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 2017  dicembre 19 Martedì calendario

L’impiegato è assenteista? Paghe ridotte a tutti i colleghi

Spunta un nuovo giro di vite contro l’assenteismo. Nella nuova bozza di contratto di lavoro degli statali è stata introdotta una nuova clausola: se le assenze dal lavoro in un ufficio pubblico superano una certa media sono previste «significative riduzioni delle risorse» premiali per tutti i componenti dell’ufficio. Questo mentre la manovra prevede più detrazioni per i figli a carico: sale infatti a 4 mila euro la soglia di reddito sotto la quale i familiari più stretti possono essere considerati fiscalmente a carico dei contribuenti. Per quanto riguarda la web tax l’imposta scende dal 6 al 3 per cento. 
ROMA Sale a 4 mila euro la soglia di reddito sotto la quale i familiari più stretti possono essere considerati fiscalmente a carico dei contribuenti, ma cambia la webtax, si consente alle Poste di competere nella consegna dei piccoli pacchi, e si allenta il giro di vite appena imposto sulla vendita delle sigarette elettroniche. In attesa del maxi emendamento del governo che “chiuderà” definitivamente il testo, la manovra 2018 continua ad essere rimaneggiata dalla Commissione Bilancio della Camera. Mentre emergono altri dettagli dalla bozza del nuovo contratto di lavoro degli statali, con un nuovo giro di vite contro l’assenteismo. 
Se le assenze dal lavoro in un ufficio pubblico superano una certa media, si legge nella bozza anticipata dall’Ansa, sono previste «significative riduzioni delle risorse» premiali per tutti i componenti dell’Ufficio.
Alla Camera, intanto, i lavori sulla manovra procedono a rilento e l’arrivo della legge in Aula slitterà a domani.La novità più importante di ieri è l’innalzamento della soglia di reddito per i familiari a carico. Oggi coniugi, genitori e figli possono essere considerati a carico dai contribuenti, per ottenere le relative detrazioni fiscali, solo se hanno un reddito annuo lordo non superiore a 2.840 euro. Soglia che dal prossimo anno salirà a circa 4 mila euro lordi, grazie all’intesa nella maggioranza tra Pd e Ap (ciascuno dei quali, tuttavia, rivendica l’operazione come proprio merito). 
La webtax uscita dal Senato viene praticamente riscritta da un emendamento del relatore alla Camera, Francesco Boccia. L’aliquota passa dal 6 al 3% e l’imposta riguarderà tutte le prestazioni di servizi effettuate per via telematica. Non c’è più il meccanismo del credito di imposta per tutelare le imprese italiane, ma c’è un’esenzione per le piccole e medie imprese (che svolgono meno di 3 mila transazioni l’anno). Il commercio elettronico resta escluso, ma la base imponibile si amplia, salendo a circa 6 miliardi di euro, e così il gettito. Dai 115 milioni di gettito stimato per la prima versione, si sale a 190 milioni di euro. Sempre Boccia ha presentato un emendamento che consentirebbe alle Poste di operare nella consegna dei pacchi fino a 5 chili, e dunque «di raccogliere la sfida dell’e-commerce» ha detto Boccia.
Si alleggerisce, ma le imprese del settore restano insoddisfatte, la stretta sulla vendita delle sigarette elettroniche. I siti online, che non potranno più vendere i liquidi di ricarica potranno commercializzare i dispositivi, le e-cig vere e proprie. I produttori aderenti a Confindustria, che lamentano il livello delle imposte, oltre ai vincoli commerciali, annunciano che continueranno la loro battaglia per vie legali. 
L’ultimo capitolo spinoso da affrontare in Commissione è quello del lavoro, con parte della maggioranza pronta a ridurre da 3 a 2 anni la durata massima dei contratti a tempo determinato, e da 5 a 3 i possibili rinnovi.