22 dicembre 1979
Qualcuno in carcere ha parlato rendendo possibile la retata di ieri
Le rivelazioni che hanno permesso ai giudici la retata del 21 dicembre proverrebbero da un detenuto convinto a parlare soprattutto dalle attenuanti speciali previste dalle nuove norme antiterrorismo varate dal governo Cossiga per chi collabora concretamente alle indagini (l’articolo quattro del decreto legge, in vigore da pochi giorni, prevede la riduzione della metà della pena per il terrorista che «dissociandosi dagli altri aiuta). Come sempre, nel gioco delle illazioni, cominciano a circolare anche dei nomi, primo fra tutti quello di Carlo Fioroni, il famoso «professorino» in passato legato a Giangiacomo Feltrinelli» coinvolto in due degli episodi chiave dell’inchiesta, il sequestro dell’industriale milanese, Carlo Saronio, e l’attentato alla Face-Standard. A interrogarlo qualche giorno fa è stato il consigliere istruttore Achille Gailucci, titolare delle due inchieste principali sull’eversione, il caso Moro, e l’insurrezione armata contro i poteri dello Stato contestata nel luglio scorso a Toni Negri, Oreste Scalzone, Franco Piperno e agli altri leader di Autonomia operaia.