17 gennaio 1980
La gamba di Tito peggiora, forse si dovrà amputarla
BELGRADO — La gamba di Tito peggiora e un secondo, radicale, intervento chirurgico sembra imminente. Vladimir Bakaric, il numero due della gerarchia jugoslava, si trova a Lubiana per tenersi in contatto diretto con i medici che curano il maresciallo. L’amputazione presenta rischi e anche i risvolti politici di una decisione che si apre sull’incertezza devono essere tenuti in considerazione. Tito in sostanza sta superando gli effetti dell’anestesia e la febbre è stata domata con i medicamenti, ma la malattia alla gamba oggi impedisce la guarigione e domani potrebbe aggredire definitivamente l’intero organismo.
Gli organi di sicurezza del Paese cominciano a dare segni di nervosismo: ovunque sono stati intensificati i controlli col risultato che sono stati compiuti i primi arresti. Dove e in quali circostanze non è chiaro e le informazioni più accreditate dicono genericamente che nove o dieci nazionalisti croati (che non devono necessariamente appartenere a formazioni «ustascla») sono stati sorpresi dalla polizia con le armi in mano. Alcuni affermano che gli arresti sono avvenuti la notte scorsa a Belgrado, altri che sono avvenuti in altrettanti centri della Serbia.