Corriere della Sera, 22 dicembre 2017
Msc battezza il gigante Seaside
Un investimento di 700 milioni di euro con cui Msc punta ad aggredire il mercato crocieristico nord americano e vuole stravolgere il concetto classico di crociera. È stata inaugurata ieri a Miami la «Seaside», la più grande nave da crociera mai realizzata in Italia progettata per “seguire il sole”, tant’è che può viaggiare in ogni mese dell’anno per vivere al meglio le meraviglie del Mar dei Caraibi. Ma anche la prima di quattro navi gemelle che Msc Crociere ha deciso di affidare a Fincantieri come parte di un maxi piano di espansione decennale da 10,5 miliardi. «Se pensiamo che siamo leader in Europa e che l’America ha un mercato che è il doppio di quell’europeo – spiega il presidente esecutivo Pierfrancesco Vago – crediamo di poter raddoppiare la nostra penetrazione portandola al 5% nell’arco dei prossimi dieci anni».
Fronte mare è il nome che è stato scelto per questa nave made in Italy lunga 323 metri, larga 41 metri e alta 72 metri. Con la sua stazza lorda pari a 154.000 tonnellate, può ospitare fino a 6.592 persone. Ma a differenza dei cosiddetti giganti del mare, come spesso sono ribattezzate le navi da crociera, «Seaside» vuole ricongiungere l’uomo al mare riappropriandosi di quel vecchio adagio secondo cui «meditazione e acqua sono sposate per sempre». Come? I progettisti hanno lavorato per offrire agli ospiti l’opportunità di vivere il più possibile “fronte mare” e sono arrivati a realizzare una vera e propria passeggiata che avvolge tutto lo scafo, dà direttamente sull’acqua ed è raggiungibile con una serie di ascensori panoramici. Ma il punto di partenza del gruppo è stato il rispetto della natura con un sistema avanzato di trattamento delle acque, vernici amiche dell’ambiente e riciclo dei rifiuti per rispettare l’ecosistema marino delle Antille e Caraibi. «La vera esperienza della crociera è stare in mezzo al mare – conferma Vago – e noi riportiamo il passeggero a godersi la panoramica migliore». Solo in Europa, l’impatto economico delle crociere è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore proprio sull’Italia, dove il peso del settore sul Pil tocca quota 4 miliardi di euro. E dopo l’accordo Fincantieri-Stx, il nostro Paese ha in mano anche la metà del mercato mondiale delle costruzioni di navi da crociera. Cifre che la famiglia Aponte, gli armatori a capo dell’impero Msc, conoscono molto bene. Non è un caso che nel 2014 il gruppo abbia premuto l’acceleratore sul piano di crescita che porterà la sua flotta crocieristica entro il 2026 a un totale di 24 navi.
Le ultime due che saranno costruite da Fincantieri a Monfalcone saranno consegnate nel 2021 e 2023. «Negli ultimi dieci anni i nostri passeggeri sono aumentati dell’800% – aggiunge Vago – siamo ormai un brand riconosciuto in Europa ma ora vogliamo diventare un marchio globale. Abbiamo navi in Africa, Estremo Oriente, Sud America ma il mercato più maturo è quello nord americano dove ci sono i nostri competitors. Noi contiamo di portare in America l’eccellenza del made in Italy, quell’italianità che ci invidiano da tutto il mondo e l’esperienza mediterranea della crociera».