11 gennaio 1980
Morta Celia Sánchez Manduley
Morte di Celia Sánchez Manduley, 60 anni, figura chiave della rivoluzione cubana, compagna di lotte e consigliera (ma forse non amante) di Fidel Castro. L’ha uccisa un cancro. La voce, accreditata dalla stampa venezuelana, secondo cui a uccidere Celia sarebbe stato il fratello di Castro, Rául, al culmine di una lite finita a rivoltellate con Fidel sull’opportunità di mandare soldati cubani in Afghanistan, non ha mai trovato riscontri. Il 4 febbraio 1980 il Corriere della Sera ha pubblicato questa lettera: «Mi trovavo all’Avana con mia moglie proprio nei giorni il, 12 e 13 gennaio quando sarebbe avvenuta quella «sparatoria» tra i fratelli Castro, riferita anche dal Cor riere. Vorrei precisare che apprendemmo la notizia della scomparsa di Celia Sanchez dalla radio, credo 1*il sera, trasmessa da tutti gli altoparlanti della città proprio dalla voce commossa di Raul Castro. Da parte sua il quotidiano del PC Cubano, il Oranma annunciava l’evento e insieme le cause del decesso: «Un male incurabile malgrado tutti gli sforzi compiuti dai medici e un atto operatorio ne aveva Il numero speciale della Juventud Rebelde, dedicato esclusivamente alle esequie di Celia, ha messo in evidenza una enorme, imponente manifestazione di massa e insieme la presenza di Fidel e Raul Castro nella camera ardente e nel corso della stessa manifestazione. Desidero aggiungere che in quei giorni all’Avana, non abbiamo visto nessuna pattuglia militare, e ciò proprio per il fatto che non c’erano, ma solo il tranquillo movimento di una grande città, con qualche raro agente che regolava il traffico nei punti in cui era più intenso. E soprattutto nessun «giallo». Arnaldo Bera, Soresina (Cremona).»