Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  dicembre 22 Venerdì calendario

Francesco Boccia: «Un vero assalto, mai così da 30 anni»

ROMA «Mi dicono i funzionari che è stata la manovra più faticosa degli ultimi 30 anni. Fuori dalla porta c’era tutta l’Italia, ci chiedevano di intervenire su questo e quello». Francesco Boccia (Pd), relatore della legge di Bilancio, nell’ultima settimana ha dormito un’ora per notte. L’ultima non ha nemmeno chiuso occhio.
Sarà anche una frase fatta, ma è stato davvero un assalto alla diligenza.
«Direi di sì. Con lo scioglimento delle Camere dietro l’angolo e senza il solito decreto Milleproroghe, tutti sapevano che questo era davvero l’ultimo treno utile».
La proposta più strana?
«Mi ha colpito la valanga di richieste di soldi per le bande musicali e per le associazioni degli italiani all’estero».
E il partito più attivo con gli emendamenti su misura?
«Nessuno è senza peccato».
Neanche il M5S?
«Neanche. Anzi, quelli che fanno le dichiarazioni più roboanti contro le marchette sono gli stessi che si presentano con la cartuccella in mano. Ma non mi faccia fare nomi».
Il recordman degli emendamenti, oltre 200, pare essere Paolo Tancredi, Ap.
«I numeri sono quelli. Anche se spesso il capogruppo si fa carico delle richieste dei suoi colleghi di partito. Altri firmano solo le cosette loro».
La stanza dei lobbisti, che ha debuttato alla Camera, non è servita a molto.
«Senza sarebbe stato ancora peggio. Il mio sogno, però, è la scomparsa degli emendamenti cartacei, che ti atterrano sul tavolo magari alle due di notte. Con quelli in formato elettronico sarebbe tutto più tracciabile. Però attenzione a non generalizzare sull’assalto alla diligenza».
In che senso?
«Oltre al pressing per gli emendamenti su misura c’è stata anche una legittima pressione della società che abbiamo cercato di soddisfare. Abbiamo salvato dal crac 250 città, comprese Napoli, Catania e Messina. Abbiamo trovato soldi per il trasporto degli studenti disabili. Siamo riusciti a regolare il mondo del digitale con norme innovative. Gli italiani che avranno interventi diretti saranno circa 5 milioni. Adesso però mi scusi».
Che succede?
«Non ce la faccio più: voto e vado a dormire».