22 dicembre 1979
Perché Negri, Piperno, Scalzone e gli altri sono sotto accusa
I nomi che ruotano intorno all’inchiesta sono famosi: Toni Negri, Franco Piperno, Oreste Scalzone, Emilio Vesce, Giuseppe Fioroni, Franco Tommei. È dal 1971, secondo gli inquirenti, che questi signori si conoscono e collaborano. Fondano una struttura denominata «Lavoro illegale», di cui Toni Negri sarebbe l’ideologo, Franco Piperno il braccio armato. Per operare, comunque, servono i soldi, è necessario quindi un aggancio con la delinquenza comune. Entra in scena a questo punto Oreste Strano, tipico esponente della mala che poi si politicizza. Con lui, Carlo Casirati, uno dei testi chiave nel processo Saronio, grande amico di Giuseppe Fioroni.
Dopo due rapine che vanno male il gruppo decide il salto di qualità. C’è Saronio, un uomo ricco e, per di più, un compagno che può finanziare il gruppo. Saronio viene rapito, lo stordiscono con il cloroformio, muore. Il processo di primo grado condanna come autori materiali: Giustino De Vuono (latitante) e Carlo Casirati. Oggi gli inquirenti ritengono che i cervelli dell’operazione siano proprio Toni Negri e il giornalista Franco Tommei.
Nel giugno del 1975, due mesi dopo il sequestro di Carlo Saronio, Alceste Campanile, un giovane militante di "Lotta continua", viene ammazzato con un colpo alla nuca alla periferia di Reggio Emilia. Il padre di Alceste, Vittorio Campanile, grida: «Gli assassini di mio figlio sono i suoi stessi compagni». Oggi, gli inquirenti’hanno la medesima convinzione: Campanile, avendo preso parte al rapimento di Saronio, si pente e il pentimento gli costa caro.
I nomi di Toni Negri, Franco Tommei e Oreste Strano ricorrono anche nell’ordine di cattura per l’attentato alla Face Standard di Fizzonasco: cinque miliardi di danni in un incendio che distrugge gran parte della fabbrica.
I magistrati dicono che esiste un accordo tattico ed operativo tra i gruppi di Pot. op. e Autonomia con le Brigate rosse. Negri e Curcio si sarebbero incontrati tre volte, nel 1972 1973 e 1974 a Milano, Torino e Bellagio. Si sarebbero divisi i compiti: le Br in guerra con la Fiat; i gruppi autonomi con | l’Alfa Romeo. C’è un episodio dimostrativo: il sequestro di Michele Mincuzzi alla fabbrica di Arese, per il quale Toni Negri ha ricevuto in carcere una comunicazione giudiziaria (Alberto Berticelli e Bruno Tucci sul Corriere della Sera).