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 2001  giugno 26 Martedì calendario

Immaginate di pedalare su un ruscello o di cimentarvi in una risalita del fiume

• Immaginate di pedalare su un ruscello o di cimentarvi in una risalita del fiume. Tutto sui pedali. Se credete che tutto questo sia impossibile, vuol dire che ancora non conoscete l’hydrospinning. Di cosa si tratta? Semplice: è nuova disciplina che si pratica, a tempo di musica, su una speciale bicicletta immersa nell’acqua della piscina. La sua caratteristica è una pedalata morbida e fluida, possibile sia in avanti che all’indietro, senza la tecnica ”spinta e recupero” tipica della bicicletta tradizionale e dello spinning, ma esercitando con il piede la stessa forza in ogni punto della pedalata. « uno sport che si basa sulla velocità – spiega Marina Tomasoni, istruttrice di hydrospinning nel centro di Montechiari (Bs) – anzi sui Bpm, cioè i ”battiti per minuto” della musica. Vuol dire che se la musica va a 120 Bmp, in un minuto si faranno 60 pedalate con la gamba destra e 60 con la sinistra. Di solito si inizia con ritmi bassi, 120-130 Bmp, per poi aumentare». Le lezioni sono per gruppi di 15 persone e hanno un sottofondo musicale. Le bike sono collocate a una profondità tra i 110 e i 150 centimetri; l’acqua arriva all’altezza del bacino o del torace. Una volta in acqua, basta regolare la bike all’altezza giusta per voi e seguire l’istruttore e la musica.
• Come si svolge una lezione di hydrospinning. Dopo una fase di riscaldamento che dura circa 10 minuti, parte la lezione vera e propria che si basa, soprattutto, sul cambio di ritmo. Si passa dall’andatura base (detta ”ruscello”), con velocità bassa, in cui si è seduti sulla bike con le mani in ”posizione uno” (ovvero con i pollici vicini e le braccia rilassate), a quella più veloce (la ”rapida”) in ”posizione due” (ancora seduti sulla bike, ma con le braccia parallele e più divaricate). Per arrivare infine a cavalcare l’’onda”, passando nella ”posizione tre”: in piedi sulla bike, con il busto inclinato e le braccia piegate. La pedalata all’indietro, detta anche ”controcorrente”, si alterna a seconda delle posizioni e delle andature. La fase centrale della lezione, che dura circa 30 minuti, può prevedere anche lavori con attrezzi acquatici (come l’acquasculp, un manubrio dotato di ventose che sfrutta la resistenza dell’acqua) o esercizi da fare in coppia. La lezione si conclude con una fase di defaticamento (almeno 10 minuti), caratterizzata da un’andatura più lenta e da un po’ di stretching.
• Se c’è un aggettivo capace di definire l’hydrospinning dal punto di vista degli effetti benefici per il benessere e la forma fisica, questo è ”completo”. Pedalare in acqua, infatti, non soltanto aiuta a tonificare le gambe e i glutei, ma permette un allenamento accurato anche della muscolatura del dorso, dell’addome e delle braccia. Ma non basta. Questo tipo di movimento aiuta a dimagrire e favorisce la scomparsa degli inestetismi della cellulite. I livelli di sforzo nell’hydrospinning, determinati dal numero di pedalate al minuto e dalla resistenza dell’acqua, aumentano infatti il consumo di ossigeno: insomma, consumate più energia e bruciate più calorie. E non finisce qui. L’hydrospinning aiuta il cuore a lavorare meglio e permette, con un’attività costante, anche il potenziamento dei polmoni. Non ci credete? Vediamo questi effetti benefici nel dettaglio.
• Proprio per le sue qualità di esercizio aerobico, lento e prolungato nel tempo, l’hydrospinning consente di ridurre del 15-20 per cento le pulsazioni cardiache sotto sforzo, rispetto ad altre attività sportive. Questo lavoro puramente aerobico è quindi utilissimo per bruciare i grassi, utilizzati come fonte di energia durante la lezione.
• Tutti i vantaggi del massaggio dell’acqua, drenante e utilissimo per ridurre gli inestetismi della cellulite, vengono sfruttati appieno. Durante una lezione infatti si pedala con le gambe sempre immerse. Questo tipo di movimento e la resistenza che oppone l’acqua favoriscono la scomparsa dei tipici, antiestetici gonfiori delle gambe. E rende più tonica la pelle di tutto il corpo.
• Hydrospinning. In poco tempo, vedrete i vostri muscoli allungarsi invece che crescere. Il risultato? Il vostro fisico avrà un aspetto più affusolato e asciutto. Dopo una lezione di 50 minuti, inoltre, avrete una formazione ridotta di acido lattico rispetto alle normali sedute in palestra. Vuol dire che, alla fine, vi faranno meno male i muscoli.
• Hydrospinning. L’equipaggiamento giusto: Scarpine in gomma per acquagym o windsurf, utili per non farsi male ai piedi con le gabbiette dei pedali dell’hydrobike. Pantaloncini da ciclista in lycra con fondello (cioè il cavallo rinforzato con imbottitura), che rendono più pratico e più comodo alzarsi e sedersi di scatto sul sellino della bike. Per le ragazze: costume intero o top con i pantaloncini, che trattengono meno acqua e si asciugano in fretta. Cappellino con visiera o bandana coloratissima: un look alla moda per lezioni all’aperto sotto il sole. Borraccia, da attaccare sulla bike, con acqua o integratori minerali per il riequilibrio dei liquidi che perdete durante la lezione. ...e quello scongliato: Calzini da tennis in cotone: non proteggono i piedi dai pedali. Ancora peggio, fare lezione a piedi nudi. Per le ragazze: il pezzo di sopra del bikini, poco pratico negli esercizi più impegnativi. La classica T-shirt: una volta bagnata, rimane incollata addosso con effetti poco salutari. Cuffia per capelli: inutile e antiestetica, perché la testa non si bagna durante la lezione. Orologi o anelli, ma anche orecchini e bracciali: vi potrebbero essere d’impaccio, rischiano di deteriorarsi con il cloro. E potreste perderli.