Corriere della Sera, 9 marzo 2017
Tags : Violenza sulle donne Italia
La ex moglie di Muccino: «Gli anni violenti con Gabriele»
«Da dieci anni il mio ruolo di moglie e di madre è stato offeso e bistrattato. Ho dovuto camminare a lungo a testa bassa. Oggi ho ottenuto un vero e proprio riscatto e posso finalmente camminare a testa alta», così Elena Majoni, violinista ed ex moglie di Gabriele Muccino.
Flashback sull’estate di dieci anni fa: finisce il matrimonio durato sei anni da cui è nato un figlio nel 2003. Si conclude con reciproche accuse e clamore mediatico data la risonanza del nome di lui, ma anche con una coda imprevista: la denuncia da parte di lei di violenza nei suo confronti. Da uno come Gabriele Muccino non te lo saresti aspettato: che il regista sensibile e romantico de «L’ultimo bacio» e «L’estate addosso», fra i pochi italiani idolatrati a Hollywood, potesse alzare la mani su una donna ed essere sospetto protagonista di violenza contro la sua ex moglie. E difatti dopo lo sconcerto iniziale per lungo tempo in pochi ci hanno creduto, e la vicenda si era trascinata in tribunale anche se la ex moglie lo accusava di averla schiaffeggiata così violentemente da danneggiarle un timpano e procurarle una lunga cicatrice dietro la tempia, effetto non da poco per lei che di professione faceva la violinista.
Il processo si era chiuso senza condanna anche perché il testimone principale della violenza era Silvio Muccino, fratello minore di Gabriele, regista e attore a sua volta, che in un primo tempo non aveva confermato i fatti in tribunale. Poi, non senza interni drammi emotivi e pubblici conflitti con fratello e famiglia, il giovane Muccino ha cambiato la sua decisione e nel 2015 ha rilasciato a Elena una propria dichiarazione scritta da depositare in tribunale. Come ha poi dichiarato, intervenendo nel 2016 a «L’Arena» di Massimo Giletti, in un primo tempo aveva reso falsa testimonianza per proteggere Gabriele e la famiglia. «A questo punto è necessario per me parlare. Elena l’ex moglie di mio fratello non è solo una violinista straordinaria, parla cinque lingue ed era molto innamorata di mio fratello. Lei mi chiamava per cercare di capire il perché della gelosia smodata di Gabriele. Mi raccontava che era molto aggressivo, veniva alle mani e cercava me nel tentativo di risolvere quel quadro molto complesso che era il quadro di Gabriele» racconto Silvio. Promettendo che in seguito non sarebbe più tornato sull’argomento.
In tutto questo tempo Elena è rimasta in silenzio ma sente di poter parlare, dopo che anche la sua vicenda di divorzio si è conclusa con una decisione della Corte d’appello di Bologna che le ha riconosciuto l’affido esclusivo del figlio, già ottenuto in primo grado dal Tribunale di Ravenna, ribaltando il precedente regime di affido condiviso, grazie al lavoro dei legali Rosella Festa e Virginia Lusa del Foro di Bologna. «È stata dura non replicare, ma ho preferito pensare a mio figlio e aspettare che la giustizia facesse il suo corso. Ora posso finalmente riprendere a vivere. Non sono una bugiarda non lo sono mai stata. L’episodio è avvenuto mentre eravamo in vacanza d’estate in Toscana a seguito di un banale diverbio. Gabriele mi ha dato uno schiaffo a mano aperta. Mi sono recata a Roma al pronto soccorso e poi ho sporto denuncia. Prima di denunciare ho sopportato troppo» sostiene oggi.
La sua vicenda si è inserita in una complicata storia di amore-odio fra i due fratelli che è esplosa sui media con accuse reciproche chiamando in causa anche oscure storie familiari, ribaltando con accenni mai chiariti l’immagine di una famiglia (quasi) perfetta. «So che Silvio ha sempre sofferto molto per quella testimonianza. È uno dei motivi principali per cui ha rotto con la sua famiglia. Conoscendolo sapevo che prima o poi avrebbe fatto emergere la verità. Il suo gesto, a mio parere, è stato importante sia ai fini giudiziari che per la mia personale credibilità».
È per questo, ma anche per poter essere di conforto, per quanto remoto, alle tante donne che spesso sopportano troppo, anche in coppie meno smart della sua, che Elena vuole dare il suo messaggio: «Ahimè non tutte le donne che subiscono violenze hanno la mia stessa fortuna perché prive di testimoni che si fanno avanti in loro difesa com’è accaduto a me con Silvio Muccino, o perché schiacciate da personalità prevaricatrici violente e intimidatorie. Spero che le mie parole possano sensibilizzare la coscienza pubblica anche nei confronti delle tante donne che ancora adesso camminano a testa bassa».