Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 22 marzo 2004
Affari & Finanza, lunedì 15 marzo Martha Stewart, la gelida regina americana del fai-da-te, andrà sicuramente in prigione per almeno un anno
• Affari & Finanza, lunedì 15 marzo
Martha Stewart, la gelida regina americana del fai-da-te, andrà sicuramente in prigione per almeno un anno. Le possibilità di essere assolta in appello sono davvero scarse. Il tribunale federale di Manhattan non l’ha incriminata per insider trading, ma per complotto, falsa testimonianza e intralcio della giustizia. L’ha incriminata per aver mentito su un ovvio atto di insider trading. Per non perdere 55 mila dollari sul crollo impellente delle azioni ImClone Systems Inc. il 27 dicembre del 2001, Martha Stewart ora rischia di vedere andare in fumo l’impero che ha costruito e che valeva 900 milioni di dollari quando fu quotato alla Borsa di New York nell’ottobre del 1999. Lei è proprietaria del 61 per cento delle azioni della Martha Stewart Living Omnimedia Inc., le cui azioni hanno perso il 40 per cento del loro valore nel 2003, quando il processo era ancora alle porte.
Dopo la condanna, lo scorso 5 marzo, è iniziato un tracollo in Borsa di epiche proporzioni. Quel venerdì le azioni hanno perso il 23 per cento, lunedì 8 marzo l’8 per cento, martedì il 3 per cento. Secondo molti analisti americani il titolo può ancora perdere dal 30 al 40 per cento del suo valore. Ora un’azione vale circa 9 dollari, contro i 16,20 dollari del 2002. Un bilancio destinato a peggiorare se il gruppo dovrà incominciare a bruciare le riserve (169 milioni di dollari in contanti e nessun debito) per far fronte a perdite potenziali molto alte. Nel 2002 Martha Stewart era uno dei marchi più forti sull’intero territorio americano. Che cosa ha potuto provocare un simile tracollo in un arco di tempo così breve?
• Martha Stewart, che oggi ha 62 anni, ma che fino a poco tempo fa ne dimostrava almeno dieci di meno, è nel suo ufficio il 27 dicembre del 2001. Perfezionista, maniaca del controllo e lavoratrice accanita, la figlia di immigrati polacchi cresciuta nel New Jersey non è il tipo da vacanze ai Caraibi. La Stewart riceve una telefonata dal suo agente di Borsa che allora lavorava alla Merrill Lynch, Peter Bacanovic, che la avverte che Sam Waksal, amministratore delegato di ImClone Systems, una compagnia di biotech, sta disperatamente tentando di vendere un forte quantitativo delle azioni del suo gruppo con la massima fretta. La Stewart conosce bene Waksal perché era stato fidanzato con sua figlia Alexis.
Il problema era che all’indomani la potentissima FDA (Food and Drug Administration) avrebbe bocciato un farmaco anticancro creato da ImClone che si chiama Erbitux e che, ironicamente, ora è stato riabilitato dalla stessa FDA. Visto il prevedibile crollo a breve delle azioni ImClone, la Stewart decide di mettere rapidamente sul mercato le 3 mila e 298 azioni che possiede. La Stewart e Bocanovic hanno sostenuto la tesi che il broker aveva l’ordine di disfarsi delle azioni se il loro valore dovesse scendere sotto ai 60 dollari. Ma le testimonianze di entrambi i loro assistenti sono state determinanti nel farli condannare per complotto, falsa testimonianza e intralcio alla giustizia. L’insider trading è un reato molto grave negli Stati Uniti. Se avessero entrambi ammesso subito la colpa, se la sarebbero probabilmente cavata con una multa, anche se accompagnata da una gran brutta figura.
• Per non dover incamerare una perdita secca di 55 mila dollari, la Stewart, sull’onda dello scandalo che ha preceduto il processo, ha ammesso di aver subito perdite nel 2003 nell’ordine di 400 milioni di dollari dovute al declino del valore del suo gruppo, spese legali e opportunità di lavoro andate perse. La donna che è riuscita a far sentire inadeguate tutte le casalinghe d’America con il suo incrollabile perfezionismo, era pagata 7 milioni e 700 mila dollari l’anno dalla sua azienda, fra salari e possibilità di filmare i programmi televisivi di successo nelle sue varie case sparse fra Long Island, il Connecticut e il Maine. Ma, come fanno notare in America, non si possono fare programmi televisivi in una cella di prigione. E mentre gli sponsor pubblicitari avevano già iniziato a disertare i suoi giornali, tra cui il più famoso è ”Martha Stewart Living”, ora i grandi network stanno tutti cancellando i suoi show. La sopravvivenza del marchio è in serio pericolo. Senza di lei forse è impossibile.
• Non c’è dubbio che questa è una sentenza esemplare. In un’America scossa dagli scandali finanziari, dove però non c’è ancora stata una condanna neanche nel caso Enron, la giustizia americana ha voluto rendere chiaro che nessuno è al di sopra della legge. Martha Stewart non è stata condannata solo per aver mentito, ma anche per la sua arroganza, la sua ricchezza, i suoi amici ben informati, la sua disinvoltura e il suo rifiuto di scendere a patti con la realtà. stato messo in guardia un mondo che si passa le dritte per fare soldi in Borsa forse con eccessiva nonchalance.
Prima di Martha nessuno, forse, ha mai preso una torta di mele così sul serio. Nessuno ha mai considerato che insegnare a ridipingere un armadio o a cucirsi delle tendine nuove per la finestra del bagno fossero attività su cui fondare un impero. E nessuno, prima di lei, ha mai pensato che le virtù domestiche potessero diventare le fondamenta di una società quotata in Borsa.
Martha Stewart, bionda con gli occhi azzurri, è stata inserita dal mensile americano ”Fortune” nella lista delle 50 donne più potenti d’America nel 1998 e nel 1999. Per ”Time” è stata addirittura fra le 25 persone più influenti d’America nel ’99. Potere di un’impeccabile mousse al cioccolato, di una perfetta bordura all’inglese, di un parquet lucidato a specchio e della volontà di insegnare a milioni di americani come si fa a migliorare la qualità della propria vita domestica.
• Nata Martha Kostyra nel 1941 a Jersey City, la futura imprenditrice impara a cucinare, a cucire e a fare le conserve dalla madre, insegnante e casalinga, mentre i segreti del giardinaggio le vengono rivelati dal padre, che fa il venditore di prodotti farmaceutici. La famiglia di cattolici di origine polacca è molto numerosa. Mancano i soldi e l’ambiente familiare è gelido. Martha decide presto che vuole di più dalla vita.
Fa la modella per pagarsi gli studi al prestigioso Barnard College, dove si specializza in storia dell’arte. Si sposa e dà alla luce una figlia, Alexis, nel 1965. Poco dopo va a lavorare con il suocero, a Wall Street. Per sette anni fa l’agente di cambio, dimostrando un acuto senso degli affari. La recessione del 1973 la rispedisce fra le mura domestiche. Martha e il marito decidono di trasferirsi a Westport, nel Connecticut, dove restaurano una vecchia fattoria che serve ancora oggi da set televisivo per i vari programmi.
Martha decide di dedicarsi al catering. Dieci anni dopo il suo business vale un milione di dollari. Nel 1983 la Stewart pubblica un libro intitolato Entertaining. il primo di una serie di opere dedicate alla cucina e al ricevere che avranno uno straordinario successo. Il suo infelice matrimonio, durato 29 anni, finisce in un divorzio alla Guerra dei Roses. Martha, sostiene il suo biografo Jerry Oppenheimer, ha un carattere impossibile. una perfezionista maniacale che tende a maltrattare e ad abusare del prossimo. bugiarda, ossessiva e pensa solo a lavorare.
• Il famoso mensile ”Martha Stewart Living” nasce nel 1991 con la Time Warner. Sei anni dopo la Stewart riacquista l’80 per cento della rivista per 75 milioni di dollari. Nasce la Martha Stewart Omnimedia: una società che fa programmi televisivi, libri, giornali, prodotti per la casa e vendite via Internet. La catena di grandi magazzini Kmart, oggi in serie difficoltà, ha un contratto fino al 2008 per vendere i prodotti per la casa con il marchio Martha Stewart che in passato hanno avuto molto successo.
«Sono una persona. Ma sono anche un business», ha detto una volta la Stewart alla tv americana. Il problema è proprio questo. Perché ormai è un cattivo affare. La Stewart pagherà con la galera il non volere ammettere di aver fatto una scorrettezza. A noi forse sembra eccessivo. Ma anche a molti americani.
Delfina Rattazzi