26 gennaio 1980
Le confessioni di Casirati e l’alleanza tra terrorismo e malavita
Il patto d’alleanza tra i terroristi dell’Autonomia armata facenti capo, secondo le accuse, a Toni Negri, e i criminali comuni che avevano in Carlo Casirati il loro capo è stato sancito nel corso di una riunione avvenuta nei primi mesi del 1975 in una località del Veneto. Questo almeno secondo le dichiarazioni dello stesso Casirati ai giudici che lo hanno interrogato le scorse settimane in carcere. La prova di questa alleanza in un documento di 22 cartelle dattiloscritte e intitolato Tendenze e sviluppo della lotta rivoluzionaria nel nostro Paese, citato da Casirati, e trovato il 13 settembre 1978 nel covo di via Negroli dove venne arrestato Corrado Alunni.
La relazione per uso interno dei terroristi non porta alcuna firma ed è stata stesa nel settembre 1975. È suddivisa in sette parti o capitoli. Uno, il quinto, riguarda direttamente la confessione di Casirati. Si Intitola “Espropri” e dice: «Istanza Importante che è parte integrante della P.F. (parte finanziaria, ndr) è quella che provvede agli espropri e ai sequestri; gli espropri devono colpire i padroni nei loro santuari (banche) e con i sequestri si riprende loro ciò che hanno rubato attraverso lo sfruttamento del popolo; questo metodo afferma nella pratica la rottura ideologica con la concezione del mondo dei padroni. (Questa struttura ha una mobilità di quadri). Articolazione legale della P.F. è l’istituzione di una serie di attività commerciali che servono alle attività | clandestine». Casirati avrebbe avuto da Negri via libera anche per compiere altre azioni che non fossero soltanto furti, espropri e rapimenti. Tutto fa ritenere che ai «delinquenti comuni» si sia pensato di affidare, magari a titolo di appoggio «tecnico», attentati a cose e, magari, a persone.