13 novembre 1956
Conferenza di Beirut, il mondo arabo è schierato con Nasser
Aprendo stamane a Beirut la conferenza dei capi arabi (alla quale sono rappresentati l’Irak, l’Arabia Saudita, la Sirla, il Libano, la Libia, lo Yemen e la Giordania), il Presidente libanese Camille Chamoun ha affermato che l’attuale crisi del Medio Oriente « minaccia la stessa esistenza, la libertà e la dignità» dei Paesi arabi. ». Il nostro potere e la nostra abilità di difendere questi sacri privilegi è in giuoco, egli ha detto. Chamoun ha poi chiesto che tutti i Paesi arabi aiutino l’Egitto a difendere il Canale di Suez contro l’intervento anglo-francese, e ha dichiarato che le « parole non bastano ad illustrare la gravità dell’attuale situazione dei Paesi arabi». Il Presidente libanese ha quindi rivolto i suoi auguri al col. Nasser (il quale è rappresentato alla conferenza dal suo ambasciatore a Beirut, gen. Abdel Hamid Ghaleb, e dall’ambasciatore egiziano in Siria, gen. Mahmoud Riad) ed ha auspicato che l’Egitto «continui a dimostrarsi forte, nella presente sua lotta per la difesa della patria e per la dignità dei popoli arabi». [...] Nell’odierna seduta della conferenza ha parlato anche il Presidente siriano Kuwatly, il quale ha dichiarato che « la vile aggressione anglo-francoisraeliana contro una Nazione sorella (l’Egitto) ha rafforzato la solidarietà di milioni di arabi e risvegliato la coscienza del mondo intero, il quale è ora pronto a sostenere gli arabi nella loro lotta contro l’aggressore»