1 marzo 1953
Mossadeq destituisce i generali, ancora scontri a Teheran
Mossadeq, obbedendo a un appello di 28 parlamentari a lui fedeli, ha destituito il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Mahmud Bahmarst, e il capo della polizia, generale Afsciartos. Al posto del primo è stato designato il sottosegretario alla Difesa generale Taghi Riahi, ed al posto del secondo il generale Ginji. Quanto al capo della polizia, generale Afsciartos, il ministro Fatemi lo ha accusato di essersi reso irreperibile mentre la folla infuriava per le strade. L’annuncio delle due destitituzioni dava in mattinata nuova esca ai dimostranti che, inalberando gli uni grandi ritratti di Mossadeq e gli altri grandi ritratti dello Scià, si scontravano in vari punti della capitale. Ad ingrossare le file degli esaltatoti dello Scià contribuivano in misura sempre più grande i seguaci dell’Ayatollah Kasciani, mettendo in tal modo a nudo i veri termini della lotta per il potere in corso al Parlamento. Gli scontri venivano aperti da una battaglia a base di pietre e randellate, ancora prima dell’alba, nonostante il coprifuoco, nelle vicinanze dell’albergo Park, con grida di morte ed abbasso da entrambe le parti. La polizia riusciva a ristabilire l’ordine dopo due pesanti cariche. Un altro tentativo di dimostrazione veniva poco dopo sventato da importanti forze di polizia dinanzi all’abitazione di Mossadeq. Altri incidenti avvenivano poi nella piazza del Parlamento e in seguito al tentativo di occupare Radio Teheran da parte dei seguaci di Mossadeq.