Il Messaggero, 21 dicembre 2017
Bambino precipita nel vuoto per prendere Babbo Natale
Voleva giocare con Babbo Natale. Il piccolo pupazzetto di stoffa fuori dalla finestra. La mamma l’aveva appeso lì, «così ci porta tanti giocattoli». Giulio, 4 anni e mezzo, si è affacciato per cercare di prenderlo ed è volato giù dal quinto piano di uno condominio popolare a Spinaceto. C’erano altri bambini un po’ più grandi nel parcheggio sotto casa, l’hanno visto cadere e si sono messi a urlare. Giulio (il suo nome è un altro) probabilmente si è arrampicato sul termosifone sotto il davanzale. Lì accanto c’è anche il mobiletto con la tv. Ha aperto la finestra, Babbo Natale a un soffio. Bastava sporgersi un poco, allungare la mano ed afferrarlo e invece è precipitato. Il padre era nell’altra stanza e non si è accorto di nulla. Hanno citofonato per avvisarlo. Lui ha dato un’occhiata al salone, i vetri aperti. Giulio Giulio, urlava scendendo giù in strada. Giulio era lì, a terra. La mamma era uscita per andare a prendere l’altra figlia di 10 anni a scuola. Quando è tornata ha visto l’ambulanza sotto casa, le macchine dei carabinieri. Il lenzuolo bianco adagiato su un piccolo corpo. Il marito accanto al lenzuolo. Giulio, ha urlato anche lei. Del caso si occupano i carabinieri della stazione di Tor de’ Cenci e quelli del gruppo di Frascati. Intanto la Procura capitolina ha aperto un fascicolo di indagine. Il pm Margherita Pinto ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo che sarà effettuata forse già oggi al policlinico Tor Vergata.
LE INDAGINI
Via Padre Romualdo Formato, Spinaceto. Un complesso di case popolari con le luci di Natale sulle facciate. Quand’è buio s’illuminano a festa, tubi di lampadine colorate che si accendono e di spengono. Anche la sera più triste e gelida, fino a qualche ora prima c’era il corpo di un bambino sull’asfalto. Sotto una finestra al quinto piano c’è ancora il pupazzetto di Babbo Natale, si vede appena nell’oscurità.
Sono le 15, in casa ci sono soltanto Giulio e il papà. Lui è un bambino che soffre di una grave forma di autismo, bisogna tenerlo sempre sotto controllo. È molto vivace, non sta un attimo fermo. È in cura, fa continue terapie, i condomini lo vedono andar via con il pullmino che lo porta regolarmente a fare la riabilitazione. La mamma ha da poco perso il lavoro, il padre non ha un impiego fisso. È dura con due figli, la sorellina di Giulio ha 10 anni. Anche ieri pomeriggio Giulio saltella per tutta la casa e fa avanti e indietro dal salone alla stanza da letto dove c’è il papà. La mamma è appena uscita per andare a prendere la sorella a scuola. Giulio approfitta di un momento di distrazione del padre, forse si è appena appisolato e mette in atto il suo piano. Con quel pupazzetto ci ha già giocato e lo rivuole. Apre la finestra, si sporge e vola giù.
I bambini che lo vedono cadere urlano. Qualcuno va a citofonare al padre per avvisarlo di quello che è successo. A dare l’allarme al numero unico di emergenza è un uomo che abita in provincia ed era andato a trovare alcuni parenti in quella strada. I condomini cercano di rianimare Giulio finché non arriva l’ambulanza. Non c’è nulla da fare. La madre torna da scuola con l’altra figlia, urla più forte di tutti. Il padre in serata viene ascoltato nella caserma dei carabinieri per ricostruire con esattezza la tragedia. I militari sentiranno anche le altre persone che sono accorse per prime per salvare il bambino. Il Babbo Natale resta lì per una festa che non ci sarà.