11 marzo 1953
Il caso della Miriella e del petrolio iraniano. Il giudice dà ragione agli italiani e torto agli inglesi
VENEZIA - Alle 11 di stamane il presidente del Tribunale, dott. Mastrobuono, ha consegnato alla Cancelleria, per la trascrizione, il dispositivo della sua ordinanza con cui si respinge la richiesta di sequestro delle 4.600 tonnellate di petrolio della Miriella presentata dall’Anglo Iranian. L’Anglo Iranian ha reso noto che ricorrerà immediatamente al Tribunale di Roma, dove ha sede la Compagnia «Supor» acquirente del petrolio trasportato dalla Miriella. L’ordinanza che ha dato ragione agli italiani contro gli inglesi recita tra l’altro: «Il petrolio oggetto della controversia fu preso in Persia dallo Stato persiano, in attuazione della legge di nazionalizzazione, e in Persia fu disposto di esso a favore della Supor, in conseguenza di contratto di compravendita. Tutto questo avvenne in conformità all’ordinamento giuridico dello Stato persiano: col che, si esclude la necessità di procedere ad alcuna valutazione della legge di nazionalizzazione, alla stregua dell’ordine pubblico. Tenuto conto che indubbiamente è un principio di ordine pubblico quello che la proprietà non può essere tolta senza indennizzo, si tratta ora di vedere se la legge di nazionalizzazione persiana contrasti o meno con tale principio. Ma dall’esame degli articoli 2 e 3 di tale legge e dall’impegno preso dal Governo persiano, di depositare presso la Banca Milli-Iran o presso qualsiasi altra banca fino al 25 per cento dei proventi normali derivanti dal petrolio, si deduce come la legge di nazionalizzazione non escluda l’attribuzione all’A.I.O.C. di un Indennizzo; non solo, ma contiene il non equivoco riconoscimento del diritto relativo». Il comm. Arnaldo Bennati, principale esponente della Supor, ci ha dichiarato che due petroliere, la Miriella e l’Alba, di 11 mila tonnellate quest’ultima, giungeranno tra breve ad Abadan, per caricare petrolio persiano. Il petrolio — anche quello sequestrato a Venezia, e che si trova attualmente In punto franco — verrà ceduto alle industrie italiane in compensazione con quanto le industrie stesse invieranno in Persia.