Corriere della Sera, 2 marzo 1979
Tags : Barbara Azzaroni • Brigate rosse • Cronaca • Terrorismo
Biografia di Barbara Azzaroni
Barbara Azzaroni, Rimini 2 febbraio 1950 - Torino 28 febbraio 1979
BOLOGNA – Arruolata al terrorismo da Corrado Alunni. «Ha preso il mitra in mano per amore» dicono adesso, con parole che indulgono allo stile minore del «fumettone», in alcuni ambienti che Barbara Azzaroni ha frequentato prima della latitanza. Il suo «chi è?» risulta scarno, prima di questa morte violenta e dell’incontro con il numero uno di «Prima linea». Era considerata una brava impiegatina. La solita fotografia superficiale ritagliata addosso dalle abitudini; la casa, i negozi, la scuola. Ora disegneranno su di lei altri tratti. Per qualcuno, che a Bologna divora le cronache della violenza politica, è già diventata la Mara Cagol di Prima linea. La vocazione di Barbara Azzaroni al terrorismo sembra cresciuta in fretta. Un percorso che passa dal rapporto con un altro giovane dell’ultrasinistra a quello con Alunni. Siamo nel post «marzo bolognese». Finita la fiammata della ribellione di piazza, si rafforza l’esercito delle «talpe» del terrorismo.
Nata a Rimini il 2 febbraio del 1950, è venuta presto a Bologna, dove si è sposata con Giancarlo Busi, animatore di una radio privata della sinistra. Un matrimonio finito con la separazione. Con Barbara è rimasta la figlia, che ora ha dieci anni. Abitano in via San Vitale 28, nel cuore del centro storico bolognese, assieme alla madre dell’Azzaroni, che ha fatto la bidella, vivono in condizioni molto modeste. La giovane lavora nella segreteria di un asilo nido, e all’inizio con soddisfazione di tutti. Ha in tasca il diploma di maestra e l’aspirazione a fare qualcosa di meglio, di più grande che l’impiegata. Si è iscritta all’università. Nella metà dello scorso anno diede le dimissioni dal posto che aveva nell’asilo. Troppe assenze ingiustificate, i superiori le avevano fatto capire che era meglio restasse a casa. È in questo periodo che incomincia la metamorfosi. Nel suo passato recente Barbara aveva la presenza in «Potere operaio», si era data da fare in un giornalino che si chiamava «Giù la testa». Nell’area di «Autonomia» era conosciuta, ma la polizia e carabinieri di cono semplicemente: «Sì, era in piazza in tutte le manifestazioni. Niente di più»
Quando viene arrestato Maurice Btgnami, un giovane dipendente comunale trovato con documenti in bianco rubati all’ufficio anagrafe del comune di Portici, nel marzo del 1977, Barbara Azzaroni lo va a trovare più volte in carcere. Con i biglietti di richiesta colloqui lascia una traccia ed è una traccia fondamentale perché lettere con la stessa calligrafia saranno trovate in settembre nel covo milanese di Corrado Alunni. Dalla relazione con Bignami a quella con l’organizzatore di Prima linea. Alunni a Milano viveva sotto il nome di Massimo Turicchia, architetto bolognese, collega d’ufficio dello stesso Bignami, che da allora non è più rintracciabile. E Turicchia, che aveva denunciato in ritardo il.furto dei documenti successivamente è finito in carcere. Barbara Azzaroni, subito dopo l’arresto di Alunni, fu colpita da ordine di cattura per partecipazione a banda armata e associazione sovversiva.
vedi anche su wikipedia la biografia del padre, Alfredo Azzaroni