Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 6 dicembre 1999
Silvano Morachioli, di anni 78, ufficiale della Marina mercantile in pensione, e la sua seconda moglie, Nicoletta Nicolella, di anni 79, ex preside di liceo, uccisi a coltellate nella serata di giovedì 25 novembre dal nipote acquisito Simone Fazio Morachioli, di anni 20
• Silvano Morachioli, di anni 78, ufficiale della Marina mercantile in pensione, e la sua seconda moglie, Nicoletta Nicolella, di anni 79, ex preside di liceo, uccisi a coltellate nella serata di giovedì 25 novembre dal nipote acquisito Simone Fazio Morachioli, di anni 20. Costui, figlio di D’Amato Pia, di anni 41, originaria di Ercolano, titolare di una rosticceria, sposata in seconde nozze con Morachioli Gianluca, di anni 40, disoccupato, figlio di Silvano, non faceva che chiedere ai nonni, ricchi sfondati, soldi per sé e per sua la famiglia assillata dai debiti.
• Carcere circondariale di Chiavari, sabato 27 novembre. Ore 20.35. Alla presenza del sostituto procuratore Margherita Ravera, del maggiore Filippo Ricciarelli, del capitano Corrado Scattarettico, riprende l’interrogatorio di Simone Fazio Morachioli, assistito dall’avvocato Federico Mallucci. Alle 18.10 il fermato aveva sostenuto: «Non ho niente da dire». Alle 18.30, aveva raccontato d’aver fatto visita ai nonni, giovedì pomeriggio: di aver parlato con loro, e di aver lasciato l’appartamento mezz’ora più tardi.
Vuole aggiungere qualcosa?
«Desidero integrare quanto da me dichiarato precedentemente».
Partiamo da giovedì pomeriggio.
«Ho trascorso la prima parte del pomeriggio con degli amici, al bar. Verso le 18 sono arrivato in via Dante, ho parcheggiato davanti al bar Verdi. Alle 18.10 ho citofonato: mi ha risposto mia nonna, mi ha detto di salire. stata lei ad aprirmi la porta: sono entrato, abbiamo parlato per circa una mezz’ora. Eravamo in sala, vicino alla libreria».
A questo punto Simone Fazio Morachioli racconta dell’ennesima discussione con i nonni. Dice che ha bisogno di soldi.
«Il nonno mi ha risposto che mi aveva già dato 25 milioni per comprare il furgone, e che si era rivolto all’avvocato perchè non voleva più darmi una lira».
Lei cosa ha fatto?
«Gli ho detto che mio padre, cioè suo figlio, non ce la faceva a tirare avanti. Io ho vent’anni, già per me è praticamente impossibile trovare un lavoro. Mio padre ha più di quarant’anni, pensate che sia facile essere assunti a quell’età? E mia madre sta male, soffre di esaurimento nervoso».
Cosa le hanno risposto?
«Che mio padre era solo un fannullone. E che mia madre non aveva nessuna malattia».
• Cosa è successo?
«Ho fatto per andare via. Ma sulla porta ho colpito la nonna con un pugno. caduta per terra, non si muoveva più. Il nonno è arrivato, s’è spaventato: gli ho detto che si era sentita male, di andare a telefonare per un’ambulanza. O qualcosa del genere. L’ ho seguito, e ho colpito anche lui con le mani».
Perchè li ha uccisi?
«Non lo so. In tasca avevo un coltello. La lama è lunga più di quattro dita. Li ho colpiti. C’era molto sangue».
Che ora era?
«Non so, le sette passate. Forse le otto. Sono uscito, sono corso a casa dai miei. A Sestri Levante. Gli ho raccontato tutto. Ho fatto il bagno. Poi abbiamo messo i vestiti sporchi di sangue (un giubbotto, una felpa, una camicia, un paio di jeans, le calze bianche, le scarpe da ginnastica) in alcuni sacchetti. E siamo usciti per buttarli via, nei cassonetti dell’immondizia. Il coltello invece l’ho gettato in mare: dal muro vicino all’ex colonia Faro».
Simone Fazio Morachioli ha raccontato anche di essere andato a casa di Sonia Franceschi, la fidanzata, e di averle raccontato tutto. Ma giura che in precedenza non le aveva mai parlato del suo progetto di morte.
Quando ha deciso di uccidere i suoi nonni?
«L’idea mi è venuta solo due giorni prima, martedì. Ma non ne ho mai parlato con nessuno. Non ero neppure sicuro che avrei trovato il coraggio di farlo. Anche giovedì: volevo solo parlare con loro, convincerli a darmi i soldiª