Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 28 agosto 2001
Da noi la vera pelle secca è abbastanza rara: se nei Paesi anglosassoni ce l’ha una donna su due, da noi la percentuale è molto più bassa, solo una su cinque
• Da noi la vera pelle secca è abbastanza rara: se nei Paesi anglosassoni ce l’ha una donna su due, da noi la percentuale è molto più bassa, solo una su cinque. E l’alimentazione mediterranea, continuata per generazioni, la salva ulteriormente regalandole almeno una zona T (fronte, naso e mento) che non si increspa appena si aggrotta la fronte o si arriccia il naso. Ma non è vero che con questo tipo di pelle sia necessario usare due diversi prodotti: mettetene invece dappertutto di un terzo tipo, e cioè idratante, e sarete a posto. In realtà occuparsi di una pelle secca non è costoso. Perché le creme di bellezza arrivano soprattutto da quei Paesi dove le pelli secche sono la maggioranza: così se ne trovano di ottime anche a basso prezzo. Il rischio più grosso per una pelle secca? Quello di disidratarsi e di riempirsi di venuzze rosse ai lati del naso. Ma guardatevi in giro per strada cercando di individuare chi ne soffre: la vedete spesso sulle guance delle donne che lavorano al mercato (e stanno esposte sempre all’aria), delle religiose (che non si incremano) e su quelle delle sportive (che non si truccano). E poi cercate di non fare come loro, ma esattamente il contrario: truccatevi, curatevi e seguite i nostri consigli.
• Una pelle secca si sporca esattamente come una grassa. Però ha il vantaggio di sporcarsi soprattutto in superficie perché i pori, essendo piccoli, fanno penetrare poco lo smog. Quindi la pulizia può essere delicata: una semplice passata di acqua tiepida al mattino e un buon detergente (meglio sotto forma di latte) da togliere la sera con del tonico analcolico rinfrescante. Se avete finito il tonico usate l’acqua, che va bene lo stesso: i pori non hanno bisogno di venir stimolati.
• Una pelle viene definita «arida» quando è molto secca, «sensibile» quando si irrita facilmente. I dermatologi usano anche un altro termine per definirla, la chiamano «alipica» e questo (che sta per carente di grassi) vi deve ricordare che dovete nutrirla tutti i giorni. Fatelo dall’interno, mettendo più olio sulle vostre insalate. E fatelo all’esterno, usando creme che portino la scritta «rich» o «extra rich». Quando fate il bagno cercate di lasciar perdere sali profumati e schiume: se proprio volete fare un bagno con le bollicine, usate dello shampoo: pulisce bene, ma utilizza tensioattivi meno sgrassanti. Però sappiate che gli oli di pulizia vanno meglio. Usate quelli non profumati da neonati: ungetevi tutte poi immergetevi e sciacquatevi. Siete a posto.
• Il pericolo della pelle secca è quello di disidratarsi: per evitarlo bagnatela molto e fate grande uso di creme idratanti. Ma attenzione anche a quel termine: fra «idratante» e «moisturing» (che sta per umettante) meglio quest’ultimo. La crema è senz’altro più morbida. Mentre se avete più di 50 anni e una pelle molto disidratata, andate dritte in farmacia: lì ci sono dei «cosmoceuti», cioè una via di mezzo fra i cosmetici e i prodotti farmaceutici, che servono meglio allo scopo. Ne trovate nella linea di Avène, di La Roche-Posay e di Vichy.
• Capire se la pelle è molto disidratata non è difficile: uno dei primi sintomi è vedere se tira un po’ al mattino appena alzate, prima ancora di essersi lavate la faccia. Se tira, datele da bere: le inglesi lo fanno ingerendo innumerevoli tazze di tè ed è per questo che la loro carnagione è così bella.
• Quali trattamenti vanno bene per una pelle secca che sta superando i 40 (l’età critica!) e quali no? Cominciamo dai «sì»: sì a tutte le creme antiaging (cioè antirughe) che volete, soprattutto quelle che sui componenti segnalano di contenere acido jaluronico e vitamine, che stimolano dolcemente la microcircolazione e la ossigenano. Ogni tanto potete usare anche una crema agli alfa-idrossiacidi per eliminare in dolcezza le pellicine morbide. Ma non ne abusate.
Ed ecco i «no». No ai peeling, agli scrub e ai gommage, che sono la stessa cosa detta con parole diverse. E no ai trattamenti urto, a meno che non siano «specifici pelle arida», e alle maschere da togliere a strappo. Infine no alle lampade Uva, al sole preso senza una protezione inferiore al 12 e a tutti i trattamenti ghiacciati, o che prevedono l’applicazione di ghiaccio o di acqua gelata.
• Quelle brutte venuzze rosse che vanno sotto il nome di couperose non vengono solo a chi ha la pelle secca. Ma per loro è più fastidioso, perché può trasformarsi in un bruciore insopportabile, misto a prurito. Il medico, se gliele avrete mostrate, vi avrà già detto di rinunciare ai cibi piccanti, di non bere alcolici, mai lavarvi con acqua che sia al di sotto dei 27 gradi e mai sopra i 32. Noi aggiungiamo il consiglio di usare creme ai mirtilli per lenire i rossori e di stare attente anche al sole.
• Sulle gambe, sulle braccia, sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi la pelle è super secca e con squame? Se è una cosa che vi sta succedendo da poco tempo, nessun problema, cambiate body lotion scegliendone una più morbida. Ma se l’avete da tanto tempo, è inutile stare a spendere soldi in creme costose, parlatene con un dermatologo perché è probabilmente quel disturbo «da aridità» che va sotto il nome di ittiosi: lui sa come curarla.