La Stampa, 20 novembre 2017
Tags : Anno 1901. Cultura in genere/Premi. Svezia
Sanremo, c’è soltanto una custode. Villa Nobel chiude per ferie
Museo chiuso per ferie. Proprio così, come una qualsiasi attività commerciale, un albergo in bassa stagione, un ufficio. Non un museo qualunque, però, bensì quello dove è stata concepita l’idea dei Premi Nobel, a fine 800. La villa a Sanremo, dove Alfred Nobel, dopo essere diventato ricco e famoso con l’invenzione della dinamite, ha chiuso la sua intensa e tormentata esistenza. Da quasi mezzo secolo la bella dimora appartiene alla Provincia, che l’ha restaurata e ne ha fatto una meta turistica importante. Ma ora non ha più né i soldi né le risorse umane per occuparsene, tanto da avere deciso di affidarla in gestione. L’apertura è garantita da una sola dipendente. Che, come tutti, ha diritto alle ferie. Il problema è che non c’è chi possa sostituirla, sia pure per poche settimane. Da qui la chiusura della casa-museo, dal 9 novembre al 6 dicembre. Responsabilmente, la custode ha scelto il periodo di minore afflusso di visitatori, cercando così di rendere meno indigesta la situazione, ma rimane il fatto che uno dei siti culturali più importanti della Riviera dei Fiori sia inaccessibile per un mese o giù di lì. «La Provincia non ha più gli strumenti per potersi occupare di Villa Nobel – spiega, sconsolato, il presidente Fabio Natta -. Con il poco personale rimasto cerchiamo di tutelare al meglio il nostro patrimonio garantendone la fruizione pubblica. Ma così non si può andare avanti. Per questo abbiamo deciso di pubblicare un avviso per verificare se vi siano soggetti disposti a farsi carico della villa. Una gestione basata sul mantenimento del vincolo museale».
Fra l’altro, servono soldi per mettere in sicurezza il salone, da tempo inagibile. Ai piani superiori ci sono lo studio di Nobel, un laboratorio, un salottino in velluto verde, la camera da letto originale. L’esposizione «Scopri l’Ottocento», allestita a livello del parco, offre invece un quadro generale delle scoperte più importanti del XIX secolo al cui interno si inseriscono le molteplici attività di ricerca a cui si è dedicato (era titolare di ben 355 brevetti). Prima di morire, il 10 dicembre 1896, a 63 anni, scrisse nella villa il testamento per destinare il suo immenso patrimonio a chi avesse reso all’umanità il miglior servizio nei campi di fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. Il seme da cui, nel 1901, sono poi sbocciati i Premi Nobel.