10 gennaio 1980
Indira Gandhi trionfa nelle elezioni in India
NUOVA DELHI — Nel nuovo parlamento indiano il partito dl Indira Gandhi, destinata a tornare al potere come primo ministro, avrà una rappresentanza tale da poter controllare i due terzi dei voti, il che permetterà alla figlia del Pandit Nehru dl governare senza intralci ed eventualmente dl emendare la costituzione. Secondo gli ultimi dati (lo spoglio non era ancora terminato in alcuni collegi ieri notte) il partito del «Congresso Indira» ha già conquistato 330 del 465 seggi finora assegnati (su un totale di 525). Altri 21 seggi sono andati a partiti fiancheggiatori, fra cui un partitino regionale del Sud e la Lega islamica indiana. Solo 38 seggi sono andati finora al partito Janata «secolare» Lok Dal, del primo ministro in carica Charan Singh e 27 al partito Janata «del popolo» dl Jagjlvan Ram (che aveva 203 seggi allo scioglimento della camera In agosto). Il partito del Congresso V, membro dell’attuale coalizione di governo, ha conquistato finora solo 10 seggi. I comunisti marxisti ne hanno avuti 10 e il PC filosovietico 8. Ai partiti e ai deputati indipendenti sono andati gli altri 13. Dovranno ora passare due o tre giorni prima che i risultati definitivi possano esaere annunciati ufficialmente e che il presidente della Repubblica possa affidare ad Indira Gandhi la carica di primo ministro che già ha occupato per undici anni, dal 1966 al 1977. Tutti I maggiori esponenti del partito del «Congresso I» sono stati eletti alla Lok Sabba (la Camera bassa del parlamento); compreso II figlio di Indira, San-Jay Gandhi, eletto nel collegio di Amethl, nell’Uttar Pradesh, che tre anni fa lo aveva clamorosamente bocciato. La signora Gandhi (eletta a sua volta in due circoscrizioni) ha commentato con soddisfazione la vittoria del figlio ma ha promesso che non lo imbarcherà, come ministro, nel governo (dal Corriere della Sera)