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 1979  dicembre 06 Giovedì calendario

Per via dello scandalo Eni-Petromin, gli arabi ci tolgono il petrolio

ROMA — «In riferimento al nostro incorro dei giorni scorsi a Londra e alle affermazioni pubblicate sui giornali italiani e riprese da vari organi  d’informazione in tutto il mondo ... le comunichiamo che in accordo alle istruzioni ricevute dalle autorità responsabili, le  forniture di petrolio in base al  contratto Petromin-Agip sono  sospese con effetto da oggi e fino a nuova comunicazione». Con questo telex di poche righe in inglese, Indirizzato al presidente dell’ENI Giorgio Mazzanti, la Petromin, ente  petrolifero di Stato dell’Arabia Saudita, è intervenuta ieri  ufficialmente nella vicenda delle tangenti ENI annunciando una decisione che rischia di avere pesanti conseguenze per il  nostro paese. Saltano cosi, a  meno di un ripensamento del  governo di Riad (presso il quale il presidente del consiglio  Cossiga si sta muovendo a livello diplomatico), dieci milioni di tonnellate di greggio che  sarebbero dovute arrivare in  Italia nel giro di due anni: 5  milioni l’anno prossimo e 5 milioni nel 1981. Dopo la decisione dell’Arabia Saudita il nostro «buco» per il 1980 passa  automaticamente a 28 milioni di tonnellate, quasi un terzo del fabbisogno.