La Stampa, 13 luglio 2017
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Italia
De Agostini vola oltre i 5 miliardi: «Sarà l’anno del consolidamento»
Crescono i ricavi di De Agostini. Per la prima volta il gruppo di Novara, controllato dalle famiglie Drago e Boroli, ha oltrepassato la soglia dei 5 miliardi di euro a livello consolidato (+6%). Anche il dividendo è in salita con 27 milioni distribuiti (0,56 euro per azione). Ieri il management ha presentato i numeri dell’esercizio e ha delineato le linee di sviluppo per il 2017. «Sarà un anno di consolidamento – ha detto Paolo Ceretti, direttore generale del gruppo e ad di DeA Capital, il ramo finanziario di De Agostini – Non prevediamo altre operazioni di portata significativa».
La società, nata nel mondo dell’editoria nel 1901, oggi mantiene ancora un piede nel settore (collezionabili, libri e scuola), ma è un gruppo internazionale che opera in diversi ambiti di attività, dai media e tv, alle lotterie, al food, fino agli investimenti in finanza alternativa. L’anno scorso è stata perfezionata l’integrazione tra Zodiak Media e Banijay che ha portato alla creazione del “nuovo” Banijay Group, uno dei principali gruppi di produzione media indipendenti a livello mondiale (ha in portafoglio il format dell’Isola dei famosi). Anche Igt (ex-Lottomatica) si è assicurata un’ulteriore crescita: leader a livello mondiale nei giochi, si è garantito il rinnovo per altri 9 anni del gioco del Lotto in Italia.
Il focus è sull’estero. Oggi più della metà dei ricavi di De Agostini è realizzato oltreconfine e in particolare negli Usa (49,4%). Dal nostro Paese arriva una quota del 34,8%. «Tuttavia il mercato italiano rimane importante», ha voluto precisare Ceretti. Ne è testimonianza il dinamismo mostrato dalla piattaforma DeA Capital. Nel 2016 ha visto il lancio di 8 nuovi fondi che rimangono fortemente radicati sul nostro territorio. Si tratta di attività nell’immobiliare, nel Private equity e negli Npl (crediti deteriorati) con la novità dei Ccr, strumento che contribuisce al rilancio di pmi italiane in tensione finanziaria ma con fondamentali solidi.
Nel 2016 la raccolta è stata di 260 milioni. Per quest’anno è previsto il lancio di un secondo Ccr (stesso obiettivo di raccolta), di un nuovo fondo Agro, specializzato in aziende agricole che partirà già nei prossimi mesi (80 milioni di raccolta). Anche un secondo fondo dedicato agli Npl arricchirà l’offerta con un raddoppiata a 200 milioni. In arrivo c’è anche un fondo di private debt per finanziare le aziende sane.
«Sono convinto – ha detto l’amministratore delegato Lorenzo Pellicioli – che il portafoglio di attività possa continuare a garantire alla holding un cash flow consistente, unitamente a importanti opzioni di valorizzazione». E il presidente Marco Drago ha concluso: «Continueremo a muoverci con lo spirito imprenditoriale di sempre e con scelte improntate al miglioramento della capacità di competere delle nostre aziende».