26 aprile 1953
Teheran di nuovo nel caos, assassinato il generale Ashfartus
TEHERAN - Il generale Mahmoud Ashfartus, capo della polizia di Mossadeq, è stato rapito, seviziato, ucciso e infine abbandonato in una grotta nei monti Toloe, a una cinquantina di chilometri dalla capitale. La polizia indaga in direzione dell’opposizione parlamentare e degli ambienti militari che conducono da mesi una lotta per contrastare Mossadeq nel suo tentativo di assicurare al Governo il pieno controllo del Paese. Ufficialmente, il Governo ha annunciato sino a questa sera 14 arresti. Il ritrovamento del cadavere, secondo la versione del Governo, è la risultante di indagini e di confessioni. La pista buona sarebbe stata trovata in seguito all’interrogatorio di Hussein Khatibi, della sorella, della madre e del personale di servizio. Essi avrebbero ammesso che il generale Ashfartus fu invitato in casa Khatibi la sera di lunedi scorso con la scusa di sollecitare i suoi buoni uffici ai fini della composizione della crisi in atto fra Mossadeq e l’opposizione parlamentare. Il complotto, realizzato con largo concorso di deputati e militari della vecchia guardia, era stato tramato tre giorni prima. Ashfartus fu drogato, caricato su una macchina, portato in montagna, seviziato, strangolato e abbandonato. La casa di Khatibi era stata abbondantemente profumata per neutralizzare l’odore del cloroformio usato per ridurre il generale in stato di incoscenza.
L’uomo del quale si fa più equentemente il nome è il generale Baluk Garai, al quale si attribuisce l’iniziativa del delitto per conto delle alte sfere dell’Esercito. Autore materiale del delitto si dice che sia un non meglio precisato Afciar, del quale stamane si diceva che era stato arrestato. Le indagini condotte dal Governo a tutt’oggi, dirette sistematicamente contro avversari di Mossadeq, hanno avvalorato l’ipotesi secondo cui a questo delitto seguirà un formidabile giro di vite nei riguardi dell’opposizione. Appare certo, in ogni caso, che a subirne le conseguenze sarà in particolare la frazione parlamentare che prende ispirazione dall’Ayatollah Kasciani, massima autorità religiosa dell’Iran, presidente della Camera dei Deputati e principale avversario di Mossadeq nella lotta per il potere. Infatti il figlio di Kasciani, Seyed Mustafà, è stato arrestato, come sospetto di complicità nell’assassinio di Ashfartus.