10 febbraio 1980
Carlo Maria Martini entra in Milano
Carlo Maria Martini fa il suo ingresso, a piedi, nella diocesi ambrosiana, dicendo "Vengo da lontano, come Paolo, con titubanza". Succede al cardinale Giovanni Colombo. Più tardi, ricordando quel momento, scrisse: «Mi riconoscevo nella confessione di Pietro: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore" (Lc 5,8); sperimentavo infatti un senso di indegnità e di confusione, percepivo tutta la mia fragilità e inadeguatezza, ma insieme nutrivo la fiducia che Dio non avrebbe abbandonato il suo discepolo. Avvertivo mie le parole di Isaia - ascoltate nella prima lettura di quella stessa Messa -: "Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono!" (Is 6,5), parole così vicine alla dichiarazione di Pietro. Percepivo tuttavia nella profondità del mio cuore che Gesù stava dicendo proprio a me, in modo nuovo, le parole rivolte a Pietro: "Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini" (Lc 5,10). A distanza di oltre vent’anni avverto il bisogno profondo di ringraziare Dio perché la promessa è stata mantenuta al di là di ogni mia attesa».