Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 26 giugno 2001
La prima volta che succede, è naturale spaventarsi
• La prima volta che succede, è naturale spaventarsi. E invece, quando vedete vostro figlio perdere sangue dal naso (tecnicamente si parla di epistassi) non è il caso di allarmarsi troppo. Non ci credete? Le statistiche aiutano a spazzare via le vostre ansie di mamme: nei primi cinque anni di vita il 30 per cento dei bambini va incontro ad almeno un episodio di epistassi. E nella stragrande maggioranza dei casi, se riguarda l’infanzia, non è collegato in nessun modo a una malattia e non ne rappresenta una spia.
«Se l’evento si ripete spesso - spiega la dottoressa Giovanna Weber, pediatra dell’ospedale San Raffaele di Milano - la causa è nell’anatomia del naso, dove i vasi sanguigni sono numerosi. In modo particolare, la zona vicino al setto, che è molto ricca di capillari superficiali. Tutte condizioni, però, destinate a cambiare con la pubertà, periodo in cui la fragilità dei vasi sanguigni diminuisce. Per questa ragione il disturbo si riduce con il passaggio all’adolescenza».
Allora se la perdita di sangue dal naso capita spesso a vostro figlio, soprattutto quando è piccolo, fatevene una ragione. E anziché spaventarvi senza motivo, e trasmettergli così l’ansia, cercate piuttosto di correggere le sue abitudini di tutti i giorni. Un esempio? Ripetetegli di non mettere le dita nel naso: non è soltanto una questione di buona educazione, ma anche un modo per ridurre il rischio di piccole emorragie. Perché ai piccoli basta infilare un dito nella narice, per graffiarla inavvertitamente o portar via con l’unghia una crosticina. E provocare così una fuoriuscita di sangue. Se comunque dovesse succedere, prima di farvi prendere dal panico, fate questa semplice operazione: date un’occhiata alle unghie del bambino. Se portano ancora le tracce dell’’ispezione”, avete la prova definitiva che è andata proprio così.
• Sangue dal naso (epitassi). Cose da fare:
prendete il naso del bambino fra il pollice e l’indice e stringete il setto appena sopra le narici per almeno dieci minuti. «Oltre a questo tamponamento - consiglia Giovanna Weber - potete fargli soffiare il naso e metterlo seduto. La testa deve essere flessa in avanti, per evitare che il sangue scivoli nella gola. Quando accade, meglio farglielo sputare: se lo inghiottisce può nausearlo e provocargli il vomito».
Tranquillizzatevi per non trasmettere tensione al bambino. E spiegategli che non gli sta succedendo niente di grave.
Minimizzate se vi dice che gli gira la testa: è solo spaventato.
Non sdraiatelo: è inutile.
Non fategli tenere la testa all’indietro.
Non fategli sollevare le gambe.
Non ricorrete a farmaci.
Niente cotone nelle narici.
No al ghiaccio sulla testa o alle mani nell’acqua fredda: la bassa temperatura aumenta il flusso.
• Sangue dal naso (epistassi). Non è vero che:
capita più spesso ai maschietti;
è un disturbo stagionale (a meno che il bimbo non soffra di riniti allergiche);
bisogna correre subito al pronto soccorso;
è sempre necessario andare dall’otorino (a meno che il problema non sia frequente);
nasconde una malattia seria.
• Se avete un bambino tra gli uno e i due anni, mettete in preventivo di vederlo perdere sangue dal naso quasi ogni giorno. Come mai? A quell’età i piccoli cominciano a camminare, ma non hanno ancora imparato a cadere mettendo le mani avanti per proteggersi. Il naso, di conseguenza, è il primo a rimetterci. Ma non sono i capitomboli i principali responsabili dell’epistassi. I medici mettono in guardia anche da certi esperimenti a cui il bimbo non può proprio rinunciare, preso com’è dalla curiosità della scoperta, dell’esplorazione di sé e del mondo che lo circonda. Chissà quante volte vi sarà capitato di arrivare appena in tempo per sfilare dalle mani di vostro figlio un oggetto che stava per infilare nel naso: «Queste sono tra le cause più comuni - dice la dottoressa Weber - ma ci sono altri aspetti che provocano questo fenomeno. Primo fra tutti il raffreddore: soffiare spesso il naso, e magari un po’ troppo energicamente, lo fa sanguinare. Stesso discorso per le riniti stagionali, quelle che dipendono da allergie ai pollini. stato dimostrato che in queste situazioni le vie respiratorie sono più sensibili, e quindi l’emorragia molto più probabile». Attenzione perciò anche alle semplici influenze e ad alcune malattie infettive come la varicella, il morbillo o la scarlattina.
Qualche scherzo però lo gioca anche il clima. Il freddo d’inverno e il caldo torrido d’estate sono condizioni che favoriscono nel bambino le infiammazioni alle mucose nasali. Niente di più facile che possano degenerare in piccole perdite di sangue. La causa in genere va ricercata nell’abbassamento dell’umidità nell’aria di casa: per risolvere il problema, basta comprare un umidificatore.
Cosa fare per prevenire il sangue dal naso? Di tanto in tanto, senza preoccuparsi troppo di strilli e capricci, convincete il bimbo a fare il lavaggio delle fosse nasali: è una specie di ”bucato” al naso che consiste nel versare delicatamente nelle sue narici una soluzione fisiologica che trovate in farmacia.
• Fermare il sangue dal naso in maniera dolce si può. In erboristeria e nelle farmacie specializzate, trovate prodotti naturali e omeopatici che fanno al caso vostro. Ecco alcuni suggerimenti della medicina alternativa.
Aromaterapia: Versate qualche goccia di olio di limone in un dito di acqua, immergete nella soluzione una garza sterilizzata e, dopo averla accuratamente strizzata, avvicinatela alla narice per farla odorare al bambino.
Fitoterapia: Inserite delicatamente nel primo tratto della narice qualche foglia di ortica ridotta in poltiglia. Non spingete troppo, se non volete faticare poi a tirar fuori l’impasto. In alternativa, provate con il macerato di pianta fresca di mirtillo: piace ai bambini per il buon sapore. La dose consigliata sono 20 gocce diluite in acqua per due o tre volte al giorno (meglio se lontano dai pasti).
Omeopatia: Fategli inalare un po’ di polvere di Achillea Millefolium.
• Per fermare le piccole emorragie dal naso, la medicina cinese suggerisce un rimedio antico: piegate le dita del bambino all’interno della mano e fategli premere con l’unghia del medio il centro del palmo per qualche minuto. Poi allentate e ricominciate a fare pressione per brevi intervalli, fino a quando il sangue si blocca.
• Le vitamine fanno sempre bene, ma ce n’è una che in questo caso serve più delle altre. quella K, che previene le emorragie perché aiuta l’organismo a produrre la protrombina: sostanza indispensabile alla coagulazione del sangue. Ma non è finita qui. La vitamina K non solo protegge i vostri figli dagli episodi di sangue dal naso, ma li aiuta anche a crescere bene, perché è utile a sviluppare le ossa dei bambini.
La K viene prodotta naturalmente dall’organismo, che vi avverte se i livellli della vitamina cominciano ad abbassarsi. Come? Semplice, lanciando segnali d’emergenza: se gli episodi di epistassi si fanno più frequenti e difficili da fermare, allora è arrivato il momento di mettere a tavola vostro figlio.
Fategli mangiare spinaci, cavoli e verze. E se per le verdure non ha tanta simpatia, vanno bene anche latticini, yogurt, uova, cereali, lenticchie e pollo. il modo migliore di fargli fare il pieno di vitamina K.