19 luglio 1949
Stato d’emergenza in Guatemala
In via ufficiosa si apprende che è stato proclamato lo stato di emergenza nel Guatemala. La grave misura sarebbe stata adottata in seguito all’assassinio di Francisco Aranha, capo delle forze armate, e del suo braccio destro col. Jorge Barrios Solares. Il palazzo del Governo è intensamente vigilato e circondato da uno sbarramento di soldati armati di mitragliatrici. Sono stati chiusi il comando di polizia e gli uffici postale e telegrafico, ed è stata imposta la censura. Il colonnello Aranha era il personaggio più energico della giunta rivoluzionaria che dirigeva il Paese dopo le dimissioni del dittatore Jorge Ubico. Violenti scontri si sono verificati ieri sera fra le forze governative ed elementi rivoluzionari nelle strade della città. Finora risulta che solo una persona è rimasta uccisa; mancano dati precisi sul numero dei feriti, che si ritiene rilevante. Secondo gli ambienti ufficiali governativi il Presidente Arevalo avrebbe il pieno controllo del campo militare di Matamoros, alla periferia della città. Si apprende che la polizia, l’aviazione e le unità della guardia presidenziale appoggiano il Governo, mentre un reggimento di artiglieria, comandato dal colonnello Hernandez, si sarebbe affiancato ai ribelli. Nella capitale del Guatemala regna una grande tensione e si odono nelle strade il persistente sparo di armi automatiche ed esplosioni isolate di granate. Secondo le ultime voci il palazzo presidenziale è occupato dal tenente colonnello Jacobo Arbenz, ministro della Difesa nazionale, e dai suoi seguaci, i quali terrebbero il Presidente Arevalo come prigioniero.