2 gennaio 1980
Balza il prezzo dell’oro, corsa all’acquisto delle materie prime
Il vulcano in attività che covava sotto le ceneri del 1979 è esploso proprio tra San Silvestro e le prime ore di oggi: il prezzo dell’oro è letteralmente «schizzato» verso l’alto, con un balzo del 12 per cento, passando dai 509 dollari di venerdì 28 dicembre ai 569 dollari per oncia alla riapertura dei mercati dopo i due giorni di festa, il che è equivalso in Italia ad un prezzo di 14.600 lire al grammo. L’argento non è stato da meno: 12 mesi fa veniva venduto a 5 dollari per oncia (circa 140 mila lire al chilo) e oggi è balzato ieri 39 dollari (1 milione e 30 mila lire al chilo). Che cosa è dunque accaduto di cosi drammatico nelle 48 ore a cavallo tra l’anno vecchio e quello nuovo da far saltare i sismografi della finanza internazionale? Sostanzialmente sono tre 1 fatti nuovi: uno politico-militare, uno economico e uno finanziario. 1 - La situazione sullo scacchiere intemazionale è peggiorata precipitosamente proprio nella regione — quella che va dalle frontiere iraniane alla penisola araba — considerata più critica per lo sviluppo dell’economia internazionale: è qui che si trova il 65 per cento del petrolio disponibile nel mondo non comunista. 2 - Il prezzo medio del barile di petrolio prodotto dall’OPEC è salito di oltre il 25 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 1979 in virtù dei forti rincari che Nigeria, Algeria, Libia, Kuwait, Irak, Iran e Venezuela hanno applicato con decorrenza 1 gennaio 1980. I greggi più pregiati saranno venduti a 35 dollari per barile, il che equivale ad un prezzo rincarato del 145 per cento rispetto alla fine del 1978. Sono aumenti suscettibili di ulteriori variazioni senza preavviso 3 - L’Iran ha trasferito segretamente dalle banche europee verso banche di altri Paesi (in particolare, sembra, verso Libia e Algeria, cioè le roccaforti musulmane più oltranziste) buona parte dei fondi — ammontanti a circa 13 miliardi di dollari — detenuti all’estero. Teheran ha voluto cosi mettersi al riparo da eventuali sanzioni economiche che gli alleati occidentali potrebbero varare nei prossimi giorni (Paolo Glisenti sul Corriere della Sera)