Corriere della Sera, 19 dicembre 2017
Vienna insiste: cittadinanza ai sudtirolesi dal 2018
Nel giorno dell’insediamento del governo nero-blu a Vienna, l’unico in Europa in cui siedono ministri dell’estrema destra, torna ad infiammarsi la polemica sulla cittadinanza austriaca agli alto-altesini, prevista dal programma del neocancelliere Sebastian Kurz del Partito popolare (Övp) e del suo vice Heinz-Christian Strache dell’ultranazionalista Partito della libertà (FpÖ). «I sudtirolesi potranno richiederla già nel 2018, al più tardi all’inizio del 2019», ha assicurato ieri a Bolzano il parlamentare austriaco Werner Neubaur, responsabile della FpÖ per l’Alto Adige. La richiesta, ha specificato, potrà essere avanzata da chi si è «dichiarato» tedesco e dai suoi figli. E ha preannunciato che gli atleti altoatesini potranno gareggiare per la nazionale austriaca.
Il governo italiano, per ora, reagisce con cautela, seguendo la linea attendista dell’Unione Europea. «Sarà una discussione da affrontare con grande delicatezza – dice il ministro degli Esteri Angelino Alfano —. Il governo si è appena insediato e ne parleremo nei termini più coerenti con la nostra storia e con la tutela di quelle nostre popolazioni e di quei nostri concittadini che hanno sempre avuto una posizione molto chiara in merito».
Il nuovo governo austriaco ha giurato ieri mattina. È toccato al presidente Alexander Van der Bellen, vero garante dell’esecutivo nero-blu, mettere subito dei paletti chiari alle politiche future. «Abbiamo ottenuto un chiaro consenso» sul coinvolgimento in «Europa o Ue, e sulla continuità nella nostra politica estera, così come sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali», ha detto il capo di Stato, riferendosi alla garanzia data dal neo-premier sul fatto che non ci sarà un referendum sulla Ue.
In piazza, poche migliaia di persone hanno protestato contro «i neonazisti». Niente a che vedere con le gigantesche manifestazioni che accolsero, nel 2000, il primo governo di coalizione Övp-Fpö. Gli «eredi» di Jörg Haider non hanno dovuto passare, come fecero i loro predecessori, da tunnel sotterranei per andare a giurare. E anche l’Ue sembra più possibilista di allora. Kurz incontrerà oggi a Bruxelles il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio Donald Tusk. La cancelliera tedesca Angela Merkel, congratulandosi con Kurz, ha sottolineato: «Osserveremo con interesse la posizione riguardo all’Europa». Parole che suonano quasi come un monito.