Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 aprile 2004
Domenica, 11 aprile 1954
• Domenica, 11 aprile 1954. Arriva la 600
Dal 31 di marzo la Borsa è chiusa. Riapre lunedì 12 e le Fiat chiudono a 690 lire (oggi 8,66 euro). Sulle colline intorno a Torino i collaudatori mettono alla frusta la 600. Sarà in vendita all’inizio del 1955. I dipendenti del gruppo sono circa 70mila. Eni, Fiat, Pirelli e Italcementi danno vita alla Sisi che presenta il progetto di una strada con pedaggio sul tracciato Milano-Napoli.
• Sabato, 11 aprile 1964. La Fiat apre all’Urss
Oggi un’azione Fiat vale 1.702 lire, pari a 14,71 euro. La Fiat fonda, insieme ad altri, la camera di commercio italo-sovietica. Solo tre anni dopo costruirà lo stabilimento di Togliattigrad: produrrà la 124. I dipendenti di Mirafiori sono quarantamila, il triplo del ’54. I nuovi sono giovani e vengono quasi tutti dal Sud. La popolazione di Torino e dei 23 comuni della sua cintura raddoppia.
• Giovedì 11 aprile 1974. Le Br ai cancelli
Oggi un’azione vale 1.785 lire, pari a 8,88 euro. La Fiat è in affanno. Lo shock petrolifero del 1973, l’Iva aumentata e l’inflazione al 23% abbattono le vendite: -33%. In 12 mesi il listino Fiat cresce del 50%. Il 3 ottobre si chiede la cassa integrazione per 70.000 operai, quasi la metà dei dipendenti dell’auto. Ci sono violenti scioperi a Torino, le Br picchettano i cancelli.
• Mercoledì 11 aprile 1984. Ecco i robot
Un’azione Fiat vale 4.045 lire, pari a 4,51 euro. Circa un anno prima, a Cape Canaveral, è stata presentata l’auto della rinascita, la Uno, riuscita creatura dell’ingegner Ghidella. I dipendenti Fiat auto sono 82.000: nel 1980, anno della marcia dei Quarantamila, erano 137.000. Crolla l’assenteismo, l’autunno caldo è solo un ricordo, nella nuova Mirafiori lavorano i robot.
• Lunedì 11 aprile 1994. La fine di un’era
Un’azione Fiat vale 6.546 lire, pari a 4,20 euro. Cuccia presta 5.000 miliardi di lire all’azienda e impone un sindacato azionario con Generali, Deutsche Bank e Alcatel. Amministratore delegato è Romiti, che succederà a Gianni al posto di Umberto. Gli Agnelli non sono più i padroni assoluti. I dipendenti di tutto il gruppo sono 230mila. Nel 1980 erano 350mila.