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 1980  gennaio 27 Domenica calendario

In Jugoslavia è già entrato in funzione il sistema collegiale del dopo-Tito

Ronchey sulla Jugoslavia: «Fra un bollettino e l’altro della clinica di Lubiana, fra una giornata di neve e una di sole lungo il Danubio, a Belgrado s’è avuta la prova generale del «dopo Tito». O forse, tacitamente, il «dopo Tito» in Jugoslavia è già cominciato. Il precetto dei pubblici poteri è sdrammatizzare le incognite della successione, anche se alle frontiere e negli aeroporti l’esibizione di armi e armati ha voluto testimoniare una rigorosa vigilanza. Sul momento la condotta degli affari istituzionali e affidata alla trojka  Kolisevsky-Doronjsky-Dragosavac, che opera su delega del  presidente «a vita» della Repubblica federale. Ma i successori dello stari, il vegliardo giunto alle soglie degli 88 anni, dovranno affrontare  complessi problemi, che riguardano l’assetto del potere politico, l’instabilità economica, i difficili rapporti con il mondo sovietico.
L’eredità di Tito, che per trentacinque anni è stato come un re non coronato degli  jugoslavi, dev’essere assunta da un’oligarchia  paritaria. Ogni potestà sarà collegiale e  impersonale, sia tra i nove componenti del Presidium al vertice dello Stato, sia tra quelli al vertice del partito, con la rotazione annuale delle funzioni di presidente nell’uno e nell’altro consesso. Ci sarà dunque un presidente della presidenza collettiva, non un presidente della  Repubblica. Ma non si sa come e quanto a lungo potrà reggere il collegialismo, predisposto dalla Costituzione del 1974 per volontà dello stesso Tito. Un sistema simile, che presuppone costumi politici da quieti e concordi cittadini svizzeri, dovrà funzionare sotto il peso delle ataviche discordie che turbano la convivenza delle sei repubbliche federate e dei gruppi linguistici o religiosi, senza tradizioni di tolleranza  liberale, nell’instabilità d’una economia stretta fra i costosi esperimenti dell’autogestione  industriale e l’iperinflazione ormai cronica, dinanzi ai pericoli che incombono sulla società di frontiera tra l’Est e l’Ovest con la seconda guerra fredda (leggi qui il resto).