Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 4 aprile 2002
La castità per le divinità greche e nella letteratura
• La castità per le divinità greche e nella letteratura. L’impluso erotico e l’astenzione. Intervista a chiara Simonelli (docente in psicologia e psicoterapia sessuale)
Vedi Articolo uscito su Macchina del Tempo Anno 3 n.4 aprile 2002
"Castità. Si può vivere una vita senza fare l’amore?" di Antonio Armano
• Beata Coppia. «Noi certo non vedremo mai un prete sposato... ma i nostri figli forse sì». una storiella che si raccontano alcuni prelati del film La moglie del prete di Dino Risi, 1971. Il protagonista, don Mario Carlesi, un Marcello Mastroianni poco più che trentenne, viene sedotto dalla cantante Valeria Billi, una bellissima Sofia Loren. Lei lo convince a lasciare la Chiesa, ma il sacerdote viene convocato in Vaticano, dove lo persuadono a reindossare l’abito talare. E del matrimonio non se ne fa più niente. Resta da chiedersi quanto influisca il celibato ecclesiastico sulla crisi di vocazioni. «Il fenomeno colpisce anche i protestanti», chiarisce don Gianni Baget Bozzo, «che non hanno il celibato. E poi non bisogna dimenticare che ci sono zone, come l’Europa dell’Est, dove il Cattolicesimo sta rinascendo». Se la battuta del film di Risi poteva essere attuale durante la Contestazione, ora appare rovesciata dalla realtà. Il 21 ottobre scorso il Papa ha beatificato i coniugi Quattrocchi, Luigi e Maria, che hanno avuto quattro figli, tre dei quali hanno preso i voti, compreso quello di castità. La beatificazione è avvenuta, non malgrado il matrimonio, ma in virtù di come hanno saputo viverlo: nel solco di una fede attiva. Anche se i giornali hanno enfatizzato la loro scelta di dormire, nell’ultima parte della vita, in letti separati.
• I cristiani e il matrimonio. Celibato ecclesiastico. il divieto che i membri
della Chiesa cattolica hanno di sposarsi. Basi dottrinali. Un passo del Vangelo secondo Matteo (19, 11-12) e uno della prima lettera ai Corinzi (7, 32-33). In particolare, nel Vangelo di Matteo, Gesù, dopo aver condannato l’adulterio, dice ai discepoli che gli chiedono se non sia meglio non sposarsi: «Vi sono eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini; e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire capisca!». Nei secoli. Il divieto è frutto di una riflessione secolare. Il primo riferimento risale al Concilio di Elvira, nel IV secolo. Allora venne proibito a vescovi, presbiteri e diaconi di vivere nello stato coniugale e di generare figli. Nel Concilio Lateranense, 1123, sotto Papa Callisto II, il divieto acquista valore di legge ufficiale per tutta la Chiesa d’Occidente. Ortodossi. Ammettono l’ordinazione di uomini sposati.Ma i preti sposati non possono diventare vescovi. Protestanti. Con lo scisma da Roma, nel XVI secolo, tra le prime cose rigettate c’è il celibato ecclesiastico. Lutero era sposato. Come oggi l’arcivescovo di Canterbury.
• Ebrei: Sesso con ironia. «Fare l’amore la sera del sabato, giorno sacro per gli ebrei, è un modo per glorificare Dio. Certo bisogna essere sposati. Sottolineo: fare l’amore, non congiungersi solo a scopi riproduttivi». Moni Ovadia, autore e attore del teatro yiddish in Italia, tiene a chiarire come la cultura del ”popolo eletto” sia esente da pruderie nei confronti del sesso. «Anche se non mancano i chierici che vogliono introdurre divieti». Moni rievoca la popolare figura della ”yiddishe mame”, la mamma ebraica. «Anche oggi è rimasta protettiva, quasi castrante. Storiella: la signora Löwenthal cammina piangendo per la strada di una città degli Stati Uniti. Incontra un’amica e le spiega: ”Mio figlio si sposa”. ”Perché ti disperi,
la ragazza è una poco di buono?” ”No, no”. ”E allora?” ”E allora... è pur sempre un’altra!” Altra storiella. La signora Löwenthal, facendo zapping, s’imbatte in un film porno. Che fa?» Cambia canale. «No! Se lo guarda tutto! Perché spera che i protagonisti si sposino». Questo per dire di un certo moralismo benpensante. Ma i vostri ministri del culto si possono sposare... «Sì, anzi, senta questa. La moglie del rabbino scopre che il marito frequenta le donnacce... E gli fa una lavata di capo. Lui si giustifica: ”Sai, loro, in quel momento, gemono...” ”Non me lo potevi dire! Se è questo che vuoi...”. Il sabato, mentre lo fanno, lei, memore dei desideri del marito, geme: ”Hai, ohi”. Prosegue: ”Hai, ohi... Nostro figlio sono due settimane che non telefona!».
• «Solo alcune sette sufi prevedono la castità», spiega Valentina Colombo, docente d’Islamistica all’Università di Bologna. «Ma non a caso sono considerate eretiche. Il buon musulmano deve sposarsi e prolificare per accrescere l’ummah, la comunità dei fedeli». La cultura islamica ha prodotto Le mille una notte, con le sue seduzioni di schiave e il mito dell’harem con le concubine custodite da eunuchi... «Entrambe sono realtà estranee all’Islam tradizionale. Le Mille e una notte, tra l’altro, sono un’eco persianeggiante». Dunque, si addice di più all’Islam il bagaglio di veli e altri strumenti punitivi, nei confronti della donna? «Nel Corano c’è un solo riferimento al velo, una cortina di stoffa consigliata per proteggere dagli sguardi le mogli del Profeta». Altre pratiche repressive
della sessualità tristemente note sono la clitoridectomia, l’infibulazione... «Sono usanze preislamiche, radicate nell’Africa orientale, come dice la scrittrice femminista Nawal Saadawi, nel suo Il volto nascosto di Eva, libro che le è costato, in Egitto, una denuncia per apostasia, in cui si chiede, da parte di un tribunale religioso, che il suo matrimonio venga sciolto». Il divorzio è possibile da entrambe le parti, nella società musulmana? «Nei paesi che si rifanno all’Islam classico, è possibile solo da parte dell’uomo. il talak, il ripudio». La donna ripudiata può risposarsi? «Solo dopo tre cicli mestruali». Una fobia del ciclo? «In questo caso si tratta di un accorgimento per assicurare la paternità di un’eventuale prole». Anche la poligamia è un aspetto tipico dell’Islam. «Molti governi stanno cercando di abolirla perché provoca complicazioni legali». L’Iran, al contrario, l’ha reintrodotta dopo l’abolizione da parte dello scià. «Sì. In Iran, stato sciita, c’è poi l’usanza del ”matrimonio di godimento”». Cioè? «Il sesso al di fuori del matrimonio è vietato al musulmano, ma ci sono situazioni, come una lunga lontananza da casa per motivi di lavoro, in cui l’uomo può cadere in tentazione. Allora sposa, restando nei limiti delle quattro mogli concesse, una donna: per un po’ di tempo. Il contratto deve essere scritto e sono specificate l’ora d’inizio e l’ora della fine». Insomma, il matrimonio con la data di scadenza.
• Nel ’75 lo zoologo Halling-Villeharmer naufragò vicino al monte Athos, rilievo della penisola del Monte Santo, in Grecia. Giunto a riva a nuoto, vagando nella boscaglia, osservò topi e galline. Ogni altra specie era stranamente assente. Nei pressi di uno dei venti monasteri della zona, fu soccorso dai monaci ortodossi che abitano lì dal IX secolo. Nell’archivio del convento, gli mostrarono la bolla firmata dall’imperatore Costantino IX nel 1046, che a salvaguardia della virtù proibiva l’intera penisola agli esseri di sesso femminile. Gli spiegarono che, cacciate le donne, fecero lo stesso con le femmine animali. Non con le galline, però. Perché
i tuorli d’uovo servono a fissare le tempere delle icone, che qui hanno raggiunto alti livelli artistici. Anche l’allevamento di api, per via della cera con cui si fanno le candele, è permesso. Sul monte Athos, che significa «Monte Santo» e la cui vetta raggiunge i 2043 metri, le visite sono permesse solo a chi dimostra di avere interesse religioso o scientifico e mai per più di cinque giorni. Donne escluse. Le barche devono passare a più di 500 metri dalla costa. A smentire sospetti di misoginia, il monte
è consacrato alla Vergine, di fronte a cui tutte le donne sono creature di Satana.