La Stampa, 19 dicembre 2017
Uomini di Stato
Santo cielo, che bell’arietta. Ha cominciato Matteo Renzi: «Mi colpisce che Di Maio non voglia fare un confronto con me. Potrei domandargli come spiega l’attività in questo settore (delle fake news) di uno dei suoi principali collaboratori. Diamo tempo al tempo e vedrete a cosa mi riferisco». Poi ha continuato Marco Agnoletti, che di Renzi è il portavoce: «Sarebbe interessante – in varie sedi – aprire un dibattito sulle acquisizioni precedenti di Banca Popolare di Bari. Ma di cui i vertici di Banca d’Italia sono più informati dell’allora governo Renzi». C’è anche un Agnoletti bis: «Su Monte dei Paschi, di cui sarebbe interessante parlare sin dai tempi delle acquisizioni di Banca 121 o Antonveneta...». E a chiudere una simpaticissima Maria Elena Boschi: «Ho conservato gli sms di Giuseppe Vegas perché non cancello spesso gli sms. Ne ho quindi molti in memoria, anche con altri esponenti del mondo del credito e del giornalismo...». Ora, la cosa più ovvia sarebbe chiedere a Renzi, Agnoletti e Boschi che diavolo stanno dicendo. Sarebbe ovvio chiedergli chi è e che ha fatto l’amico di Di Maio, chi c’è dietro le acquisizioni delle banche pugliesi e perché sono così interessanti, che conterrà mai il telefonino di Boschi da avvertire il mondo intero. Se siano cose private (e allora perché parlarne pubblicamente) o se siano pubbliche (e allora perché insinuare invece di spiegare). Questa sarebbe la cosa più ovvia. Però, vista l’arietta, meglio far finta di niente e girare alla larga.