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 2001  giugno 14 Giovedì calendario

Inchiesta sui misteri di fine millenio

• Santa Caterina da Siena digiunò dal 1362 al 1370. Nel 1373 ricevette le stigmate (invisibili durante la vita, apparvero dopo la morte). Negli ultimi anni di vita cessò di mangiare e dormire.
• Santa Caterina da Genova. Dal 1473 e per 23 anni, fino alla morte, Santa Caterina da Genova si nutrì solo dell’ostia consacrata.
• Santa Gemma Galgani (1878- 1903) a 20 colpita da una paralisi alle gambe, in seguito colpita da un tumore al cervello scoperto dopo un’otite. Morì a 25 anni: ogni giovedì sera, fino alle 3 del venerdì, soffriva i dolori della Passione.
• Therese Neumann. Dal 1923 comincia a digiunare e digiuna poi per 35 anni senza mai bere una goccia d’acqua. Unico nutrimento quotidiano: un’ostia consacrata Ecco l’estratto finale del rapporto dei medici Otto Seidl e Edwald von Erlangen, sanatorio di Waldassen, dove fu rinchiusa sotto osservazione dal 14 al 28 luglio 1927: «Durante tutto il periodo d’osservazione Therese Neumann non è mai stata lasciata sola neanche un secondo, non ha mai mangiato né tentato di mangiare qualcosa, il suo letto, sotto permanente sorveglianza, era rifatto ogni giorno da una delle quattro infermiere. Durante tutto il periodo ecco gli elementi entrati nel corpo di Therese: a) per la Comunione quotidiana le veniva dato un frammento di ostia, più o meno un ottavo di un’ostia normale; dal 14 al 28 luglio ha ingerito un totale di 39 grammi di peso; b) per aiutarla a inghiottire queste ostie le diamo regolarmente circa 3 centimetri cubici d’acqua; nel periodo totale circa 45 cc, pari a 3 cucchiaini da caffè; c) per sciaquarsi la bocca un’infermiera le dava una precisa quantità d’acqua che Therese sputava poi in un contenitore: il volume è variato solo due volte, presentando un deficit di 5cc ogni volta; d) Therese è stata pesata ogni giorno, con gli stessi vestiti ma senza scarpe; mercoledì 13 luglio pesava 55 chili, sabato 16, 51 chili, il 20 luglio era 54 chili, sabato 23 pesava 52 chili e 500 grammi, giovedì 25, 55 chili. La prima perdita di 4 chili e la seconda di 1 chilo e 500 grammi sono dovute alle attività del venerdì: eliminazione delle urine, del sangue, del vomito e la straordinaria attività del metabolismo durante gli stati di estasi e la considerevole traspirazione che segue questi stati. Il fatto che abbia recuperato 3 chili nel primo caso e 2,5 chili nel secondo senza assumere alcun liquido o nutrimento non può essere spiegato da nessuna legge scientifica o naturale».
• Temple Grandin, 49 anni, occhi azzurri, corpulenta, sgraziata, affetta da una grave forma di autismo, s’è fabbricata con le sue mani una macchina dell’amore nella quale si deve entrare a quattro zampe. Ci sono un poggiamento e un poggiafronte foderati di velluto, inoltre le pareti ai lati sono ricoperte di gommapiuma. Ne viene che chi vi si introduce si sente abbracciato. In età puberale Temple, soffrendo di crisi d’ansia, scoprì che quel tipo di pressioni la rilassavano e la placavano.
• Marthe-Louise Robin. Rapporto destinato al Vaticano di Jean Dechaume, primario della clinica neuropsichiatrica, e André Richard, medico, entrambi di Lione. «Alle 12.14 abbiamo proceduto all’esame fisico della signorina Robin. Abbiamo provveduto a spogliare l’ammalata. Abbiamo potuto constatare che il soggetto non presentava deperimento organico (non mangiava da 14 anni e non beveva da 12). La testa e il volto e le mani presentavano ciò che si è convenuto chiamare le stigmate sanguinanti. Al momento della svestizione abbiamo constatato una larga macchia di sangue sulla camicia, quasi al centro del petto, della dimensione di mezzo palmo di mano. Dopo aver constatato l’esistenza delle stigmate le abbiamo lavato la fronte, il viso e le mani. La pelle è assolutamente intatta: non c’è traccia di ferita o cicatrici. Non abbiamo trovato in nessun punto del corpo la minima ulcerazione, e nemmeno la più piccola lesione che potesse giustificare la provenienza di così abbondante sangue. Secondo le dichiarazioni della paziente c’è una debole emissione di urina ogni tre settimane circa. Le feci sarebbero ancora meno frequenti. La signorina Robin non presenta turbe psichiche, non c’è alcuna alterazione della affettività, niente turbe di carattere». Un medico ateo, il dottor Chochoud, dopo un colloquio, disse: «Questa piccola contadina è una donna superiore. La malattia l’ha concentrata. Non dorme. Quindi pensa senza sosta. E’ un cervello, forse uno dei cervelli più esercitati del nostro pianeta».
• Secondo Gerald M. Edelman, premio Nobel per la medicina 1972, «il cervello, di per sé, non è che un chilo e mezzo di materia bagnata». E’ il modo in cui i neuroni vengono in contatto tra loro, che dipende esclusivamente dalla nostra storia personale, dagli eventi anche minimi che hanno modellato la nostra vita rafforzando o inibendo alcuni circuiti nervosi, che favorisce la formazione di un tipo di personalità che ci differenzia gli uni dagli altri.