9 gennaio 1979
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Morte di Pierluigi Nervi
ROMA — È morto a Roma nella sua abitazione di lungotevere Arnaldo da Brescia l’ingegner Pierluigi Nervi, uno dei pochi progettisti italiani che ha raggiunto un’incontrastata fama mondiale. Aveva 87 anni. I funerali si svolgeranno venerdì, alle 10, nella chiesa di Santa Maria del Popolo. Nato a Sondrio nel 1981 e laureatosi a Bologna in ingegneria nel 1913, Nervi si trasferì a Roma dove a partire dal 1946 tenne la cattedra di Tecnologia e tecnica delle costruzioni presso la facoltà di Architettura. È stato chiamato il «poeta del cemento armato» perché predilesse questo materiale che, prima di lui, come egli stesso disse, era considerato «il servo umile dell’edilizia, qualcosa che bisognava nascondere» e che egli, invece, mise in vista conferendogli un alto valore estetico oltre che funzionale. Il suo nome è legato a diversi dei maggiori esempi dell’architettura moderna, in Italia e all’estero, nati da un’intuizione creativa prima ancora che dai calcoli, usati successivamente, come conferma. La sua opera più recente è la nuova sala delle udienze in Vaticano, tra le prime ci sono le aviorimesse di Orbetello e di Orvieto, distrutte dall’ultima guerra ma tuttora ricordate come autentici capolavori. Portano ancora la sua firma il Palazzo e il Palazzetto dello Sport dt Roma, il Palazzo del Lavoro costruito per «l’Italia ’61» a Torino, l’autostazione al ponte George Washington a Nuova York, la sala delle Conferenze dell’UNESCO a Parigi, la stazione ferroviaria di Savona. Nervi collaborò anche con Giò Ponti alla costruzione del grattacielo Pirelli di Milano.
Leggi qui l’articolo di Leonardo Benevolo