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 2001  agosto 28 Martedì calendario

Il caldo complica la vita dei nostri bambini perché, sudando di meno, il loro organismo non riesce a liberarsi del calore

• Il caldo complica la vita dei nostri bambini perché, sudando di meno, il loro organismo non riesce a liberarsi del calore. Ma non è il clima l’unico responsabile dei malesseri che provocano la perdita di liquidi: ci può mettere lo zampino anche un virus che appare al microscopio a forma di ruota. «Si tratta del Rota virus, che causa infezioni gastrointestinali», avverte il professore Vito Console, primario di Neonatologia all’ospedale milanese Niguarda. «Il problema si manifesta con dolori addominali, diarrea e vomito: tutto questo provoca la perdita di sali con la conseguente disidratazione del bambino».
• Se il bambino ha un leggero mal di pancia, nausea e mal di testa. Non è un guaio serio. Può capitare dopo una lunga sosta in automobile o al ritorno dalla spiaggia. Il suo organismo ha subìto uno stress da calore. Non è un guaio serio, ma d’ora in poi proteggetelo dalla calura sia in auto sia al mare. Non forzatelo a mangiare, fatelo stare in casa, in un ambiente fresco, mettetegli un pigiamino di cotone e fatelo bere molto: tè, camomilla e succo di mela. • Il bambino ha leggeri attacchi di diarrea, si lamenta per i dolori alla pancia, dice che gli viene da vomitare. C’é la possibilità che si tratti di una lieve gastroenterite. Niente di grave, ma, per sicurezza, fate una telefonata al pediatra. Fategli bere soluzioni saline a base di sodio, cloruro, potassio (si trovano in farmacia) per ripristinare i liquidi. Quanto al cibo non dategli nemmeno un biscotto, deve rimanere digiuno. • Il suo colorito è spento, pallido. Ha forti attacchi di diarrea, accompagnati da vomito. Vi accorgete che sta perdendo peso. il caso di cominciare a preoccuparsi: se il bimbo, dopo un solo giorno, ha perso mezzo chilo bisogna correre ai ripari. Anche in questo caso l’antidoto è la soluzione salina. Ma se il bambino, a causa del vomito, non riuscisse a trattenerla, l’alternativa è l’assunzione dei sali per via intramuscolare. • La sua pelle sembra un po’ più scura, sembra quasi bluastra, è diventata secca. Potrebbe trattarsi di un evidente segnale, anche se raro, di seria disidratazione. Il bambino ha perso troppi liquidi. Ciò influisce sulla circolazione, rallentando il flusso sanguigno nei vasi e riducendo l’ossigenazione dei tessuti. Non vi allarmate, ma in questo caso è meglio rivolgervi al pronto soccorso: vostro figlio ha bisogno di reintegrare velocemente i sali con delle flebo di soluzione fisiologica.
• Per aiutare i bambini a recuperare i sali minerali persi con la disidratazione potete seguire anche il metodo naturale suggerito dalla dottoressa Clementina Cagnola, farmacista ed erborista. «Preparate un decotto dalle proprietà rimineralizzanti», spiega Cagnola, «mettete due cucchiai di semi di erba medica in mezzo litro d’acqua, versate in un pentolino. Ponetelo a fuoco basso e copritelo. Dopo un quarto d’ora colate e mescolate il decotto al succo di mela biologico, in parti eguali. Riponete in frigo, aggiungete un po’ di miele per rendere più gradevole la bevanda. A seconda dell’età regolate le dosi; per un bambino di due o tre anni, mezzo bicchiere una, due volte al giorno, fino ad arrivare per i più grandi a due bicchieri colmi».
• Prima di prendere il sole occorre fare uno scrub che elimini le cellule morte rimaste in superficie. E se al mare ci siete già, anzi, le vacanze sono quasi terminate? Fatelo ugualmente: meglio anticipare la caduta adesso che avete ancora qualche giorno di sole per scurirvi, piuttosto che doverla subire una volta tornate in città. Chi si scotta paga due volte, la prima perché la pelle brucia e non può esporsi al sole per qualche giorno. E la seconda perché si ritrova con delle bolle che poi, spaccandosi, si trasformano in altrettante lamelle sollevate... e non si può far altro che toglierle. Se diminuite i condimenti rischiate di ritrovarvi con una pelle ancora più arida di quello che il sole sta già procurandovi. Fare il bagno in piscina e, soprattutto, non sciacquarsi bene dopo, è un errore. Perché il cloro elimina il film idrolipidico che protegge la pelle peggio di un sapone scadente. Non usate abbronzanti a filtro basso, o senza filtro del tutto. La pelle si scurisce di più, ma contemporaneamente diventa ruvida come il cuoio, e perde di elasticità. E anche questo provoca spellature. Ricordate che il rientro a casa è il momento più a rischio di tutti, sia che saliate su un aereo sia che vi accontentiate di un treno (o di un pullman, o di un’auto). l’aria condizionata alzata al massimo che essicca la pelle: proteggetevi coprendovi molto, con camicie a maniche lunghe, e tenete a portata di mano una bottiglia d’acqua per bere appena vi sentite la gola secca. Poi passate spesso un po’ di idratante sulle zone esposte senza sentirvi imbarazzate da chi sta seduto vicino e vi guarda magari un po’ scandalizzato. Una volta tornate a casa, resistete al caldo cittadino sventolandovi quanto vi pare. Ma non accendete il ventilatore, e se dovete andare a lavorare in locali dove c’è un condizionamento generale forte coprite gambe e braccia il più possibile. E in faccia mettete un prodotto idratante. I bagni con prodotti molto schiumogeni potrebbero inaridire la pelle e aumentare la desquamazione. Limitatevi a fare delle docce tiepide lavandovi con un sapone neutro, oppure con un olio da bagno. Evitate di usare prodotti molto profumati e soprattutto di spruzzarvi il profumo direttamente sulla pelle. Tutti i prodotti che contengono alcol, infatti, essiccano la pelle e, se non volete inaridirla più di quello che è già, vi converrebbe seguire il metodo che propone la cosmetologa americana Estée Lauder: disegnare con lo spray un cerchio di goccioline davanti a voi e... saltarci dentro subito dopo. Vi rimane addosso un buon odore senza fare guai. Meno bevete, meno la pelle è idratata, meno potrete combattere le orribili pellicine che si sollevano. Obbligatevi a bere almeno due litri di liquidi al giorno: col caldo che fa, statene certe, non sarà un grande sacrificio.