13 gennaio 1955
Montanelli intervista Nasser
IL CAIRO - Alcuni giorni or sono Gamal Abdel Nàsser, il successore di Neguib, andò all’Ospedale Italiano a trovare un suo vecchio amico, il generale Aziz El Masri, che ogni tanto vi si rinchiude per un mese, un po’ per cura e più ancora per riposo. Informato dell’arrivo di un sì cospicuo personaggio, il chirurgo primario Cerqua gli si precipitò incontro per fargli gli onori di casa. E Nasser, vedendolo in tight, invece che in camice, gli domandò scherzando s’era in quella uniforme che usava sventrare i suoi pazienti. Cerqua gli spiegò ch’era vestito cosi perché doveva accompagnare all’altare sua figlia che proprio quella mattina sposava. « Bene — fece il Primo ministro battendogli la mano sulla spalla — vengo anch’io ». E andò. Assistè alla funzione in chiesa, come un invitato qualsiasi, chiacchierò affabilmente con tutti, fece un brindisi alla giovane coppia, scherzò con i nostri connazionali presenti alla cerimonia, e non guardò mai l’orologio.
Con la stessa semplicità e la medesima indifferenza all’orario, il Capo del Governo egiziano ha ricevuto me, e mi ha trattenuto in colloquio da mezzogiorno e mezzo alle quattro.Leggi qui tutta l’intervista di Montanelli a Nasser