Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  dicembre 22 Venerdì calendario

Musicisti per caso: «Suonare insieme fa capire il mondo»

Roma Storie d’amore: condivisioni, scambi, voglia di creare senza vantaggi né compensi.
Amore nel senso di musicisti “amatori”: coloro che, spesso dopo studi giovanili di musica, non hanno potuto imboccare la professione di orchestrali o concertisti. E da adulti hanno scelto di rituffarsi nel fare musica come spazio espressivo e d’incontro. «Sono tanti gli amatori in cerca di esperienze musicali collettive», sostiene il violoncellista Mario Brunello, star della classica che non si rassegna ai propri successi individuali e internazionali.
Mosso da mille curiosità e battaglie, Brunello ha deciso di stanare e sostenere gli amatori italiani alzando la bandiera della “musica per tutti”. La considera utilissima e preziosa non solo «in quanto la musica è una palestra di educazione civica», ma perché «questi appassionati sono un potenziale enorme di pubblico per opere e concerti. In Nord Europa e negli Stati Uniti confluiscono in associazioni percepite con forza nella società. In Italia la tradizione è meno solida. Perciò gli amatori, sempre più numerosi, vanno aiutati».
Nella sua città, Castelfranco Veneto, c’è una Enjoy Orchestra formata da ex studenti di musica che non sono entrati in carriera.
Brunello ha coinvolto di recente una quindicina di musicisti affermati, tra cui l’illustre violinista Giuliano Carmignola, in un concerto dell’Enjoy: «Quelli davvero bravi hanno voluto sedersi nei leggii più indietro», riferisce Roberto Fiorentin, il quale insegna musica in una scuola media e cura la direzione e gli arrangiamenti della Enjoy. «Nel nostro organico c’è di tutto, dal negoziante all’operaio al giovane studente del Conservatorio».
Brunello ha guidato a Santa Cecilia a Roma, in un progetto coi ragazzi della JuniOrchestra, un concerto dove gli amatori, invitati a presentarsi coi rispettivi strumenti, hanno lasciato la platea per mettersi a suonare in orchestra. Gli piace inoltre portare avanti un ciclo denominato “Strane Masterclass”, con cui gira l’Italia insegnando in luoghi periferici, scuole e quartieri difficili dove propone classi a violoncellisti in erba, professionisti, casalinghe e nonni: «Mi stupisce la quantità di partecipanti: una settantina, di ogni fascia d’età. Un anziano signore ha ripreso a suonare il violoncello dopo una vita da medico». E l’estate prossima Brunello condurrà un raduno di amatori che raggiungeranno le cime delle Dolomiti per suonare assieme alla Kremerata Baltica, fondata da Gidon Kremer.
«In gioventù studiavo seriamente il pianoforte, poi mi sono limitato a strimpellare», confessa Gustavo Zagrebelsky, uno dei dilettanti “svegliati” da Brunello. Con lui il giurista ha scritto Interpretare (Il Mulino), dialogo sull’interpretazione in ambito musicale e giuridico: «Ogni volta che presentiamo il libro suoniamo insieme in pubblico». Come regge il confronto con Brunello? «È una sfida con me stesso. La musica trasforma. Lavora sulla psiche».
Un altro impetuoso amatore è Benedetto Scimemi, fisico e matematico di Padova che suona pianoforte e flauto ed è stato responsabile per l’Italia dell’associazione The Chamber Music Network, «che connette gente in vari Paesi e mi ha portato a stringere amicizie significative», segnala. «La musica fa socializzare e capire come va il mondo. Un miliardario può esibirsi a fianco di un poveraccio». Ci si aggrega consultando la lista degli iscritti anche durante gli spostamenti di lavoro: «Ero a un convegno di matematica in Québec e volevo suonare. Sono finito a casa di un biologo e ho fatto musica con un’infermiera e un poliziotto arrivato con la sirena sopra la macchina». Altro episodio: «Negli Usa il presidente di una società si è trovato a fare il secondo violino in un ensemble. Gli sembrava che il primo violino avesse un volto familiare e ha chiesto: ci conosciamo? E lui: sono il ragazzo dell’ascensore che lei prende ogni mattina quando sale in ufficio».
A Milano il violoncellista Nicola Kitharatzis ha dedicato un ampio negozio che vende spartiti e libri, Magazzino Musica (www.magazzinomusica.it), a eventi per amatori. È lui il preparatore dell’orchestra amatoriale Carisch: insegnanti, dottori, avvocati, operai. «Qualche intrepido ha iniziato a studiare musica tardissimo. La comunicazione è trasversale e l’entusiasmo contagia tutti». E nel contagio gli amatori si moltiplicano.