, senza battere ciglio, di farsi interrogare sulle loro avventure amorose e che si impegnavano a non frequentare persone con un quoziente intellettuale non eccelso e che accettavano di portare minigonne di lunghezza prevista dal Bellomo e così via, sono poi diventate magistrato, qual è il loro grado di tenuta psicologica di fronte a pressioni che venissero esercitate successivamente nei loro confronti?