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 1955  novembre 17 Giovedì calendario

Attentato al premier iraniano Hussein Ala

Il Primo ministro persiano Hussein Ala è stato oggi fatto segno a un attentato entro il recinto della moschea dello Scià, dove il 7 marzo 1951 fu ucciso il Presidente del  Consiglio Ali Razmara. Il Primo ministro si era tolto le scarpe per entrare nella moschea ed aveva appena fatto qualche passo quando un  giovane sconosciuto lo ha  affrontato e, dopo aver detto qualche parola, ha estratto una pistola ed ha sparato. Il proiettile non ha, però, raggiunto Hussein Ala, ma uno dei membri del seguito.  Approfittando dell’emozione generale, l’attentatore — prima di essere immobilizzato — ha  colpito il Primo ministro col calcio della rivoltella.

Ridotto infine all’impotenza e condotto alla caserma della seconda divisione corazzata, lo sconosciuto è stato identificato per Zaffar Ali  Zolghadr, contadino, 32  anni, giunto ieri a Teheran col proposito di cominciare una campagna contro gli infedeli giacché, a suo parere, i  comandamenti islamici non erano messi in pratica  adeguatamente. Sembra che prima di  sparare avesse gridato: «Perché ci sorto tante donnacce in città? ». Secondo la testimonianza di un fotografo, dopo l’attentato Hussein Ala si sosteneva la  testa tenendo in mano un  fazzoletto. Egli è stato  immediatamente ricoverato  all’ospedale, dove gli è stata riscontrata una ferita nella regione  occipitale, in vicinanza  dell’orecchio. Le  condizioni del Primo ministro, che ha 72 anni, non sono gravi.

Chiamato da alcuni «il Primo ministro tascabile» per la sua bassa statura (metri 1.52), Ala ha studiato alla  Westminster School di Londra, città dove ha  esercitato l’avvocatura. Dal 1945 al 1950 fu ambasciatore iraniano negli Usa. Il suo  Governo ha sempre seguito una politica di alleanza con  l’Occidente. Tra l’altro, il mese  scorso l’Iran entrò a far parte del patto di Bagdad che lega  Turchia, Irak, Pakistan ed  Inghilterra.

La polizia ha annunciato  che l’attentatore ha  ammesso di aver acquistato tempo fa la sua rivoltella — una arma automatica di  fabbricazione belga — da un membro del partito comunista Tudeh.